La SAB si diffonde rapidamente...
Marcello Vitanza - 13-05-2003
... CI VORRANNO ANNI PER UN VACCINO?



Ore 8.00 periferia di Torino. Una golf, ignorando il rosso, attraversa l' incrocio sfrecciando. Il fischio del vigile è acuto, la voce della donna al volante pure.
- Come si permette? Chi crede di essere? Ma lo sa quanti appuntamenti ho oggi?
Il vigile trattiene il respiro e si tira su la mascherina. Ha immediatamente sospettato di avere di fronte un possibile infetto da SAB. Si avvicina cautamente e si china con prudenza.
- Mi dispiace, ma lei è passata con il rosso! Che fa?
- Che faccio? Ma io la denuncio per ..intralcio, anzi la RICUSO! Lei, se lo ricordi, è solo un impiegato. Ha vinto un concorsuccio, figuriamoci!

La donna riparte accelerando. Invano il vigile fischia ripetu-tamente. E' già lontana.

E' questo solo uno dei tanti episodi riferibili al dilagare della SAB.
Il virus, che gli scienziati ritengono possa trasmettersi attraverso le antenne televisive e le parabole satellitari, si sta rapidamente diffondendo nel nostro paese. I primi sintomi sono: megalomania, delirio persecutorio, e un’incontrollata aggressività verso impiegati e funzionari dello stato, soprattutto se hanno vinto un concorso. Al momento non esistono cure; i giovani ne sono particolarmente colpiti ma la malattia non conosce età né presenta diversità di esposizione nelle diverse aree del paese.
E' di oggi la notizia che arriva da un piccolo centro della provincia di Chieti. Protagonisti un'intera classe della “SMS Silvio Pellico” (precisiamo,onde evitare il panico, che è del tutto ininfluente il nome di battesimo del grande patriota riguardo a quanto avvenuto) e la loro insegnante Prof.ssa Bruni.

" E' successo tutto molto rapidamente" ha dichiarato l'insegnante ancora in preda a uno shock. "Avevo portato le verifiche e mi apprestavo a distribuirle quando Ferrara, un così bravo ragazzo, ha alzato la mano. -Dimmi Giulietto, cosa c'è?- Con tono gentile mi ha domandato per quali meriti io insegnassi. Con la massima naturalezza gli ho risposto che, dopo anni di precariato, avevo finalmente vinto un concorso. E' stato a quel punto che è scoppiata la rivolta. Non riesco ancora a capire, erano come impazziti. Tutti insieme hanno preso ad urlare "RICUSATA..RICUSA-TA!".
Ho cercato di calmarli e a un certo punto, lo ammetto, ho minacciato di convocare i loro genitori. Ma il piccolo Ferrara, il più bravo della classe, è venuto sin sotto la cattedra e mi ha additato, urlando: "Comunista!"
Lo confesso, ho perso il controllo e gli ho intimato di tornare al suo posto. Non c'è stato niente da fare. Tutti i suo compagni lo hanno seguito circondandomi.
Mi hanno imputato di avere sulla coscienza milioni e milioni di alunni torturati, schedati sui registri, e giudicati sulle pagelle senza possibilità di difesa. "

Quello di Chieti è il primo episodio di contagio di massa da SAB ma non si esclude il ripetersi di simili casi. "Dovremo convivere con la SAB per anni; - afferma preoccupato il Prof. Aiuto – purtroppo, allo stato attuale, l'unico rimedio parziale conosciuto è la prevenzione. Io ho già fatto rimuovere l'antenna televisiva dalla mia abitazione."

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 ilaria ricciotti    - 13-05-2003
Che favoloso racconto! E la finale poi! Sarebbe forse da imitare, anche se così la SAB avrebbe modo di lievitarsi a dismisura. Non credi? Ciò che bisognerebbe fare, a mio avviso, è REPLICARE, REPLICARE, REPLICARE, soprattutto se si viene denigrati, senza motivo. Nel rispetto delle regole, naturalmente!