breve di cronaca
I docenti del Polo contro il loro ministro
L'Espresso online - 19-10-2001
di Andrea Benvenuti

Moratti nel mirino. Anche di quegli insegnanti considerati vicini alle posizioni del governo. Alle contestazioni di Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals, Gilda, Cobas e Unicobas, infatti, si aggiungono ora le proteste della Federazione italiana scuola (Fis), scesa in campo per contestare la politica scolastica del ministro dell'Istruzione. Motivo dello scontro: l'articolo 13 della Finanziaria, quello relativo alle risorse destinate alla scuola, considerate del tutto insufficienti. Ma non solo. Le critiche riguardano infatti anche l'assegnazione degli incarichi di governo al Ministero, da cui risulterebbe una «totale egemonia» di Forza Italia sulle altre componenti politiche della Casa della Libertà (An, Ccd e Lega).

Per il segretario generale della Fis, Agostino Scaramuzzino, «sui problemi della scuola una sola forza politica decide per tutti. Dopo aver lavorato per cinque anni alla vittoria della Casa della libertà, dobbiamo riconoscere che il risultato è a dir poco deludente». Dopo aver rassicurato tutti sul significato delle famose tre “i” - continua Scaramuzzino - Moratti appare la personificazione della quarta, quella dell'imprenditrice».

I sindacati della scuola hanno così annunciato l’avvio delle procedure di conciliazione necessarie per la proclamazione dello sciopero generale entro il 15 novembre. Incurante della tempesta che potrebbe abbattersi sul suo capo, il ministro ha dato il via a un’originale iniziativa che la porterà a girare l’Italia per ascoltare e confrontarsi con studenti, famiglie e docenti della scuola italiana. E’ il “tour del dialogo”: un viaggio che porterà il ministro, si legge in un comunicato di viale Trastevere, «nei luoghi dell’educazione di eccellenza e della solidarietà in alcune regioni italiane». Per cominciare, Moratti incontrerà a Cagliari, in Barbagia e a Olbia i protagonisti della “scuola reale” (docenti e studenti della primaria, della secondaria e anche dell’Università) per «raccogliere suggerimenti e valutazioni da portare poi all’esame degli Stati generali dell’istruzione, l’appuntamento per il progetto di riorganizzazione del sistema scolastico in Italia, che avranno luogo entro il 2001». Operazione di immagine più che di sostanza. A cui anche i suoi, gli insegnanti del Fis, non credono più.

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