In questo periodo, nel quale in tanti ci stiamo interrogando sulla giustizia, l’equilibrio, la relazione ed il conflitto, la scuola va a scartabellare nei ricordi, per vedere che cosa aveva fatto prima.
Prima che la guerra diventasse così vicina e reale. Prima che diventasse impossibile chiudere gli occhi e pensare “tanto non è qui”.
Piano piano pezzettini di puzzle vengono a galla e, timidamente, compongono un disegno a colori: il disegno del futuro possibile, del mondo diverso possibile,da abbozzare nei tempi di pace, se non si vuole che la violenza ci colga impreparati.
Alcuni paesi, alcune piccole città raccolgono materiali, vogliono appenderli in giro, mostrarli e riguardarli, accompagnarli con musiche che ne addolciscano i contorni perché il non dimenticare vuol dire anche ritrovare le proprie radici, quelle che sembrano soffocate dal troppo rumore, eppure esistono e sono la forza di un oggi complicato.
Cinque o sei anni dopo, gruppi di insegnanti rispolverano quaderni e fotografie: fatiche ed entusiasmi per avventure che il tempo sembrava aver cancellato.
Eppure i fili si riannodano. E da quelle esperienze lontane, da quei colori forse troppo forti per qualcuno, da quelle scommesse credute azzardate, spuntano speranze, cammini di autocomprensione e di nuovi coraggi: così negli zaini dei licei compaiono Gino Strada o Epicuro; nelle assemblee autogestite si ragiona di nonviolenza e di giustizia distributiva; nelle iniziative studentesche trovano posto le torte per il Kossovo e le adozioni internazionali a distanza; nei pullman che attraversano le notti umbre si canta Guccini e si ascolta il proprio non arrendersi.
Succede. Gli studenti di oggi sono gli scriccioli che, ieri, avevano “fatto una cooperativa”, a scuola, quinta elementare, veramente, con tanto di statuto, bilancio e presidente. Con iniziative densissime ed obblighi territoriali non indifferenti.
Con un giornalino, che, guarda caso, era intitolato “Il giornalino della pace”, per quell’intuizione radicata che la pace possa nascere solo da rapporti sociali rivoluzionati.
Mi piace dedicarne due stralci ai piccoli di ieri che oggi stanno volando, e ai grandi di oggi che hanno ancora voglia di farlo.
"La Cooperativa Cocab 5 ha scelto di partecipare alla festa di primavera che si terrà a maggio in piazza e che ha come tema la solidarietà. Vengono fissati alcuni punti interessanti che potranno essere sviluppati nelle ore di lingua, storia, immagine, musica, studi sociali.
La domanda scottante della nostra ricerca è la seguente: PERCHE’ NEL MONDO NON C’E’ LA PACE? E’ POSSIBILE NEL MONDO RIPORTARE LA PACE E LA SOLIDARIETA’?
Si decide di affrontare il problema nelle ore di ricerca storica, per poi ampliare l’indagine sul territorio attraverso un questionario che riguarderà in particolare l’uso delle armi giocattolo.
Letture su personaggi che hanno operato per la pace o poeti che hanno descritto gli orrori della guerra verranno effettuate nelle ore di lingua . Un gruppetto di soci “scrittori e poeti” produrrà testi e poesie sulla solidarietà. Nelle ore di immagine si realizzeranno opere di arte astratta e figurativa che tratteranno questi stessi temi.Nelle stesse ore saranno preparate le scenografie dello spettacolo che sarà rappresentato in piazza a maggio. I testi dello spettacolo saranno scritti interamente da un gruppetto di soci “curatori e registi”. L’animazione dello spettacolo sarà curata nelle ore di musica.
Sarà prodotto anche un giornalino della Cooperativa e un gruppo di soci ne saranno “redattori”. Le copie verranno vendute in occasione della festa. Il ricavato sarà devoluto ad opere di solidarietà".
(dal verbale dell’Assemblea dei soci di gennaio, riportato nell’introduzione al giornalino)
Giallo come i caldi raggi del sole.
Azzurro come il cielo limpido di questa primavera.
Viola come il colore del lutto che portano i paesi in guerra.
Verde come la speranza che regna nei nostri cuori.
Bianco come la colomba messaggera di pace.
Rosso come l’amore che abita in tutte le persone di buona volontà
( didascalia di un disegno astratto realizzato con tecnica ad olio)