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Parole e musica per la pace
Indymedia - 21-03-2003
ORE 15, PIAZZA DEL POPOLO




Roma città aperta è contro la guerra!


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ORE 16, PIAZZA ESEDRA





ADERISCI!

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 ilaria ricciotti    - 21-03-2003
Peccato che non potrò essere lì con voi, ma è come se ci fossi per esprimere anch'io le mie emozioni. Comunque sappiate che vi stimo e che nel momento in cui vi unirete alla folla e ribadirete il NO alla guerra, non sarete più considerati dei vip, ma delle persone comuni che sentono il bisogno di unirsi a tutti coloro che hanno nel cuore l' esigenza di cantare la PACE.

 Liberazione    - 22-03-2003

Il popolo della pace scenderà oggi in piazza, a Roma, per inondare con i colori, sempre più forti e decisi, della pace le strade e le piazze. Lo farà con due diverse manifestazioni, quella del comitato "Fermiamo la guerra" e quella indetta dall'Ulivo. «Una sconfitta», la giudica Fausto Bertinotti, il segretario di Rifondazione comunista, partito che molto si è speso in queste ore perché si ottenesse l'obiettivo di un unico corteo.
L'appuntamento del movimento, fissato già dallo scorso Social forum europeo, è per le 16 in piazza Esedra, mentre un'ora prima, a piazza del Popolo, inizia la manifestazione indetta dalla coalizione del centrosinistra solo qualche giorno fa. Una concomitanza che l'Ulivo, sulla scorta della mozione comune contro la guerra votata in Parlamento con il Prc, aveva deciso di mettere in discussione impegnando nella mediazione i suoi leader, a partire da Francesco Rutelli. Ieri mattina la riunione tra i diversi soggetti in campo, che alla fine però non ha portato al risultato sperato.

«Purtroppo - commenta Patrizia Sentinelli della segreteria nazionale di Rifondazione - nonostante la spinta che viene dalle piazze e dalle opposizioni parlamentari, non si è potuta realizzare una manifestazione comune. Ad aver pesato, opposte rigidità sia da parte del movimento che da parte dell'Ulivo. Ora si tratta di continuare il percorso per far crescere, con iniziative comuni, la forza delle mobilitazioni per la pace. Il vero dramma è la guerra che, come ci dicono le notizie da Bagdad, diventa ogni ora più tragica. Una situazione che richiede da parte di tutti un passo in avanti, senza chiudersi nelle proprie posizioni».

Sul fronte del movimento, interviene Guido Lutrario dei Disobbedienti. «Il Forum sociale europeo aveva dato un'indicazione precisa, già da tempo, rispetto alla prima manifestazione contro la guerra. E' un peccato che altri soggetti abbiamo deciso di non partecipare indicendo una loro iniziativa. L'importante è comunque che tutti vadano in piazza con lo stesso spirito: il no alla guerra». «Quello che è successo - sottolinea Piero Bernocchi dei Cobas - è abbastanza lineare. Fermo restando che ognuno è libero di manifestare quando e come crede, sarebbe stato importante che i parlamentari che hanno votato contro la guerra confluissero nell'iniziativa del comitato. Ci siamo sentiti riproporre invece un palco unitario, ma a piazza del Popolo, che era il palco scelto evidentemente dall'Ulivo. Comunque non drammatizzerei. Anche giovedì ci sono state due manifestazioni e domani sono previsti cortei in tutta Italia».

Stessa difesa delle proprie posizioni ma anche stessa priorità alla questione della pace, da parte dell'Ulivo. «La scelta di svolgere contemporaneamente una distinta manifestazione - si legge nel comunicato stampa - è una scelta legittima che speriamo possa rafforzare la mobilitazione complessiva dei cittadini che sono oggi contrari a una guerra sbagliata e illegittima». Gianni Zagato, che è intervenuto per la coalizione di centrosinistra alla riunione con il comitato Fermiamo la guerra, insiste sulla disponibilità dimostrata: «Abbiamo detto che potevamo levare i simboli e non far parlare i leader del centrosinistra. Certo sull'esito del confronto ha pesato il fatto che la frequentazione tra l'Ulivo e diverse parti del movimento sia molto recente».

La speranza che si trovi una soluzione che già domani dia il segnale di un percorso comune non è del tutto tramontata.

Intanto il popolo, i popoli della pace affilano le bandiere per un nuovo giorno di lotta. Il numero di uomini e donne che si attendono in piazza è alto. Le manifestazioni e i cortei, anche spontanei, di questi giorni lo confermano. In Italia e a Roma. L'appuntamento di Rifondazione nella capitale è alle 15.30 con il comitato. «Dobbiamo andare - invita la segretaria provinciale, Chicca Perugia - con lo spirito che ci ha sempre animati, sapendo che purtroppo domani è solo una tappa del nostro cammino per la pace. Anche a Roma proveremo a costruire nuovi momenti che vedano insieme tutti coloro che si oppongono a questa guerra».

 ilaria ricciotti    - 11-05-2003
Mai come in questi giorni, 8,9, 10, 11 maggio 2003, voi vip, anzichè le parole pesanti e piene di rancore, forse ancestrali, dovreste far sentire in alcune TV pubbliche bella musica, quella che sapete cantare voi. Musica le cui parole non esprimono faziosità, ma la libertà di essere quello che siamo, diversi e non clonati; ognuno con la propria personalità, il proprio carattere, le propie idee, la propia dignità e moralità. Moralità che viene messa in discussione da coloro che non sanno che cosa significa RISPETTO, verso gli altri, tutti gli altri: ricchi o poveri che siano, ideologicamente appartenenti ad una parte o ad un'altra, purchè rispettosi di regole e ruoli che li caratterizzano rispetto a coloro che conducono una vita normale, ma forse meno rumorosa e forse più umana.