Il miglior cominciamento possibile
Marino Bocchi - 06-09-2003
L’anno nuovo comincia ma io non so da che cominciare. Non parlo tanto della didattica, ho preparato uno straccio di programmazione e del resto ho la mia riserva di lavoro affidata alla routine. Non mi riferisco a questo. Per “cominciare” intendo altro. Intendo il cominciamento, nella sua elementare definizione etimologica: inizio, principio di un'azione, origine, nascita, fondamento di una città, un popolo, una famiglia e sim. (De Mauro, Grande dizionario italiano dell’uso). Non la didattica quindi ma il fondamento, il cominciamento della didattica. Potrei anche dire “la situazione”, la mia situazione, quella in cui mi ritrovo io, come insegnante, all’inizio dell’a.s. 2003-2004. E qui permettetemi una parentesi, un aggancio filosofico, tanto per capirci. Per Sartre la libertà esiste solo en situation, vale a dire che la seconda determina il grado, maggiore o minore, della prima. La situazione attuale della scuola italiana è sotto gli occhi di tutti: tagli agli organici, più alunni per classe, pochi soldi per l’integrazione di disabili e stranieri. E strutture fatiscenti, che certo non predispongono gli alunni alla motivazione, allo studio.


Ma se allarghiamo un po’ lo sguardo ci rendiamo conto che le prospettive a livello planetario si preannunciano ben peggiori. Il 10 settembre, dunque fra pochi giorni, si riunisce a Cancun l’assemblea del WTO al cui ordine del giorno è prevista anche la definizione e l’allargamento degli accordi regolati dal Trip, la sigla dietro la quale si nasconde la disciplina dei diritti di proprietà intellettuale. L’intenzione degli USA è di estendere tale disciplina anche ai beni primari, quelli che dovrebbero rientrare nella sfera dei diritti naturali: salute, istruzione, acqua. Tutte da privatizzare. Il motivo di tanto accanimento è semplice: la salute rappresenta un mercato di 3.500 miliardi di dollari l'anno, l'istruzione ne vale 2.000, l'acqua, si calcola, intorno ai mille. Dunque, in questa situazione inizia per me il nuovo anno scolastico. Che faccio? Mi limito a tenermi stretto l’articolo della Costituzione che mi garantisce la libertà d’insegnamento? Faccio lo gnorri? Partecipo diligentemente ai corsi di aggiornamento in cui molti cari colleghi in carriera mi spiegheranno quanto sia utile lavorare sulle competenze e mi faranno giungere a brandelli le ultime parole di Gardner? Questi incontri sono come una specie di fumeria d’oppio: uno entra tutto depresso e quando esce e’ all’opposto tutto felice, trasformato, gli occhi sognanti e il sorriso arzillo e soddisfatto.
Oppure….. la butto lì, non prendetemi per l’estremista che ero, ho le mie credenziali di ex e post anch’io da mostrare, se volete…….oppure….provo…(la mia voce e’ un sussurro, il cuore mi trema)… a cambiare la situazione?
Sartre, sempre lui, diceva che la nostra libertà (quella di noi insegnanti di insegnare una buona didattica, per esempio) va costruita, ovviamente creando la situazione in cui essa possa interagire ed esprimersi. E aggiungeva che l’edificazione della propria libertà non è un esercizio individuale ma passa per il mondo, cioè attraverso il rapporto con l’altro, per la costruzione insieme di nuovi spazi di libertà. Ecco, il mondo. Per quanto mi riguarda credo che il fondamento, il mio cominciamento per quest’anno sarà il mondo. A partire dalla prima lezione. Oggi parliamo di CancUn, cioè di noi e degli altri…..
Buon anno scolastico a tutti.

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