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I duellanti
Piero Di Marco - 01-05-2003

Bel film i Duellanti.
Bello, non eccezionale.
E' il primo vero film di Ridley Scott, se non mi ricordo male, e si vede che ci porta la sua esperienza di splendido artigiano della pubblicità audiovisiva. La storia è quasi inesistente: due giovani soldati si scontrano in duello, e si ritrovano negli anni a cercare di concluderlo, ormai come fosse una specie di impegno d'onore, di destino, fino quasi alla vecchiaia.
La trama offre in realtà l'occasione per una serie di quadri staccati, come piccoli racconti a sé stanti: duello all'alba, duello in interno notte, duello in giardino, colloquio e amore nella penombra, etc, con una cura estrema per le immagini e i suoni, le inquadrature. Mi ricordo la percezione della rugiada, del freddo e del silenzio, nel duello all'alba, con l'unico suono fuori campo delle lame di spada che si scontrano a ritmo rallentato, pesante, ben diverso dal tintinnio frenetico dei film di cappa e spada.
Un film che per certi versi è simile al jazz o alla musica strumentale, e cioè si apprezza pienamente solo con un impianto hi-fi di prima qualità - nel caso del film significa grande schermo, ottimo audio.
Bisogna dire anche che molta parte della sua particolarità è ormai datata, in quanto negli anni successivi lo stesso Scott, e tanti altri - tutto il cinema possiamo dire - hanno proseguito su questo indirizzo di iperrealismo tecnico, di "alta definizione" audiovisiva, di perfezione di mestiere.
La sua particolarità, oggi, rimane quella semmai di un tecnicismo raffinato al servizio dell'intimismo, più che degli effetti speciali. Un Ridley Scott in fondo diverso, quasi sperimentale, rispetto al fantasmagorico Scott degli anni successivi.



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