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IL PERCHE' DELLO SCIOPERO
Articolo21liberidi - 10-06-2003
intervista a Paolo Serventi Longhi
segretario generale dell'Fns



Perché i giornalisti torneranno a scioperare, il 10 quelli della carta stampata, e il 18 giugno quelli della RAI e di tutte le emittenti Radio - TV private nazionali e locali?

Lo sciopero era proclamato da tempo sui temi della liberta’ d’informazione e indipendenza dei media. Temi resi attuali da una serie interminabili di episodi e vicende che hanno riguardato sia la carta stampata sia l’emittenza, con particolare riferimento alla RAI. Noi riteniamo che vi sia un tentativo di delegittimare il ruolo dei giornalisti e asservirli agli interessi del potere: un tentativo che ha come punto di riferimento oggettivo il Presidente del consiglio, con il suo conflitto d’interessi e l’intero governo che cerca di promuovere leggi illiberali, che ridurrebbero il pluralismo dell’informazione, come il disegno di legge Gasparri.

I cittadini italiani, ma soprattutto i colleghi non possono chiudere entrambi gli occhi oppure fingere di non vedere. L’appello a partecipare allo sciopero non e’ di sinistra, ne’ di destra ne’ di centro, e’ l’appello di un’organizzazione sindacale unitaria che difende un bene collettivo, oggi con un governo dalle caratteristiche anomale, cosi’ come domani con esecutivi di altro segno.
Forse e’ per questa ragione che tanti, a destra o a sinistra, stanno cercando di svillaneggiare il sindacato dei giornalisti e i suoi dirigenti e di minarne la credibilita’.
Ma noi andiamo avanti per la nostra strada!
Difenderemo le conquiste della categoria, il sistema di regole del giornalismo e la liberta’ dei media contro gli stessi editori e qualche direttore che non ha compreso il senso della nostra battaglia.

Al “Corriere della Sera”, pero’, ci sono stati giudizi contrari allo sciopero del giornale, specie dalla redazione romana, dove c’e’ una forte presenza di colleghi di orientamento progressista. Come giudichi queste differenziazioni?

Ognuno ha il diritto di esprimere e manifestare le proprie idee nel modo che reputa migliore. Penso che ci siano tuttora validi motivi per lo sciopero, al di la’ della vicenda che ha visto la sostituzione di De Bortoli con Folli. Non abbiamo proclamato lo sciopero contro Folli ne’ contro De Bortoli, ma siamo preoccupati per l’autonomia del Corriere della Sera, della RAI, della Stampa, della Repubblica e di tutti gli organi d’informazione di questo paese , compresi quelli che quotidianamente attaccano e insultano il sindacato.

C’e’ chi mette in relazione questa “campagna di asservimento” della RAI e dei maggiori quotidiani nazionali, con il “Piano di rinascita” della Loggia segreta P2. E’ pura dietrologia?

Tutti sanno che io sono alieno dalle dietrologie del passato. Non penso che dobbiamo affrontare dei mostri a sette teste, ma persone con nomi e cognomi, atti illiberali, vicende molto concrete e che nulla hanno a che fare con l’ideologia; mentre agiscono poteri che hanno come obiettivo quello di aumentare i loro profitti e i loro spazi politici ed economici.

Come pensi andra’ lo sciopero nazionale?

Spero che l’appello indirizzato ai colleghi li convinca appieno, perche’ partecipino massicciamente allo sciopero. Mi sembra al momento che le motivazioni siano state comprese dalla grande maggioranza dei giornalisti e quindi mi attendo un buon risultato, anzi prevedo un successo dello sciopero.


DOCUMENTI:

LA STORIA DELLA FININVEST

a cura di Rolando A.Borzetti:

- Sull'orlo del fallimento
- La Fininvest ombra
- Succede da mesi
- Corrono i profitti della Fininvest


Deguello

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