La sottosegretaria e l'interpellante
M.B - 22-11-2001
Camera dei deputati, seduta del 22 novembre 2001, Svolgimento di interpellanze urgenti (Sciopero della fame degli studenti del liceo classico «Tasso» di Roma - n. 2-00154)

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Titti De Simone rinuncia ad illustrare la sua interpellanza n. 2-00154 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 11).
Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, onorevole Aprea, ha facoltà di rispondere.

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, colleghi, forse siamo colleghe: meno male, in questo caso siamo solo donne.

PRESIDENTE. Beh... c'è anche il Presidente.

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, facevo riferimento ai soli deputati. Per fortuna, c'è un Presidente dell'altro sesso.
Come già riferito dal ministro Moratti in sede di audizione sulle linee programmatiche del Governo in materia di istruzione, è preciso intendimento del Governo, nel procedere alla riforma del sistema scolastico, consultare e far partecipare alla discussione tutti i protagonisti della scuola - docenti, allievi, famiglie - perché siano loro stessi a chiarirla, giustificarla e volerla. Nei primi due mesi di Governo, si sono svolti incontri con settanta gruppi, tra cui associazioni dei docenti, dei genitori e degli studenti e organizzazioni sindacali; nel corso di tali incontri è emersa un'ampia condivisione della decisione presa dal Governo di sospendere la realizzazione della riforma, al fine di approfondirne gli aspetti e pervenire a soluzioni più immediate. A tal fine, al gruppo di lavoro presieduto dal professor Giuseppe Bertagna è stato affidato il compito di esaminare - attraverso la costituzione di gruppi focus, audizioni mirate, seminari, analisi di caso e comparazioni internazionali -, tutti gli aspetti connessi alla riforma stessa e le varie alternative, per eventuali integrazioni o correzioni della legge sulla riforma dei cicli scolastici.
Le associazioni anche studentesche, le riviste, le istituzioni scolastiche già consultate dal gruppo presieduto dal professor Bertagna sono 119, come sono in grado di dimostrare anche in questa sede, se gli onorevoli interroganti lo vorranno, in quanto ho con me l'elenco di queste associazioni. Questo lavoro, attualmente in corso, formerà un primo supporto alla discussione. Dalla prossima settimana sono programmati incontri con le regioni, le parti sociali, le organizzazioni sindacali per l'esame della proposta. Il 19 ed il 20 dicembre 2001 la proposta verrà discussa nel corso degli Stati generali dell'istruzione, ai quali parteciperanno tutte le associazioni ed istituzioni del settore, tra le quali sicuramente anche le associazioni studentesche. Fin d'ora, peraltro, è assicurata ampia informazione sullo stato dei lavori attraverso un apposito forum aperto sul sito del ministero (www.istruzione.it) che registra 20 mila contatti al giorno ed una newsletter sui lavori della Commissione presieduta dal professor Bertagna, che viene diramata a tutti coloro che la richiedono attraverso il sito, i quali finora sono stati 2500. I ragazzi del liceo Tasso possono quindi accedere al sito e ottenere tutte le informazioni sui lavori in corso. La situazione è monitorata dal direttore scolastico regionale De Sanctis, che ha inviato all'istituto un ispettore. Peraltro, si è invitato il dirigente dell'istituto a mettere in pratica tutte le necessarie azioni per evitare qualsiasi danno alla salute e alle persone. Attualmente, il dirigente scolastico ci ha riferito che il liceo Tasso è occupato, che non gli è possibile accedervi, ma che ha segnalato tale situazione alle autorità competenti.
Fin qui i fatti e le risposte di tipo burocratico. Personalmente, mi auguro che i ragazzi del liceo Tasso possano smettere presto questa forma di protesta estrema, così come è stata anche definita dagli onorevoli interroganti, e che siano aiutati dagli adulti, dalle famiglie, dagli insegnanti, dai politici che oggi hanno presentato questa interpellanza, a comprendere che non si può arrivare a «costringere» un ministro a fare qualcosa attraverso forme di proteste pacifiche ma sicuramente molto forti (Commenti dei deputati Mascia e Titti De Simone) , che creerebbero - lo dico a titolo personale, ma ci credo davvero - precedenti pericolosi rispetto al giusto rapporto tra un ministro della pubblica istruzione e gli studenti. Se questi ragazzi, come hanno dichiarato alla stampa, si battono per una scuola giusta, giusto deve essere anche il rapporto tra il ministro e tutti gli studenti, anche perché, come dimostrato nella prima parte della mia risposta, il dialogo tra questo Governo e gli studenti avviene nelle forme peraltro organizzate, volute e definite da chi ci ha preceduto al Governo negli anni passati: mi riferisco al forum degli studenti, alle consulte studentesche, a tutte le forme democratiche presenti nella scuola che rappresentano il modo con cui gli studenti italiani si confrontano con l'amministrazione, ai diversi livelli fino al ministro.

GRAZIELLA MASCIA. Con le newsletter?

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Ci sono rappresentanti degli studenti che incontrano periodicamente il ministro nel forum degli studenti: sono organismi che ha creato il Governo di centrosinistra nella scorsa legislatura e sono quegli stessi organismi che stanno funzionando (Commenti dei deputati Mascia e Titti De Simone). Beh, onorevoli colleghi, se gli organismi di rappresentanza se non funzionano (Commenti dei deputati Mascia e Titti De Simone), allora, probabilmente, dobbiamo ripensare a questa forma di rappresentanza. Ho detto che è una forma di protesta estrema ...

GRAZIELLA MASCIA. Dovreste apprezzare che sono forme pacifiche!

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Mi scusi, onorevole Mascia, poi avrà modo di rispondere, ma si tratta di forme molto violente perché fanno violenza a sé stessi quei ragazzi.

TITTI DE SIMONE. Ma cosa dice?

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Sono forme estremamente violente portate avanti in un luogo, la scuola, dove i ragazzi dovrebbero essere messi nelle condizioni di apprendere, studiare e dialogare, innanzitutto con i docenti e con i propri coetanei. La scuola non è un luogo dove portare avanti - esattamente ciò che lei diceva - manifestazioni o proteste, certamente pacifiche - ci mancherebbe - ma estremamente violente. Noi siamo molto preoccupati per la salute di quei ragazzi e ci meravigliamo, onorevole, che persone adulte come genitori e docenti non riescano a far capire loro che per una scuola giusta è anche giusto studiare ed utilizzare gli strumenti che ci sono - come ho cercato di dimostrare - per dialogare anche con il ministro attraverso il sito del ministero e le forme di rappresentanza.

GRAZIELLA MASCIA. Si certo, quel sito!

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Se invece voi credete che non siano necessarie o utili le forme di rappresentanza, bene, lo voglio sapere, ditecelo perché ciò sarà motivo di riflessione. Se si ritiene ingiusto che i ragazzi si facciano rappresentare dai loro organismi è inutile che questi ultimi vengano mantenuti e che si lavori con le consulte studentesche o con il forum degli studenti costituito presso il ministero. Attraverso questi organismi e il forum degli studenti che si riunisce sistematicamente e periodicamente in nome di tutti gli studenti italiani, il ministro in persona, i sottosegretari e l'amministrazione studiano le soluzioni ai problemi dei ragazzi. I giovani che partecipano a questo forum sono stati eletti in nome di tutti gli studenti italiani, il dialogo non si è mai interrotto, ci sono le consulte, un sito del Ministero; come ho appena finito di dire è possibile mantenere un dialogo costante e continuo persino con il ministro. Noi crediamo che queste forme e questa strumentalizzazione non costituiscano un segno positivo né per i ragazzi né per la scuola italiana e possono creare un
precedente assolutamente pericoloso perché, se domani mattina tutti i ragazzi decidessero di attivarsi in questo senso...

TITTI DE SIMONE. Speriamo!

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. ... benissimo, vedo che c'è molta preoccupazione per un regolare svolgimento delle lezioni! Se volete una forma di rivolta fate pure però non chiedete alla ministero e a chi è deputato a garantire la libertà di insegnamento e di apprendimento di prestare il fianco a questo tipo di provocazioni, perché queste sono provocazioni.

GRAZIELLA MASCIA. Provocazioni? Ma dove!

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Sulla questione relativa al disegno di legge finanziaria 2002 è stato già più volte precisato all'onorevole interrogante - l'ultima volta nell'ambito di un'interrogazione a risposta immediata del 24 ottobre 2001 - che sul contenuto generale della legge finanziaria sono stati tenuti incontri da parte del Governo con le confederazioni sindacali della scuola prima della presentazione del disegno di legge in Parlamento. Successivamente vi è stato un confronto con le organizzazioni sindacali della scuola, nel corso del quale le norme sono state riformulate al fine di chiarire le incertezze interpretative segnalate dalle stesse organizzazioni sindacali. Questo è avvenuto nell'ambito di una procedura di conciliazione sindacale che si è conclusa favorevolmente nei confronti di SNALS, CISL, UIL.

PRESIDENTE. L'onorevole Titti De Simone ha facoltà di replicare.

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, signor sottosegretario, noi naturalmente non ci riteniamo assolutamente soddisfatti della sua risposta. Ci sembra davvero di assistere ad una sorta di gioco dell'assurdo; in questo momento ci sono degli studenti che chiedono, anche attraverso una forma di mobilitazione estrema come lo sciopero della fame, di incontrare - legittimamente - il ministro per confrontarsi e per sviluppare quel dialogo che voi tanto sbandierate ma che invece non volete, come avete dimostrato ampiamente per le cose che avete fatto fin qui.
Voi cosa fate? Rimandate al sito Internet, alle newsletter, cioè ad una visione della democrazia virtuale svuotata della partecipazione, dei luoghi pubblici di incontro,...

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. ... E le consulte? I forum?

TITTI DE SIMONE. ...della cittadinanza. Tutti gli interventi che proponete, sottosegretario, come ad esempio, la questione degli stati generali sono tardivi. È inutile che ci prendiamo in giro perché i provvedimenti sulla scuola sono già stati avviati. La controriforma che voi state preparando è già in itinere ed i contenuti di questa finanziaria lo dicono molto chiaramente.
Non c'è un investimento da parte di questo Governo sulla scuola pubblica che viene trattata come un settore contabile; l'unica parola che si ritrova - ne abbiamo parlato anche oggi in Commissione - è compatibilità di bilancio. La scuola è per voi sostanzialmente un'azienda, un settore su cui infliggere i tagli. I docenti che si mobilitano in queste settimane, in questi mesi, contro i vostri provvedimenti e gli studenti italiani che chiedono, giustamente e legittimamente, di essere ascoltati, di essere coinvolti e di partecipare a questo percorso democratico sul futuro della scuola italiana rappresentano solo un fastidio. Solo un fastidio! L'unico disegno è quello di smantellare la scuola pubblica a favore di quella privata e degli interessi del mercato. L'anticipazione evidente di tali orientamenti - mi sembra - si ritrova nella finanziaria. Voi continuate, in modo arrogante, ad andare avanti.
Ma dov'è, signor sottosegretario, il consenso nei confronti degli interventi di cui lei faceva riferimento precedentemente? Vi sono scioperi, mobilitazioni degli insegnanti e delle categorie sindacali; vi sono scuole e licei in agitazione. Allora, dov'è questo consenso sottosegretario Aprea? Noi non lo vediamo e non solo noi! Questi giovani, insieme agli insegnanti, esprimono un disagio ed un malessere. I giovani del liceo Tasso parlano a nome di tutti gli studenti che, in questo momento, in questo paese, esprimono preoccupazione, disagio e malessere per il futuro della scuola pubblica, alla luce dei provvedimenti che voi state portando avanti.
Non prendiamoci in giro quindi con queste iniziative virtuali, con l'elaborazione e la promozione di focus, con siti internet, newsletter, stati generali che arrivano tardivamente, mentre la vostra controriforma è già bella che avviata!
Persino in merito alla questione degli organi collegiali, che mi sembra estremamente pertinente perché riguarda la partecipazione democratica alle scelte del percorso didattico, della gestione, del ruolo degli istituti, vi avocate la delega con un decreto, mentre i partiti della maggioranza depositano un progetto di legge. Anche in merito a ciò...

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Lo dovete chiedere ai partiti della maggioranza!

TITTI DE SIMONE. ...le chiedo sottosegretario: sono stati coinvolti gli studenti? Intendete coinvolgerli! Intendete coinvolgere gli insegnanti oppure pensate di andare avanti sulla stessa strada, come state facendo fino adesso? Voi ignorate gli studenti, ignorate la mobilitazione degli insegnanti, ignorate il dissenso profondo manifestato nel paese nei confronti delle politiche sulla scuola che state portando avanti. Noi, invece, ringraziamo questi studenti e sa perché? Perché gli studenti del liceo Tasso esprimono un elemento fondamentale che è la voglia di partecipazione alle scelte democratiche, alle scelte del paese, al futuro della scuola, al suo ruolo sociale, culturale e politico.
Vi assumete una grande responsabilità. Una grave responsabilità. Non solo per il merito della controriforma che state portando avanti, ma anche per il metodo antidemocratico per questa grave rottura politica che state perseguendo con una generazione politica che esprime un protagonismo, che è ossigeno per la nostra democrazia e per il futuro della politica e del paese.
La vostra, quindi, è una scissione con il paese reale che è quello del liceo Tasso, quello di Genova, quello delle mobilitazioni per la pace e per la giustizia sociale, con un movimento di giovani, di lavoratrici, di lavoratori, di precari che, malgrado la vostra arroganza, la vostra repressione, è qui ed è vivo e cresce di consenso. Continuerete a farci i conti.
Dal canto nostro, vi diamo appuntamento, con questo movimento, ad un intransigente e determinata opposizione sociale nel paese. Noi ci auguriamo che ci siano dieci, cento, mille esperienze simili a quella del liceo classico «Tasso» di Roma che vi travolgano.


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Terlizzi M Antonietta docente formazione adulti Vibo Valenti    - 24-11-2001
E' incredibile come il sottosegretario abbai soltanto sentito e non ascoltato!Fa parte probabilmente di coloro che ritengono inutile la figura del docente e che basta collegarsi ad una voce eletrocnica tanto l'insegnante è solo un: "mangiapane a ufo"! Non sarà mica perchè la stragrande maggioranza dei docenti riflette e pensa, cercando di conseguenza di trasmetterlo ai propri alunni, e conseguentemente,non fa parte dell'elettorato di questo governo?!?

ps. sarà vera la voce che un politico di governo a chiesto agli alunni di segnalare i docenti che parlino male di Berlusconi in classe?!!

 professore smalizziato    - 25-11-2001
Non credo che le risposte del sottosegretario/a siano degne di risposta.
Ovviamente lo strumento a cui "ella" accennava (sito e forum) sono appunto strumenti, si capisce una scarsa padronanza del problema reale, la totale assenza di sensibilità verso i ragazzi del Tasso e tutti gli studenti, famiglie e insegnanti di questa Repubblica.
Sono stupito di come non abbia inneggiato alla cattiva educazione impartita da docenti "comunisti" per promuovere questa lotta senza quartiere e senza paura! Purtroppo questa è la realtà della scuola italiana, schiacciata fra fatti reali, problemi secolari e ministri con difficoltà di comunicazione e di riforma.

 gpferrario    - 25-11-2001
Gli studenti del "Tasso" rappresentano gli studenti del "Tasso"; fare lo sciopero della fame non li rende rappresentativi di tutti gli studenti.
Se hanno delle ragioni le espongano nelle sedi a ciò predisposte. Oppure gli organi collegiali valgono solo quando se ne detiene la maggioranza e possono essere piegati alle nostre volontà ?
E poi, non c'è una sottile violenza ricattatoria nel pretendere a suon di stomaco vuoto che il Ministro ci dia personalmente ascolto ?
Cosa dobbiamo aspettarci, se così fosse ? Milioni di studenti che digiunano, ciascuno per poter dire la sua di persona al Ministro ?
O questi studenti si ritengono particolarmente illuminati, tanto da stupirsi che il ministro, e perchè no, tutte le massime autorità internazionali , non accorrono a farsi da loro consigliare sulla politica scolastica e sulle sorti stesse del mondo ?