Appello per una giornata di poesia contro la guerra una primavera di vita e una giornata di parole di pace
La guerra teme la poesia Alla casa bianca poche settimane fa è stato
annullato un invito a molti poeti americani per paura che si esprimessero contro la guerra Mi piace credere che la voce della poesia possa impedire questa brutale violenza con la sola forza e verità della parola Un tempo la poesia è stata profezia e preveggenza, oggi conserva la capacità di restituire alle parole il loro significato più profondo e autentico Ieri come oggi i poeti vengono banditi dalle città e dalle case non solo bianche.- perché smascherano l'ipocrisia dei politici e dei mercanti di morte Si cerca di far accettare l'inaccettabile usurpando e rovesciando il senso delle parole, così le guerre diventano giuste umanitarie e sante e quindi inevitabili e perché no? desiderabili.
Da quando le bombe sono diventate intelligenti c'è di che preoccuparsi di come viene utilizzata la parola e l'intelligenza Per arrivare al ripugnante effetto collaterale con cui viene definita la morte di civili innocenti La guerra e i suoi rappresentanti temono le parole perché prima o poi torneranno a riprendersi il loro vero significato Chiediamo a tutti coloro che si esprimono con la scrittura e la parola di inviare i loro testi e di aderire a una giornata della poesia contro la guerra in cui la parola pace amplificata da milioni di voci possa raggiungere anche gli uditi meno sensibili come quelli dei potenti che solo con la forza tentano di dominare il mondo
Bologna, 15 marzo 2003
ilaria ricciotti - 09-04-2003
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Condivido la proposta di Didaweb e di Fuoriregistro.
La voce dei bambini e degli adulti-bambini non può essere imbavagliata da nessuna guerra. |