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La voglia di pace
La Repubblica - 15-03-2003
Nel capoluogo lombardo imponente manifestazione contro la guerra
Epifani: "Allo scoppio del conflitto il paese si fermerà"
La pace scende in piazza a Milano
La Cgil: "Siamo in settecentomila"
Cofferati: opposizione unita sul no alle basi per gli Usa


MILANO - La voglia di pace sfila a Milano. Alla vigilia del summit tra Bush, Blair e Aznar alle Azzorre, nel giorno in cui in molte altre città del mondo si scende in piazza contro l'eventuale attacco all'Iraq, il capoluogo lombardo ospita un manifestazione imponente: 700mila persone, secondo gli organizzatori, 400mila secondo la questura. Comunque tantissimi.

I tre grandi cortei sono stati organizzati dalla Cgil e la partecipazione è andata addirittura al di là delle attese. I diversi tronconi della manifestazione si sono riuniti poi alla stazione centrale per confluire infine in Piazza Duca d'Aosta, dove sta parlando Guglielmo Epifani.

"Il governo deve sapere che alle prime bombe il Paese si fermerà - annuncia il segretario della Cgil dal palco - e i lavoratori, unitariamente, esprimeranno in questo modo il netto rifiuto della guerra". E' la conferma dell'intenzione di proclamare uno sciopero non appena si scatenerà l'attacco all'Iraq, unita alla richiesta all'esecutivo di assumere "con chiarezza e responsabilità una scelta".

"Il Presidente del Consiglio - ha aggiunto Epifani - deve smetterla di dire e non dire circa la posizione dell' Italia sulla guerra, e comunque, se sostiene di lavorare per la pace, avrebbe una scelta obbligata: dire no alla guerra, e tenerne fuori l' Italia, i suoi uomini, i suoi mezzi, le sue basi civili e militari".

Il primo corteo, con alla testa proprio il leader della Cgil, è partito da Piazza Duomo, mentre altri due in contemporanea si sono mossi da Piazzale Cadorna e Piazzale Loreto. In testa uno striscione bianco con su scritto "Pace e diritti". "Due cose strettamente in legame - come spiega dice Antonio Panzeri, leader della Cgil di Milano - perché lavorando per i diritti si rafforza anche la pace".

Un caloroso applauso ha accolto in piazza Castello l'ex leader della Cgil Sergio Cofferati che si è messo alla testa di uno dei tre cortei. "Il governo italiano deve rispondere in Parlamento sulle sue intenzioni - dice il cinese - e credo che sia indispensabile che l'opposizione si presenti con una propria posizione unitaria non solo di contrasto alla guerra ma di impedimento alla sua attuazione". Quindi l'ex leader della Cgil ribadisce la sua posizione "senza se e senza ma": "Non bisogna cedere le basi, e si deve negare la possibilità di usare le infrastrutture".

"E' la più grande manifestazione mai fatta a Milano", dicono con soddisfazione gli organizzatori della Cgil, che sono stati capaci di mobilitare persone da tutta Italia. Per molti dei manifestanti quello di oggi è l'epilogo di un lungo viaggio: dalla Liguria, dalla Toscana, dal Molise, perfino dalla Puglia e dalla Campania.

(15 marzo 2003)


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