Un invito a chi ha contestato le tracce di italiano
Gianni Mereghetti - 24-06-2003
Carissimi amici di Fuoriregistro,
inviterei chi ha scatenato la polemica sulle tracce della prova scritta di italiano a venire a leggere quanto hanno scritto gli studenti, cui ho indegnamente insegnato in questi anni. Io l’ho fatto perché, essendo un insegnante, mi compete, ma, andando oltre il puro dovere, mi sono commosso di fronte alla capacità di riflessione e alla criticità che hanno messo in campo gli studenti. A chi ha scatenato una polemica tanto pretestuosa sarebbe utile leggere quanto hanno scritto gli studenti, così forse potrebbe capire che questi giovani, ritenuti troppo facilmente manipolabili, in realtà sono profondi, critici e creativi. Essendo aperti ad affrontare tutto non innalzano il muro del pregiudizio di fronte alla realtà, come invece facciamo noi adulti: loro per prima cosa tentano di capire, poi hanno la libertà di confrontarsi e di giudicare. Da quanto hanno scritto gli studenti quest’anno viene così una lezione importante, quella che insegna ad essere critici, e non pregiudizialmente polemici.

GRAZIE!


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 Redazione    - 24-06-2003
Sarebbe molto interessante conoscere "dal vero" questi commenti e toccare con mano lo spirito critico per una sana iniezione di ottimismo e senso di realtà. Riusciresti, tu o altri, a darcene saggio?

 ilaria ricciotti    - 24-06-2003
Grazie alla redazione di Fuoriregistro per aver anticipato una mia curiosità. Stavo anch'io infatti per porre la stessa domanda ad un professore che in questo caso dimostra tanto "ottimismo" a riguardo di giovani che sono scesi più volte in piazza per contestare più di noi professori questo tipo di scuola, con i suoi "annessi e connessi".
Non aggiungo altro, perchè potrei andare io professore fuori tema.

 Barbara Accetta    - 24-06-2003
Il prof. Mereghetti, che se non sbaglio deve ancora dirci chi rappresentava nella Commissione Moratti-Tonini sulla deontologia, ci ha ormai abituato, su Fuoriregistro, alle sue prese di posizione a favore della destra, sempre presentate come imparziali, sia sulla politica scolastica (riforma Moratti, riforma esami ecc.adesione agli scioperi o a manifestazioni)) sia sulle vicende politiche(processo Berlusconi e connessi).
Pertanto la sbalorditiva( per lui) capacita critica di giudizio riconosciuta ai suoi studenti o è un loro merito esclusivo conseguente risposta alle tartuferie provenienti dalla cattedra o si deve attribuire alle capacità critiche e deduttive stimolate dall’insegnante di matematica.

 Gianni Mereghetti    - 24-06-2003
Che tristezza il commento di Barbara Accetta, segno di una cattiveria ideologica che per fortuna non trova riscontro in Fuoriregistro nè nei colleghi con cui lavoro ogni giorno.
Sono le posizioni pregiudiziali come quelle di Barbara Accetta che incattiviscono il clima scolastico e fanno diventare la scuola una palestra di scontro ideologico. Io mi sbaglierò, ma da tanta e ingiustificata acredine ho deciso di star lontano, non mi interessa nè capirla nè contestarla.
Io vado a scuola per un'altra ragione, il bene dei miei studenti, e consapevole dei miei limiti cerco ogni giorno di favorirlo.
Grazie.

 Ettore Martinez    - 24-06-2003
Quel che pare sfuggire non solo al buon Mereghetti ma anche ai suoi critici è il fatto che la non-avvenuta-manipolazione degli studenti di cui si parla (e circa la quale sostanzialmente concordo) prescinde comunque dallo scarso livello epistemologico evidenziato dalla traccia di Storia e dalla poco felice (dal punto di vista della metodologia argomentativa) scelta dei documenti da consultare e citare allegati.

Quando si ha a che vedere con dei ragazzi è d'obbligo il massimo rispetto, a prescindere da quelle che possano essere le loro capacità difensive (spesso sviluppate grazie *anche*
al pluralismo della Scuola Pubblica).

Capacità difensive di cui spesso, anche se non sempre, mi ritrovo ad ammirare l'efficacia soprattutto in relazione a certo pesante, alienante e ben più manipolante stupidismo televisivo.

Il quale resta comunque tale.

 Riccardo Ghinelli    - 24-06-2003
Caro Mereghetti,
la tua e' una giustificazione 'a posteriori' e sappiamo tutti quanto valgono queste argomentazioni.

 Gianni Mereghetti    - 25-06-2003
Carissimi amici di Fuoriregistro,
sono sempre più amareggiato per le risposte ideologiche e velenose che ho subito per aver comunicato la mia soddisfazione nel leggere prove scritte di italiano ricche di sensibilità umana e di criticità. E’ proprio vero che la scuola è l’ultimo luogo in cui l’ideologia la fa da padrone, se si preferisce la polemica pregiudiziale alla comunicazione di esperienze positive. Tant’è, mi amareggia la miopia del ridurre tutto a questioni di parte, ma non mi ferma. Per questo ribadisco che la lettura degli elaborati scritti di italiano quest’anno mi ha colpito positivamente.
Dagli studenti, cui ho tentato di insegnare qualcosucola, ho imparato in questi giorni alcune cose che terrò nel cuore:
a) da coloro che hanno svolto la traccia sulla poesia ho imparato la sensibilità alla comunicazione di sé. Proprio in un mondo che riduce l’uomo ad una pedina le cui mosse sono prestabilite mi ha commosso chi ha scritto della poesia come di un baluardo dell’umanità, del suo valore, della sua dignità. Pensavo che gli studenti leggessero poesia perché devono farlo, e invece ho scoperto che la amano: questo è veramente grande!
b) da coloro che hanno svolto la traccia sugli affetti famigliari ho imparato quanto questi giovani hanno bisogno di persone che guardino loro con simpatia umana totale
c) da coloro che hanno svolto la traccia sui totalitarismi ho capito quanto sia lontana dai giovani d’oggi la tentazione ideologica. Che bello leggere frasi in cui vi è la volontà di capire e la libertà di giudicare il male così che non ritorni ad opprimere con tanta violenza l’uomo e i popoli!
d) di coloro che hanno svolto la traccia sull’acqua ho apprezzato la capacità di cogliere l’importanza che ha nella vita umana e mi ha colpito la preoccupazione con cui hanno analizzato tutti i fattori necessari a salvaguardare un bene così prezioso
e) da chi ha svolto il tema storico ho capito come i giovani d’oggi abbiano la coscienza di appartenere ad una società globale, tanto che per loro non vi sono più questioni di frontiere e il futuro ha i tratti del mondo.
Saranno povere cose, di fronte alle quali coloro che mi hanno contestato rideranno, ma io preferisco queste povere cose alla polemica ideologica.
Certo le tracce dei temi possono essere fatte meglio, io le avrei fatte diverse, ma che gli studenti cui ho indegnamente insegnato le abbiano affrontate e svolte con la loro umanità mi ha commosso e arricchito.
Per questo ringrazio i miei studenti, perché una volta di più mi hanno dato tanto, mi spiace invece che vi siano adulti per i quali vale più lo scontro ideologico che leggere ciò che scrivono i “loro” studenti!
25/6/2003 Gianni Mereghetti Abbiategrasso

 ilaria ricciotti    - 25-06-2003
Se il prof. Mereghetti risponde in questi termini a coloro che si sono limitati a comunicargli le proprie opinioni in merito ai ricchissimi testi dei suoi studenti, beh! non ho altro da scrivergli, se non che lui è un bravissimo professore.

 Gianni Mereghetti    - 26-06-2003
Carissima Ilaria Ricciotti,
mi perdoni, ma lei non era inclusa nella risposta che ho dato, anzi mi pare che il suo sia stato un commento che apre un dialogo.
La ringrazio e mi scusi, ma è stato un mio errore quello di fare di ogni erba un fascio.