breve di cronaca
Programmi regionali: solo un'ora alla settimana?
Tuttoscuola - 10-02-2003


In principio il curricolo era una questione a due: una quota per il
nazionale e una quota di istituto.
Significa che del monte ore annuo di lezione previsto dalle
ìIndicazioni nazionaliî per elementare e media (900, 990 ore, ecc.),
una buona quantita' di ore di lezione viene riservata agli istituti,
che possono cosi' scegliere propri contenuti e discipline
d'insegnamento. Ma quante ore?
L'iniziale proposta dell'ex-ministro De Mauro di riservare l'85% alla
quota nazionale e il restante 15% agli istituti e' piaciuta, come si
sa, anche all'attuale ministro che provvisoriamente l'ha fatta
propria.
Intanto pero' e' arrivato un terzo incomodo: la regione, che reclama
la sua parte di curricolo in forza della competenza riconosciutale dal
nuovo Titolo V della Costituzione.
Il ministro Moratti e' chiamata ora a proporre la quota regionale,
avendo cura di non deludere il sistema regionale da un lato e di non
mortificare l'autonomia scolastica dall'altro, e mantenendo pero' il
ìgioiello di famigliaî (cioe' il potere centrale sul sistema).
Il ministro - secondo quanto risulta a Tuttoscuola non vorrebbe
riservare l'80% per la quota nazionale, senza sbilanciarsi circa
l'assegnazione del restante 20%. Questo orientamento potrebbe trovare
un sostegno in un possibile ordine del giorno della maggioranza
parlamentare in occasione dell'approvazione della legge di riforma,
che - richiamando il principio che ha costituzionalizzato l'autonomia
scolastica - spianerebbe la strada a una spartizione della quota a
favore delle scuole.
Potrebbe anche finire cosi': 80% di quota nazionale, 15% riservato
agli istituti e 5% di quota regionale.
Secondo la nostra simulazione, la quota regionale
equivarrebbe in media a poco piu' di un'ora alla settimana da
riservare a programmi regionali.
Sara' d'accordo il ministro Bossi, promotore del disegno di legge
costituzionale sulla devoluzione?

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