Ilaria Ricciotti - 18-04-2003 |
I grandi Uomini che occupano certi ruoli nella società sono grandi, proprio quando si pongono sullo stesso livello degli altri, di quelli che, a detta di alcuni, non contano nulla. Enrico Panini rispondendo agli interrogativi posti da alcuni di noi ed anche alle critiche, di parte esplicitate da qualcuno, ha dimostrato di essere quell'Uomo che io sento di stimare ancora più di prima. Questi atteggiamenti relazionali ravvicinati da lui assunti, mediante risposte telematiche, non vengono minimamente ingaggiati da coloro che stanno, sempre più, ereggendo barriere e provocando una guerra tra poveri (insegnanti contro insegnanti, personale ATA contro personale ATA ecc), per far sì che gli operatori scolastici, già atavicamnte scollati, continuino ad esserlo sempre più. Ed allora sì che i nostri diritti verranno riconosciuti! Ed allora sì che i nostri contratti verranno firmati con regolarità! Ed allora sì che la scuola avrà quel ruolo importante che le compete in una società civile e democratica! Noi dobbiamo fungere da input al sindacato, perchè esso acquisisca sempre più forza e possa essere rappresentativo di una categoria che conti a tutti gli effetti e sia intransigente su ciò che è stato già conquistato per la scuola, nel rispetto del diritto allo studio e dello statuto dei lavoratori. Ma, a quanto pare alcuni di noi sono estremamente soddisfatti di ciò che questo governo ha in mente per la scuola pubblica e per l'Università: pretendere qualità, senza elargire quei fondi necessari perchè essa si ottenga. Buona Pasqua a te Enrico e a tutti coloro che credono e puntano i piedi perchè nell'uovo ci siano delle belle sorprese ed il produttore non bari. |
Grazia Perrone - 18-04-2003 |
Ringrazio il Segretario generale Cgil-scuola per la cortese risposta fornitami nella nota in oggetto. Spero che non me ne voglia, però, se - nel merito - la considero insoddisfacente. Mi spiego meglio. Dalla lettura di Italia Oggi (inserto Azienda Scuola - articolo firmato da Alessandra Ricciardi) avevo avuto la sensazione (errata ... mi par di capire) che il preside Panini fosse critico nei confronti della bozza contrattuale formulata dall'Aran e consegnata alle parti sociali per un primo giro di consultazioni (chiamiamole così). Leggendo la nota in oggetto, invece, si evince che la preoccupazione principale del leader confederale sia quella del mancato rispetto - da parte governativa - dell'accordo "notturno" siglato (dal vice premier Fini e dalle OOSS confederali) il 4 febbraio 2002. Per carità. Tale preoccupazione è più che legittima specie se si considera che quell'accordo (che prevedeva - oltre alla garanzia governativa di preservare il principio giuridico della prevalenza del contratto sulla legge -anche l'aumento generalizzato a tutto il personale scolastico di 105 euro mensili finalizzato al recupero dell'inflazione) è stato raggiunto revocando uno sciopero unitario nella scuola (previsto per il 15 febbraio successivo) che si preannunciava molto sentito e partecipato. Potrei, polemicamente, ossevare che la parte economica di quel "contratto notturno" (i "famosi" 105 euro di aumento "urlati" da tutti i quotidiani e dalle TV la mattina del 5 febbraio 2002 col chiaro intento di "deponteziare" lo sciopero del 15 successivo) è ancora di natura ... virtuale. Mentre la parte giuridica è (per ammissione dello stesso leader della Cgil-scuola) in pericolo. Una ragione in più per ritenere sbagliata e perdente (politicamente e sindacalmente) quella scelta di dividere il fronte di lotta dando credito ad una compagine governativa che ha ampiamente dimostrato - nei mesi successivi - di non meritarlo. Con viva cordialità Grazia Perrone |
Gianni Mereghetti - 20-04-2003 |
Carissimi amici di Fuoriregistro, innanzitutto sono rimasto colpito dal fatto che Enrico Panini abbia preso in considerazione le critiche di un oscuro insegnante, come io sono, e vi abbia risposto. Questo rende ragione di una sua sensibilità umana, che comunque è la cosa più importante in questa società dove spesso, troppo spesso, l’umano è calpestato dall’ideologia. Poco importa allora se, entrando nel merito delle osservazioni che Enrico Panini fa, devo ribadire sia che non ha voluto capire le mie critiche sia che le risposte spesso sono fuoritema. Mi spiego. In primo luogo non è mia intenzione negare le responsabilità di questo governo per quanto riguarda gli impegni economici con gli insegnanti. Non le nego, come non nego quelle dei governi precedenti e, mi spiace, anche quelle dei sindacati che non hanno fatto nulla per trovare soluzioni nuove alla grave questione economica che ci svilisce come professionisti. Purtroppo anche questo contratto è nella logica dell’egualitarismo, che non potrà mai premiare la professionalità. In secondo luogo io non ho mai parlato di contrattazione individuale, ma per favore!, né voglio togliere di mezzo il sindacato. Chiedo solo che il sindacato si limiti alle questioni sindacali e faccia un passo indietro rispetto al tentativo da tempo in atto di determinare sindacalmente tutta la vita della scuola. Esistono questioni contrattuali, che sono sindacali, e su queste è giusto che gli attori siano i sindacati, ma chi sia l’insegnante, quali i suoi compiti didattici ed educativi non deve essere oggetto della contrattazione sindacale, come invece oggi è! Per questo auspico che si definiscano con precisione i contenuti della contrattazione sindacale e si liberino invece quelli della professionalità docente dal tappo sindacale. Il problema grave è che né sindacato né governo vanno oggi in questa direzione, per cui il potenziamento della professionalità docente è oggi pericolosamente a rischio. In terzo luogo è giusto che la CGIL faccia la guerra alla riforma Moratti, ma mi chiedo sempre più: a chi giova? Al mondo della scuola di certo no, perché la scuola non ha bisogno dell’esasperazione della lotta politica, ma che insegnanti, studenti e genitori si assumano la responsabilità di fare loro la riforma! Da ultimo ribadisco che mi fa specie che un sindacato di insegnanti sia guidato da un dirigente scolastico, ma questo non è un mio problema, bensì della CGIL! Grazie per l’attenzione. 20/4/2003 Gianni Mereghetti Insegnante presso il Liceo Scientifico Pascal di Abbiategrasso . |
ilaria ricciotti - 21-04-2003 |
E' giusto che un ministero venga diretto ed amministrato da persone che non hanno minimamente esperienza di ciò che dirigono? Lo sappiamo tutti che i consiglieri ed i portaborse servono soprattutto a consigliare coloro che altrimenti non ci capirebbero nulla. Pertanto, la scuola deve essere assegnata a chi conosce i suoi bisogni; a chi non è stato mai manager di un'azienda, in quanto essa non lo è, e se lo diventasse per l'Istituzione scolastica sarebbe la fine. I Presidi o gli altri operatori scolastici, caro collega, penso che siano gli unici a poter intraprendere la carriera di Ministro della P.I. o di Sindacalisti. Oguno deve fare il suo mestiere. |