Un corso fuori legge?
Arturo Ghinelli - 19-05-2003
E’ partito martedì 6 in provincia di Modena il corso di informazione/formazione sulla riforma della scuola per dirigenti scolastici e docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria. Con un documento di servizio di 36 pagine il MIUR ha dato avvio ad un percorso che si snoderà per 20 ore tra maggio e giugno, con un eventuale richiamo in Settembre. Il primo incontro di 8 ore era destinato esclusivamente ai dirigenti scolastici e a un docente referente per ciascuna scuola (statale o paritaria) dell’infanzia e della scuola primaria, mentre gli altri incontri sono destinati a tutti i docenti di questi due ordini di scuole. Ma 20 ore per fare che cosa? Per “lumeggiare concettualmente”la riforma Moratti, c’è scritto nel documento che si apre con una citazione di J.Dewey “Per cambiare davvero occorre cambiare il modo di proporre il cambiamento”.E in effetti leggendolo fino in fondo si capisce che questa volta si è cambiato il modo di proporre il cambiamento. Per leggere e spiegare la legge n°53 del 28/3/03,composta di soli 7 articoli, basterebbero un paio d’ore .
Infatti è una legge quadro che stabilisce solo alcuni principi, ma non definisce niente: tutto é rinviato ad appositi decreti delegati appunto (lo dice la parola stessa) a definire puntualmente ogni argomento. Si prevede per questo che nel giro dei prossimi due anni usciranno almeno 9 decreti.
Ma a tutt’oggi non se n’è visto nemmeno uno.Quindi c’è poco da discutere.
E comunque quando il Consiglio dei ministri farà uscire il primo, dovranno passare almeno 60 giorni prima che diventi esecutivo, come ogni decreto legge che si rispetti. Come fare allora ad intrattenere tante persone su di un documento striminzito per 20 ore? Le si costringe ad occuparsi di quello che non c’è scritto sulla legge, ma di quello che c’era scritto sul Decreto (e i suoi allegati) dello scorso settembre, che aveva una breve durata, perché riguardava solo le 251 scuole che avevano accettato di sperimentare la riforma per questo anno scolastico che è ormai al termine. In questo senso è davvero nuovo il modo di proporre il cambiamento, è la prima volta che il Ministero propone un corso fuori legge e perciò illegittimo e per giunta senza soldi. Infatti nelle 36 pagine che danno il via al corso, si invitano i dirigenti per finanziarlo a portare via i soldi dal fondo destinato all’autonomia delle scuole, in cui deve essere rimasto ben poco, visto che il Ministro vi ha già attinto per finanziare i suoi libretti e gli spot pubblicitari apparsi recentemente in televisione e sui quotidiani a grande tiratura.
L’unico argomento sufficientemente definito dalla legge approvata dal Parlamento è quello dell’iscrizione anticipata in prima elementare, che infatti non ha dovuto aspettare nessun decreto per diventare operativa. E’ basta una semplice Circolare che riaprisse le iscrizioni dal giorno di entrata in vigore della legge, il 17 aprile scorso, e ne fissasse la chiusura definitiva al 30 dello stesso mese. Questo unico aspetto della riforma diventato operativo è stato un flop, almeno nella nostra provincia.Infatti ,anche se come al solito mancano dati ufficiali, si contano sulle dita di una mano i bambini che si sono scritti in anticipo per il prossimo anno in ogni Circolo didattico di Modena. E in alcuni casi,come a Modena 1 e a Modena 8, anche questi pochi non potranno trovare posto e per frequentare davvero anticipatamente dovranno cambiare Circolo e trovare posto in una scuola di un altro quartiere.
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 Ottavia    - 28-05-2003
Anche nella provincia ove risiedo e lavoro l'anticipo si è rivelato un "flop". La provincia è FC e, comunque, metto "flop" fra virgolette perchè più che un flop direi che è stato un successo. Infatti i genitori hanno (forse?) capito che non bisognava aderire alla provocazione perchè un anno in meno di scuola dell'infanzia significa molto da un punto di vista psicologico e pedagogico. Fortuna che il buon senso sembra non abbia preso la via Trastevere..