Dal Sindacato
Enrico Panini - 22-04-2003
Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune risposte di Enrico Panini ai commenti apparsi su Fuoriregistro in riferimento all'articolo A chi credere? dello scorso 4 aprile.
Data la diversità degli argomenti affrontati, le risposte sono "personalizzate".



Per Grazia Perrone

Se sono chiare le posizioni della Cgil Scuola sulla parte economica, per quanto riguarda la parte normativa considero inaccettabili le richieste del Ministro volte a limitare il ruolo e le competenze della contrattazione.
Ruolo e competenze della contrattazione sono, per altro, definite da leggi del Parlamento.
Val la pena di notare che in tutti gli atti ufficiali (ivi compreso l’Atto di Indirizzo per il nostro contratto) il Governo si è impegnato a rispettare ruolo e prerogative della contrattazione, ma l’intento esplicito è quello di riportare sotto il controllo politico questa categoria.
Che cosa significano le posizioni del Ministro tradotte in soldoni?
Riduzione delle materie oggetto di contrattazione e affidamento di molte materie ex contrattuali all’intervento discrezionale dell’amministrazione scolastica; attribuzione ai Dirigenti scolastici di prerogative attualmente affidate dal contratto al Collegio docenti (es.: designazione delle funzioni obiettivo); cancellazione della contrattazione integrativa d’istituto con le RSU ed attribuzione di tutte le competenze al Dirigente scolastico.
Ho più volte denunciato questi fatti ed espresso un parere negativo per la loro evidente gravità e per evitare che si ingenerasse una sorta di convinzione diffusa in categoria in base alla quale, risolti i problemi connessi alla certificazione delle risorse, la trattativa sarebbe stata in discesa.
Quando scrivevo queste valutazioni non eravamo in presenza di fatti concreti ma solo di annunci insistenti.
La bozza elaborata dall’Aran, e consegnata in queste ore, per la riapertura della trattativa conferma ed amplifica le preoccupazioni espresse.


Per Gianni Mereghetti

Trovo il commento del signor Mereghetti, che se non erro, e se non siamo in presenza di un caso di omonimia, è persona impegnata in un’organizzazione vicina alla Compagnia delle Opere, un vero capolavoro di sviamento.

Un esempio.
Nel mio comunicato esprimo un giudizio negativo per il fatto che il Governo ha ridotto le risorse economiche disponibili per il contratto, nonostante gli impegni solenni del Ministro Moratti.
Ma il signor Mereghetti scrive:
“Ormai è evidente che né governo né sindacati riusciranno a riempire d’oro le tasche degli insegnanti.”.
Ma che cosa c’entra questa affermazione? Un modo per coprire la responsabilità oggettiva del Governo (ha ridotto i soldi) e scioglierla in una generica accusa senza né capo né coda.
A proposito d’oro: non posso non ricordare che fu il Presidente Berlusconi a garantire che gli insegnanti sarebbero stati coperti d’oro. Ognuno misuri le coerenze di questa affermazione.
Infine, ricordo che, giudicando insufficienti gli stanziamenti complessivi della Finanziaria per i rinnovi dei contratti, il 12 novembre 2001 la Cgil Scuola proclamò lo sciopero generale.

Trovo un po’ inquietante l’affermazione successiva: ”Per questo l’unica cosa gradita da questo nuovo contratto sarebbe che ci lascino finalmente liberi di trovarci noi le risorse necessarie per lavorare e per vivere con dignità.”
Di nuovo il Governo (cioè il datore di lavoro) non viene chiamato in causa ma si auspica una sorta di “Adesso ci penso io ad aumentarmi lo stipendio!”. Che significa? La contrattazione individuale delle proprie condizioni retributive come soluzione.
Ma stiamo parlando di un contratto di lavoro non di una pesca di beneficenza!


Dopo un passaggio dal quale capisco che, per il signor Mereghetti, il problema è che se c’è il sindacato non si attuerà la riforma Moratti (al riguardo confermo che, per quanto riguarda la Cgil Scuola, continueremo a batterci contro la Legge Moratti) merita attenzione la chiusura finale:
“La situazione è molto triste, poche sembrano le speranze di condizioni di lavoro professionale, ma oltre a questi danni è veramente una beffa che il Preside CGIL Enrico Panini continui a prenderci in giro con i suoi comunicati strumentali, quando sappiamo che dall’alto del suo stipendio d’oro ha, bontà sua, contrattato un aumento triennale di circa cento euro!"
Di nuovo non c’è traccia del merito (il Governo ha ridotto le risorse) ed addirittura si arriva a dire che il fatto che il segretario generale di un’organizzazione, alla quale per altro il signor Mereghetti non è iscritto, denunci l’accaduto è una beffa.
Insomma avrei dovuto dichiarare “Ottimo ed abbondante”?
Non conosco le regole dell’associazione alla quale appartiene il signor Mereghetti ma lo informo che, in Cgil, le posizioni di un segretario generale esprimono sempre l’orientamento degli organismi dirigenti eletti dal Congresso (regolarmente riuniti e che votano abitualmente) e non lo stato di salute del conto corrente bancario personale o la propria condizione lavorativa. E la Cgil è una cosa seria.


Per Luciana

Non conosco il caso al quale ti riferisci.
Ritengo che non ci sia nulla da colpevolizzare negli insegnanti. Anzi!


Per Ilaria Ricciotti

Cara Ilaria, capisco il tuo rammarico (è un eufemismo) per il fatto che il 12 aprile non si sia svolta la grande manifestazione per la scuola pubblica promossa da un gruppo molto importante e rappresentativo di organizzazioni e movimenti, fra i quali la Cgil.
L’appuntamento è rinviato ad ottobre perché il comitato “Fermiamo la guerra” aveva chiesto la disponibilità di quella data di aprile per una manifestazione per la pace e non tutti i soggetti che compongono quel comitato convenivano sulla necessità di mantenere anche l’iniziativa sulla scuola.
Per questo si è scelto un rinvio del nostro appuntamento in considerazione anche dei drammatici fatti di quelle ore.
Sul nesso scuola e pace da te descritto sono completamente d’accordo.
Sono d’accordo con quello che scrivi circa la necessità di fare molto di più per denunciare cosa accadrà a settembre sul versante effetto della riduzione di organico (e, aggiungo io, anche in merito alla controriforma Moratti).
Stiamo provvedendo.
Aspetto la tua lettera. Ciao.

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 Ilaria Ricciotti    - 18-04-2003
I grandi Uomini che occupano certi ruoli nella società sono grandi, proprio quando si pongono sullo stesso livello degli altri, di quelli che, a detta di alcuni, non contano nulla. Enrico Panini rispondendo agli interrogativi posti da alcuni di noi ed anche alle critiche, di parte esplicitate da qualcuno, ha dimostrato di essere quell'Uomo che io sento di stimare ancora più di prima. Questi atteggiamenti relazionali ravvicinati da lui assunti, mediante risposte telematiche, non vengono minimamente ingaggiati da coloro che stanno, sempre più, ereggendo barriere e provocando una guerra tra poveri (insegnanti contro insegnanti, personale ATA contro personale ATA ecc), per far sì che gli operatori scolastici, già atavicamnte scollati, continuino ad esserlo sempre più. Ed allora sì che i nostri diritti verranno riconosciuti! Ed allora sì che i nostri contratti verranno firmati con regolarità! Ed allora sì che la scuola avrà quel ruolo importante che le compete in una società civile e democratica! Noi dobbiamo fungere da input al sindacato, perchè esso acquisisca sempre più forza e possa essere rappresentativo di una categoria che conti a tutti gli effetti e sia intransigente su ciò che è stato già conquistato per la scuola, nel rispetto del diritto allo studio e dello statuto dei lavoratori. Ma, a quanto pare alcuni di noi sono estremamente soddisfatti di ciò che questo governo ha in mente per la scuola pubblica e per l'Università: pretendere qualità, senza elargire quei fondi necessari perchè essa si ottenga.
Buona Pasqua a te Enrico e a tutti coloro che credono e puntano i piedi perchè nell'uovo ci siano delle belle sorprese ed il produttore non bari.

 Grazia Perrone    - 18-04-2003
Ringrazio il Segretario generale Cgil-scuola per la cortese risposta fornitami nella nota in oggetto. Spero che non me ne voglia, però, se - nel merito - la considero insoddisfacente.

Mi spiego meglio.

Dalla lettura di Italia Oggi (inserto Azienda Scuola - articolo firmato da Alessandra Ricciardi) avevo avuto la sensazione (errata ... mi par di capire) che il preside Panini fosse critico nei confronti della bozza contrattuale formulata dall'Aran e consegnata alle parti sociali per un primo giro di consultazioni (chiamiamole così).

Leggendo la nota in oggetto, invece, si evince che la preoccupazione principale del leader confederale sia quella del mancato rispetto - da parte governativa - dell'accordo "notturno" siglato (dal vice premier Fini e dalle OOSS confederali) il 4 febbraio 2002.

Per carità. Tale preoccupazione è più che legittima specie se si considera che quell'accordo (che prevedeva - oltre alla garanzia governativa di preservare il principio giuridico della prevalenza del contratto sulla legge -anche l'aumento generalizzato a tutto il personale scolastico di 105 euro mensili finalizzato al recupero dell'inflazione) è stato raggiunto revocando uno sciopero unitario nella scuola (previsto per il 15 febbraio successivo) che si preannunciava molto sentito e partecipato.

Potrei, polemicamente, ossevare che la parte economica di quel "contratto notturno" (i "famosi" 105 euro di aumento "urlati" da tutti i quotidiani e dalle TV la mattina del 5 febbraio 2002 col chiaro intento di "deponteziare" lo sciopero del 15 successivo) è ancora di natura ... virtuale. Mentre la parte giuridica è (per ammissione dello stesso leader della Cgil-scuola) in pericolo. Una ragione in più per ritenere sbagliata e perdente (politicamente e sindacalmente) quella scelta di dividere il fronte di lotta dando credito ad una compagine governativa che ha ampiamente dimostrato - nei mesi successivi - di non meritarlo.

Con viva cordialità

Grazia Perrone


 Gianni Mereghetti    - 20-04-2003
Carissimi amici di Fuoriregistro,

innanzitutto sono rimasto colpito dal fatto che Enrico Panini abbia preso in considerazione le critiche di un oscuro insegnante, come io sono, e vi abbia risposto. Questo rende ragione di una sua sensibilità umana, che comunque è la cosa più importante in questa società dove spesso, troppo spesso, l’umano è calpestato dall’ideologia. Poco importa allora se, entrando nel merito delle osservazioni che Enrico Panini fa, devo ribadire sia che non ha voluto capire le mie critiche sia che le risposte spesso sono fuoritema.
Mi spiego.
In primo luogo non è mia intenzione negare le responsabilità di questo governo per quanto riguarda gli impegni economici con gli insegnanti. Non le nego, come non nego quelle dei governi precedenti e, mi spiace, anche quelle dei sindacati che non hanno fatto nulla per trovare soluzioni nuove alla grave questione economica che ci svilisce come professionisti. Purtroppo anche questo contratto è nella logica dell’egualitarismo, che non potrà mai premiare la professionalità.
In secondo luogo io non ho mai parlato di contrattazione individuale, ma per favore!, né voglio togliere di mezzo il sindacato. Chiedo solo che il sindacato si limiti alle questioni sindacali e faccia un passo indietro rispetto al tentativo da tempo in atto di determinare sindacalmente tutta la vita della scuola. Esistono questioni contrattuali, che sono sindacali, e su queste è giusto che gli attori siano i sindacati, ma chi sia l’insegnante, quali i suoi compiti didattici ed educativi non deve essere oggetto della contrattazione sindacale, come invece oggi è! Per questo auspico che si definiscano con precisione i contenuti della contrattazione sindacale e si liberino invece quelli della professionalità docente dal tappo sindacale. Il problema grave è che né sindacato né governo vanno oggi in questa direzione, per cui il potenziamento della professionalità docente è oggi pericolosamente a rischio.
In terzo luogo è giusto che la CGIL faccia la guerra alla riforma Moratti, ma mi chiedo sempre più: a chi giova? Al mondo della scuola di certo no, perché la scuola non ha bisogno dell’esasperazione della lotta politica, ma che insegnanti, studenti e genitori si assumano la responsabilità di fare loro la riforma!
Da ultimo ribadisco che mi fa specie che un sindacato di insegnanti sia guidato da un dirigente scolastico, ma questo non è un mio problema, bensì della CGIL!
Grazie per l’attenzione.
20/4/2003
Gianni Mereghetti
Insegnante presso il Liceo Scientifico Pascal di Abbiategrasso

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 ilaria ricciotti    - 21-04-2003
E' giusto che un ministero venga diretto ed amministrato da persone che non hanno minimamente esperienza di ciò che dirigono?
Lo sappiamo tutti che i consiglieri ed i portaborse servono soprattutto a consigliare coloro che altrimenti non ci capirebbero nulla.
Pertanto, la scuola deve essere assegnata a chi conosce i suoi bisogni; a chi non è stato mai manager di un'azienda, in quanto essa non lo è, e se lo diventasse per l'Istituzione scolastica sarebbe la fine. I Presidi o gli altri operatori scolastici, caro collega, penso che siano gli unici a poter intraprendere la carriera di Ministro della P.I. o di Sindacalisti.
Oguno deve fare il suo mestiere.