A proposito del Meeting di Rimini
Gianni Mereghetti - 26-08-2003
L’articolo di Giorgio Vittadini, “Felicità, la ricetta difficile” ( La Stampa, 24 agosto), mi pare interessante per capire che il Meeting di Rimini non si pone, come i suoi commentatori vorrebbero, in un orizzonte partitico-politico, ma ancora una volta va al cuore dell’esperienza umana. E’ per questo che mi interessa, perché ciò che il Meeting mette al centro è il cuore dell’uomo; neanche dell’umanità, ma di ognuno di noi, che ci avventuriamo dentro le condizioni dell’esistenza alla ricerca del suo destino positivo. Così posso a ragione dire che il Meeting è la casa dell’uomo, in quanto la felicità non è questione di una parte politica e non implica nemmeno uno schieramento, bensì è l’unica domanda stabile dell’essere umano, il quale trova la sua dimora solo laddove è abbracciata.

Se dunque la felicità è la questione seria del Meeting, c’è però da aggiungere che la rivoluzione di questo Meeting sta nel fatto che ci dà la certezza di poterla godere, in quanto essere felici non è l’esito di uno sforzo dell’uomo, ahimè! destinato al fallimento, ma è ciò cui Dio chiama la sua creatura.

Essere felici è possibile, pare dirci il Meeting, perché il Mistero Buono che ci ha fatti vuole che lo siamo e ci si fa appresso per aiutarci ad esserlo. Dentro un mondo in cui la felicità è ritenuta impresa impossibile o si riduce a qualche briciolo di godimento, si apre una speranza, quella dell’abbraccio del Mistero, che realizza quello per cui ci ha buttati nella vita.



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 Osvaldo Roman    - 26-08-2003
Finalmento mi é venuto in mente dove avevo incontrato quel tartufo di Mereghetti! Si è proprio quello che sotto la foto di Andreotti cuoceva le frittellle nel primo stand a sinistra dell'entrata principale!
auguri e buon lavoro
Osvaldo Roman

 Fabio Brotto    - 28-08-2003
Quello che nei ciellini mi dà fastidio è la loro convinzione di incarnare "il cristianesimo", di avere essi, mediante Giussani, la ricetta del cristiano perfetto. Questa almeno è l'impressione che essi danno, e se la danno deve esservi un motivo. Sono invece profondamente immersi nel politico, come altrimenti spiegare la continua presenza di Andreotti e di moltissimi altri volponi ai meeting di Rimini? Forse Andreotti è innocente rispetto alle accuse mossegli dagli inquirenti di Palermo, ma una responsabilità politica e umana per la mafiosità della sua corrente in Sicilia deve pur averla. Perché dunque tanta simpatia per il più machiavellico dei politici cattolici? Vorrei una risposta chiara su questo punto.
E sulla scuola, si deve essere d'accordo con la visione di Giussani?
Come persona convinta che la "laicità" degli stati occidentali abbia origine nel nucleo forte -aapocalittico - del messaggio cristiano stesso, io, che pur mi professo cristiano, continuo a trovare i ciellini ambigui e fondamentalmente integralisti.

 ilaria ricciotti    - 29-08-2003
Si è parlato al meeting di Rimini anche dei precari,dei sissini e degli insegnanti di religione? Di chi gestisce o di come viene gestito il tutto e con quali criteri?