Reclutamento e precariato
Osvaldo Roman - 30-07-2003
Facciamo il punto della situazione!

C'è qualche pennivendolo in servizio nel bar aziendale di Viale Trastevere che sostiene, e lo scrive a destra e a manca, che il punteggio aggiuntivo alle Siss è stato deciso con il D.I. del 4 giugno 2001 n° 269 (in G.U 6 luglio 2001, n. 155) e quindi dopo le sentenze dei Tar che avevano unificato la terza e la quarta fascia delle graduatorie permanenti. E' noto invece, tranne che ai servitori in attesa di chiamata diretta, che é il decreto legge 28 agosto 2000 n° 240, convertito nella legge n° 306/2000, che ha sancito il principio di un punteggio aggiuntivo per l’abilitazione Siss, rinviando la quantificazione dello stesso ad un successivo decreto interministeriale. Tale decisione veniva dunque assunta in un quadro che distingueva nettamente in fasce le diverse categorie di docenti.

Sono 117.000, pari al 14% del totale, i posti vacanti di insegnamento per l’anno scolastico 2003-2004 e il governo Berlusconi -Tremonti - Moratti per il secondo anno consecutivo non individua, come prevede la legge, il contingente di posti da mettere a concorso per le nomine a tempo indeterminato. Non solo non è stato presentato al Consiglio dei ministri un decreto a “zero posti” ma soprattutto non è stata presentata dal governo alcuna motivazione ufficiale di una scelta cosi grave che vanifica lo sforzo assai considerevole, compiuto nelle precedente legislatura, per rimettere in piedi il sistema concorsuale dopo dieci anni di blocco e per eliminare il fenomeno del precariato. Mi domando perché di fronte ad una tale violazione della legge nessuna organizzazione sindacale si sia rivolta alla magistratura ordinaria!

Il problema centrale dunque era e rimane quello delle nomine a tempo indeterminato. E' difficile comprendere se sia dettata dalla malafede o dall' imbecillità la soddisfazione con cui alcuni settori di precariato hanno accettato il tozzo di pane della supplenza annuale ignorando che il loro diritto sacrosanto pretendeva la nomina a tempo indeterminato che significa stabilità e carriera economica...
La lotta scatenata dal governo tra i vari settori del precariato oggettivamente mira a realizzare l’obiettivo di non effettuare nomine stabili per consentire tutte le ipotesi di ristrutturazione selvaggia della scuola pubblica che la controriforma Moratti preannuncia. Ritengo che questo fatto debba essere ben presente a tutte le diverse componenti del precariato docente perché chi non lo volesse comprendere sarebbe chiaramente ed unicamente interessato alla promessa di una chiamata diretta elargita da qualche sottosegretario più peripatetico di altri.

Nel senso sopra indicato preoccupano i silenzi di molti organismi che rappresentano i precari sulla legge che immette in ruolo i docenti di religione cattolica. Vorrei ricordare agli ingenui che l’aspettativa della suddetta chiamata diretta deve fare i conti con la concorrenza che si attiverà nei prossimi anni a causa dell’esistenza del canale curiale di reclutamento: passaggio ad altro ruolo di docenti di r.c. inidonei o in soprannumero. Tale silenzio ricorda quello che ha caratterizzato l’operazione di raddoppio del punteggio per il servizio prestato nelle scuole paritarie. Anche in questo caso era evidente che la difesa del tornaconto di una sottocategoria non avrebbe mai dovuto prescindere dalla corretta valutazione di una questione di principio: pare indubbia infatti l’incostituzionalità di equiparare il servizio prestato per chiamata diretta nella scuoletta di uno zio prete con quello acquisito con un concorso per titoli(graduatoria). Inoltre la questione non è solo di principio perché quei posti sono sottratti alle nomine degli aventi diritto.

Vorrei infine che tutte le categorie e organizzazioni del precariato docente facessero seriamente i conti, senza nascondere la testa sotto la sabbia, con l’articolo 5 della legge delega n.53/2003, con cui sono di fatto soppresse le Siss, Infatti:
1) la laurea specialistica tutta legata ai contenuti disciplinari è un’altra cosa rispetto alla scuola di specializzazione;
2) il biennio di contratto di formazione, di cui sono ignote le modalità di accesso, é successivo all’abilitazione!
3) a fronte della preannunciata chiamata diretta sussiste il vigente sistema di reclutamento e soprattutto sussistono tutti i tipi di graduatorie a cui sono rispettivamente destinati il 50% dei posti.


A settembre tutti i problemi aperti saranno nuovamente sul tappeto. Solo l'unità di tutte le categorie di precari, superando le disastrose diatribe sui punteggi e sulle preminenze, perché i posti ci sono per tutti , potrà costringere questo governo di rubagalline a modificare le proprie scelte fallimentari.

Gli obiettivi più importanti, in ogni caso da discutere e da approfondire, mi sembrano:

1) Incarichi a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti ripristinando il sistema dell’automatismo nella messa a disposizione annuale dei posti vacanti.

2) Rifiuto di ogni ipotesi di chiamata diretta, e trasformazione graduale delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento.

3) Raddoppio della valutazione dei servizi prestati nelle scuole statali, ciò per riequilibrare la collocazione in graduatoria dei precari con molto servizio nelle scuole statali sia rispetto agli aspiranti provenienti dalle SSIS sia rispetto a quelli provenienti dalle scuole private.

4) Messa a disposizione di una percentuale crescente dei posti del concorso ordinario per gli abilitati in sede di formazione universitaria.

5) Inserimento degli attuali idonei dei concorsi ordinari, con l’attuale punteggio, nelle prossime graduatorie del prossimo concorso ordinario.


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 ilaria ricciotti    - 30-07-2003
Tutto ciò che si sostiene nell'articolo è condivisibile, ma intanto in vari ex provveditorati i sissini hanno avuto la riconferma del posto di lavoro, almeno per quanto concerne il sostegno. Come è possibile che avvenga tutto questo? Ed inoltre non posso non rivolgere ai sindacati una semplice domanda, che esternerò anche telefonicamente:" Ma voi che state facendo per risolvere questa drammatica situazione?" Ed ancora:" Chi state difendendo i sissini o i precari?"
Io spero entrambi, anche se questo non si è ben capito.Quindi è necessario che siate più chiari.

 gianni    - 08-08-2003
Ancora sta storia del raddoppio dei punteggi rispetto ai specializzanti ssis, e vada rispetto alle scuole dello zio prete, ma smettiamola con questa storia dei sissini che superano gli altri. Sono balle sono balle sono balle................
chi ha lavorato dall' ultimo concorso a seguire, non puo' in alcun modo essere superato dai sissini informatevi prima di dire idiozie.
il punteggio massimo (e ci sono anche i piu' bassi naturalmente) di un sissino e' 66, se non ci fosse stata la siss avrebbe una abilitazione mediante concorso, a meno che non vogliate nemmeno i concorsi abilitanti......., con un corrispondente punteggio masssimo (perche' massimo...?) che necessariamente li piazzerebbe sopra chi, abilitatosi nel precedente concorso, aveva un punteggio piu' basso e magari con nessun servizio.Perche' sono questi e solo questi ad essere superati dai sissini con punteggio massimo( chi ha meno di due anni di servizio). Ma non e' finita: mediante concorso(e sappiamo che bei concorsi.....) si sarebbero abilitati molti piu' laureati di quanti ne sono con la siss che e' fortemente selettiva (meno del 20% dei laureati complessivamente ha superato i test). Ci sono cioe' migliaia di laureati che non sono in graduatoria e che lo sarebbero se ci fossero stati i concorsi al posto delle sissss.
Del resto provate a guardare quanti sono nelle varie graduatorie, ad essere scavalcati dai sissini dopo la eliminazione dei 18 punti illegittimi ai precari, solo e soltanto quelli che non hanno alcun servizio, o un punteggio di abilitazione veramente basso, e naturalmente quelli con lo zio prete......
meditate gente...meditate......e informatevi.