breve di cronaca
Centomila studenti in piazza, confederali divisi sullo sciopero contro la Finanziaria
La Repubblica - 26-10-2001
Centomila studenti in piazza
i prof divisi verso lo sciopero


In tutta Italia ragazzi in corteo contro la guerra e la Moratti
la scuola

MARIO REGGIO

ROMA - Centomila studenti in piazza contro la Moratti e la guerra. Insegnanti in sciopero, ma in ordine sparso. La rottura tra le organizzazioni sindacali si è consumata ieri pomeriggio al termine dell'incontro al ministero dell'Istruzione: Cgil e Gilda hanno infatti proclamato lo sciopero generale della categoria per l'intera giornata del 9 novembre. Cisl e Uil hanno indetto un'ora di protesta per il 12 novembre. Lo Snals non deciso azioni di protesta. I cobas confermano lo sciopero nazionale degli insegnanti e la manifestazione a Roma per il 31 ottobre.
«Abbiamo deciso di scioperare per l'intera giornata del 9 novembre - ha affermato il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini - perchè riteniamo che questa finanziaria, anche con le modifiche apportate, è punitiva per le scuole pubbliche, non assicura retribuzioni adeguate e non contiene un piano di investimenti. Rispetto a tutto questo - ha proseguito Panini - ci pare opportuno andare allo sciopero generale».
Anche la Gilda ha deciso lo sciopero dell'intera giornata per il 9 novembre: «Abbiamo giudicato insufficienti - ha detto il coordinatore nazionale Alessandro Ameli - le risorse per i contratti dei docenti e le garanzie per la copertura del differenziale di inflazione. Negativo anche il giudizio sul mancato accoglimento delle richieste di modifica relative all'articolo 13 della finanziaria, in particolare per quanto riguarda le commissioni d'esame e la costituzione degli organici». Diversa la posizione di Cisl e Uil della scuola. Il loro sciopero di un'ora per il 12 novembre si riferirà infatti alla questione del mancato recupero dell'inflazione. «Riteniamo soddisfacenti - ha commentato il segretario generale della Cisl scuola, Daniela Colturani - gli esiti del confronto sulle problematiche della scuola. Resta però la riserva sul recupero del differenziale dell'inflazione».
Duro il commento del protavoce dei Cobas: «Dopo inutili e lunghe trattative - dichiara Piero Bernocchi - anche i confederali si sono decisi allo sciopero, ma invece di realizzare l'unità della categoria, scioperando con noi il 31 ottobre, disperdono le forze».
Dimostrando molta più compattezza dei sindacati, gli studenti hanno invaso le strade di decine di città: 15 mila a Roma, altrettanti a Napoli, cinquemila a Milano. «Vogliamo una scuola ed un'università pubblica da dove parta una cultura di pace - si legge in un comunicato - chiediamo 10 mila miliardi per la scuola pubblica, democratica, aperta a tutti e laica. Vogliamo non più di quattro classi per docente, non siamo numeri sul registro, ma un rapporto vero tra studenti e insegnanti».

Lo sciopero della CGIL per l'intera giornata e' stato spostato al 12 novembre.
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 Vincenzo Viola - ex sindacalista CGIL-scuola    - 28-10-2001
Ma è possibile che la CGIL scuola riesca sempre a sbagliare? Che senso ha spostare lo scipero al 12 novembre, invece di tenere fermo il 9 e cercare di dare un segnale di coesione?
Adesso ci saranno tre scioperini il 31 ottobre, il 9 novembre e il 12 novembre. E la Moratti ride (e purtroppo ha ragione).

 Graziella Cavazzuti, ins di E conomia Aziendale ITCG BAGGI    - 28-10-2001
sono simpatizzante SNALS, ma questa volta sono proprio sconvolta che a loro possa star bene una situazione che invece è così disastrosa. Hanno perso con questo tutta la credibilità, forse sono felici e contenti per il sostanzioso contratto dei Presidi testè firmato ? Allora è vero che lo SNALS è il sindacato dei conservatori, dei docenti di ruolo, di coloro che già godono di privilegi ?

 Adriano Burdisso    - 29-10-2001
Non mi soffermo sulla notizia di centomila studenti in piazza, ma sono davvero nauseato dal comportamento dei sindacati, tutti i sindacati, senza discriminazione di sorta, che sembrano tutt'altro che preoccupati per i destini della scuola pubblica nell'era Moratti. Mi sembrano i polli di Renzo: invece di fare fronte comune contro un comune nemico (grandi e piccoli burocrati che ignorano, per pochezza personale, o fingono di ignorare, i gravi problemi dell'educazione e della didattica nel nostro Paese, a favore dell'effimero e soprattuttro del cartaceo e del firmaiolo), sembrano provare il massimo piacere nel farsi "dispetti" a vicenda, con grande godimento della parte avversa, a livello sia economico che gerarchico.
A questo punto mi chiedo: "Fino a quando dovremo sopportare un tale, irresponsabile comportamento da parte di chi, in teoria,ma solo in teoria,avrebbe la responsabilità di fare rispettare i sacrosanti diritti di una categoria professionale, omogenea a tal punto da avere un potere d'acquisto pari a quello dell'armata Brancaleone di cinematografica memoria?
Chiedo scusa per non essermi presentato: mi chiamo Adriano Burdisso, sono insegnante di Italiano e Storia in un Istituto Superiore Statale della provincia piemontese, da più di un trentennio sulla breccia, nel bene e nel male, ex sindacalista ma vecchia maniera.
Sono cosciente che ciò attualmente conta poco, ma allora voleva dire stare veramente sulle barricate...!