breve di cronaca
Precarizzazione e lavoro
Alba Sasso - 18-02-2003
COMUNICATO STAMPA: la precarizzazione dei rapporti di lavoro nella scuola italiana





Sono 12.500 i posti dei docenti decurtati dall’articolo 35 della Legge Finanziaria, lì dove si parla degli interventi nel settore scuola: di questi, un migliaio circa sono i posti tagliati in Puglia. 4.000 invece sono i posti del personale Ata che vengono tagliati. Per gli insegnanti di sostegno, almeno ufficialmente, non sono previste riduzioni nell’organico: e però, con la totale ridefinizione delle regole, è concreto ed elevatissimo il rischio che non siano garantiti gli attuali standard del sostegno per i disabili. Per non parlare della mancata volontà di migliorare il sistema delle graduatorie, che anzi sembra addirittura messo in discussione dalle ultime dichiarazioni dell’onorevole Aprea: il sottosegretario all’Istruzione parla infatti di chiamate nominali da parte del singolo istituto.



La politica del Ministero dell’Istruzione tende in tutta evidenza a precarizzare sempre più i rapporti di lavoro all’interno delle scuole, ed è in linea con tutti i provvedimenti e le iniziative di un Centrodestra che sta operando per destrutturare il sistema di regole e di norme alla base del mercato del lavoro.



Le logiche della Moratti si confermano improntate una volta di più all’ideale di flessibilità del Centrodestra: sono le stesse logiche che si ripercuotono con effetti gravi e pesanti sul mondo del personale precario della scuola qui in Puglia, come nel resto d’Italia. Sono infatti decine di migliaia i posti vacanti nelle scuole, che potrebbero essere occupati da quei docenti e da quei lavoratori Ata che hanno tutte le carte in regola per aspirare a un contratto a tempo indeterminato. Eppure, il Ministero, con una decisione assurda quanto disarmante, non è intenzionato a fare “immissioni in ruolo”.



Ritengo che questa pericolosa impostazione ideale e culturale del Centrodestra vada combattuta con tutta la forza e tutto l’impegno necessari: la manifestazione nazionale indetta per domani dai sindacati scuola di Cgil Cisl e Uil rappresenta una tappa fondamentale di quella che dovrà essere un’ampia mobilitazione che veda coinvolti i soggetti del mondo del lavoro, il fronte sindacale, l’intero universo della scuola italiana. Una mobilitazione diretta non solo a ripristinare quelle forme di tutela che sole possono assicurare un futuro occupazionale di qualità a chi ne ha tutti i diritti e tutti i requisiti, ma anche a garantire la continuità del servizio pubblico e la qualità dell’offerta didattica e formativa della scuola italiana.





On. Alba Sasso

Camera dei Deputati

Gruppo Parlamentare Ds



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