VERSO IL 12 APRILE
www.12aprile.it - 22-03-2003
“Scuola pubblica: TU per pochi, IO per tutti”





APPELLO ALLE ASSOCIAZIONI DELLA SOCIETÀ CIVILE E DEL MONDO PROFESSIONALE, ALLE ISTITUZIONI, AL MONDO DELLA CULTURA E DELLA RICERCA, AI CITTADINI, AI LAVORATORI, AGLI INSEGNANTI, AI GIOVANI, AI GENITORI.


Riformare la scuola è una necessità per rispondere più efficacemente al bisogno diffuso di sapere, per superare ritardi e limiti dell’attuale sistema, per elevare il livello culturale degli uomini e delle donne, per rilanciare lo sviluppo e l’occupazione.

La controriforma Moratti rischia di far arretrare il Paese, abbassandone il livello culturale e la qualità dello sviluppo; favorirà i pochi a danno dei molti; accentuerà le differenze fra le classi sociali e i territori. Ridurrà l’obbligo scolastico di un anno anziché estenderlo almeno fino a sedici anni.

L’istruzione, da parte di questo governo, non viene considerata una risorsa per la collettività ma un settore di risparmio su cui operare tagli di personale, di risorse, di finanziamenti. La logica che emerge dall’insieme dei provvedimenti sulla scuola è quella della riduzione: meno diritti, meno risorse, meno tempo scuola, meno partecipazione democratica.

Investire nella scuola è condizione basilare per un Paese che guarda all’Europa e al Mondo perché non c’è futuro se non si investe in istruzione, in ricerca, e innovazione. La formazione lungo tutto l’arco della vita è il nuovo diritto che va garantito alla persona per affrontare i cambiamenti del nostro tempo.

La scuola pubblica, laica, aperta a tutti, è un principio irrinunciabile per quanti hanno a cuore i diritti, lo stato sociale, le regole su cui è cresciuta la nostra democrazia, la realizzazione di un Paese equo, solidale, sostenibile.

L’istruzione è un diritto universale e primario di cittadinanza.

In un mondo in cui cresce la ricchezza disponibile ma aumentano le disuguaglianze sociali, bisogna guardare ad una istruzione di qualità per tutti, come condizione ineliminabile per costruire nella pace un altro mondo possibile.

PER SOSTENERE LE RAGIONI DI UNA SCUOLA PUBBLICA,
LAICA, DI QUALITÀ PER TUTTI

CGIL, UDS, CIDI, MCE, CGD, ARCI, Associazione 31 ottobre, CRS, Gruppo Abele, Legambiente, Pax Christi

promuovono

per Sabato 12 Aprile 2003

ROMA - PIAZZA S. GIOVANNI

UNA GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE per LA SCUOLA PUBBLICA.

L’istruzione è una questione che riguarda tutti.

Aderisci anche tu


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Gianfranco Claudione    - 22-03-2003
"Professione docente" esce con un numero monotematico, tutto dedicato alla Scuola pubblica. Dal 1997 in poi, la società politica-istituzionale italiana è stata sottoposta ad un “fuoco di fila” di cambiamenti, che, con rapidità inusitata, ne hanno mutato principi radicati e strutture consolidate. Dalla Legge 59 del 1997 sull’Autonomia è iniziato un percorso coerente con un certo progetto politico (non a caso medesima era la maggioranza parlamentare) che si è concluso con la Riforma del Titolo V della Costituzione, votata alla scadenza del mandato parlamentare nel 2001, confermata da un referendum popolare ed entrata in vigore con la Legge 3 costituzionale il 18 Ottobre 2001 (per informazioni su questa Riforma, si consulti la rubrica Scuola e Federalismo). Per la prima volta, dal 1948, si è intervenuti nella Costituzione, con significative e radicali modifiche relative alla seconda parte. Si può dire che la Scuola sia stata al centro di tutto questo processo: autonomia delle scuole, dirigenza ai capi d’Istituto, inserimento delle scuole private nel sistema di istruzione pubblico. E’ un dato certo che i cambiamenti rapidi e radicali non si traducono immediatamente in criteri conseguenti di analisi. Spesso il cittadino è disinformato, o comunque impiega più tempo a rendersi conto di come certe novità trasformino idee che si sono da tempo consolidate nella mente. Ma la disinformazione è la zona "grigia" in cui si alimentano demagogia e populismo, in cui gli slogan rassicuranti sembrano suggerire che tutto sia rimasto come prima. Allora è necessario cercare di sapere e di capire, come cittadini e come insegnanti. Per questo, affrontiamo qui il concetto di "Scuola pubblica". Perché la scuola è il nostro luogo di azione, perché è necessario conoscere le novità, perché è necessario sapere. E, nell’esercizio della nostra funzione, riteniamo pertanto nostro compito supplementare la quotidiana vigilanza, affinché la pratica della cittadinanza avvenga primariamente nel conseguimento della coerenza comportamentale e nel rispetto della verità.