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La nostra coscienza
Il Manifesto - 16-02-2003
E'proprio così, ovunque nel mondo. A volte sognamo e non diciamo la verità perché la confondiamo con i nostri desideri. Ma oggi non sono i pacifisti, non sono minoranze partigiane, non sono ideologie preconcette che affollano le strade di cento capitali. Sono gli abitanti della terra, i cittadini di ogni lingua e cultura, che si riconoscono e si incontrano in un'unica comunità. E' la democrazia che prende corpo, non le sue istituzioni e i suoi meccanismi ma la sua essenza. La pace e la democrazia sono oggi la stessa cosa, se perdiamo l'una perdiamo l'altra. Un'emergenza così non c'è mai stata da mezzo secolo, anche questa è una verità senza retorica. Ed è questa percezione che accomuna le persone, le singole persone, che si affollano ovunque innumerevoli. Questo è il messaggio.

Se questa guerra scoppierà sarà intimamente totalitaria. Non ucciderà solo molti innocenti, non ferirà a morte solo le istituzioni internazionali, non alimenterà solo la spirale del terrore e la instabilità delle nostre economie e della nostra vita quotidiana, ma ucciderà il principio di cittadinanza e di sovranità e violenterà la coscienza pubblica.

Vale anche per gli Stati uniti d'America, dove non sembra esistere più una dialettica democratica ma prende corpo un regime unipolare generato da un colpo di stato invisibile. Vale con tutta evidenza in Italia, dove un potere senza consenso fa di tutto il territorio nazionale una base di supporto militare a sostegno di una guerra unilaterale. Non siamo solo fuori dalla Costituzione ma anche dalle alleanze tradizionali.

Non stiamo esportando la democrazia in Iraq ma importando i mali, i metodi e i fini, che aborriamo e vogliamo combattere ovunque. Oggi li combattiamo con una insorgenza tranquilla, con la forza naturale di una marea, che non dirò pacifica e democratica perché sono parole inadeguate. La pace e la democrazia non sono una sommatoria ma una congiunzione che riassume il senso stesso dell'esistenza. Hanno incombenti di fronte a sé la guerra e il totalitarismo ma non sono mai state così forti come si manifestano oggi. E continueranno a manifestarsi qualunque cosa accada.


LUIGI PINTOR
15 febbraio 2003
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