Storia di un gemellaggio
Paolo Mesolella - 17-01-2003
Un’esperienza di volontariato

Sono più di diecimila, in Italia, i bambini rinchiusi in istituto: un vero e proprio esercito diviso in tanti piccoli reggimenti: quello degli orfani, quello con i genitori separati o in carcere, quello con molti fratellini e pochissimi soldi: ragazzini spesso fragili, picchiati e violentati, che riconosci subito perché hanno uno sguardo diverso dagli altri, guardingo e sfuggente. Sono 10.626 e vivono lontano dalla famiglia in 475 diversi istituti. Dall’inizio dell’anno scolastico la classe 5CS dell’ITC di Sparanise, ha voluto vivere in uno di questi istituti l’esperienza bellissima del volontariato.

La Piccola Casetta di Nazaret

Estate del 1956. Don Salvatore Vitale, parroco di Casapesenna, decide di fondare anche a Francolise una casa per orfani. Dinanzi allo sfacelo e al lutto seminato dall'ultima guerra, infatti, per alleviare le sofferenze degli orfani e dei bambini poveri e abbandonati, il 19 marzo 1944, aveva fondato a Casapesenna, in provincia di Caserta, la "Piccola Casetta di Nazareth". Alla prima fondazione di Casapesenna, poi, seguirono le sezioni di Lago Patria, Castellammare di Stabia, Frignano, Pescopagano, Pietravairano, Bellona e Francolise. Quest'ultima, in particolare, don Salvatore la fondò per volontà dello zio don Andrea, parroco di Francolise. In questi 45 anni la casa-famiglia di Francolise ha ospitato migliaia di bambini poveri provenienti dalle province di Napoli e Caserta, sotto la cura attenta del direttore don Vincenzo Di Martino e dei missionari e delle missionarie della Piccola Casetta. Qui, i bambini vengono educati secondo i principi pedagogici di don Salvatore. Primo, la libertà di crescita, per conoscerne le predisposizioni e per poterli meglio aiutare. Niente impedimenti, quindi né precettori, ma liberi di frequentare con gli altri bambini la scuola esterna. Qui, infatti, la funzione dell' educatore è quella del padre, e la funzione dell'istituto è quella della casa- famiglia.

Il Progetto

A settembre dello scorso anno è partito una sorta di gemellaggio tra la classe 5^C/S dell’Istituto Tecnico Commerciale “G.Galilei” di Sparanise e la casa famiglia “Piccola Casetta di Nazareth” di Francolise. Lo scopo, era quello di creare momenti ricreativi, sportivi e culturali per i giovani ospiti dell’orfanotrofio. Venti studenti del Galilei infatti, in collaborazione con il Direttore della casa Don Vincenzo e con le suore missionarie, hanno iniziato a svolgere attività sportiva e di consolidamento delle competenze scolastiche per una trentina di alunni delle scuole medie ed elementari (alcuni anche di colore) con evidenti problemi sociali e scolastici. Una sorta di doposcuola per far socializzare e aiutare questi bambini difficili, iperattivi e spesso suscettibili e violenti.

L’esperienza

Una trentina di vispi ragazzini, tutti i martedì e i giovedì affolla il cortile della "Casetta di Nazareth”. Gruppi disordinati tra suore frettolose e vocianti. Hanno gli occhi neri e gli sguardi diffidenti e guardinghi dei poveri bambini proletari, figli di genitori disoccupati, carcerati, separati, disamorati. Tutti ragazzi provenienti dal napoletano e dall’Agro aversano; da Casal di Principe, Orta di Atella, Sant’Arpino, Cardito, Grazzianise, Aversa …) dove non è difficile entrare ed uscire dal carcere, o abbandonare la scuola in seconda elementare. I loro nomi (Schiavone, Lubrano, Papa, Diana… ) parlano da soli.
Aspettano l'arrivo delle nostre macchine con molta ansietà per giocare a pallone o al bigliardino; o per ripetere le lezioni. Il martedì (ma a volte anche di giovedì) si ripete sempre la stessa scena festosa dell'accoglienza. Sono bambini poveri, e spesso violenti che a scuola hanno l’insegnante di “sostegno”. Sono sempre indaffarati sulle altalene, a rincorrersi nel piazzale o nel campo sportivo. Bambini "difficili" che cercano solo maggiore attenzione.

La partita a pallone

Quando è bel tempo generalmente si gioca a pallone. E per prima cosa si formano le due squadre: nella prima squadra c’è Orazio, 10 anni, frequenta la I media, e fa il portiere; poi c’è Domenico 12 anni di Aversa e Salvatore 9 anni di Castelvolturno che fanno i terzini; Francesco Setola, Francesco Schiavone, Esposito e Izzo, invece, giocano all’attacco. Nella seconda squadra, Mario, 6 anni, fa il portiere, Marcello e Antonio, giocano a difesa, Daniele e Carlino a centrocampo, Fatigati e Carlino all’attacco.
Si gioca a volte per tre ore consecutive. Sono lunghe e movimentate le partite di calcio tra i piccoli ospiti della casa famiglia e i ragazzi della 5^C . Orazio, Francesco e Antonio frequentano la Scuola Media in paese, Salvatore, Marcello e Daniele la scuola elementare, mentre Carlino, Faticati, Esposito e Izzo frequentano l’ultimo anno della Ragioneria.
Vicino al campo di calcio, invece, sull’altalena, sullo scivolo e sui giochi, ci sono i più piccoli delle elementari con le ragazze della Ragioneria:Dorotea Di Iorio, Teresa Giordano, Maria Marrandino, Simona.

I compiti

Quando è brutto tempo invece, o quando è necessario, si entra in aula e si fa ripetizione, si disegna o si gioca a calciobalilla. Oppure si fa teatro, si canta, si recita qualche poesia o semplicemente si racconta qualche barzelletta. Ci si mette in cerchio ed ognuno fa qualcosa. Per esempio i compiti: c’è da imparare a memoria una poesia; c’è da fare l’analisi del testo del “X Agosto”, oppure c’è da ripetere la storia o da fare i compiti di matematica o il disegno. Oppure, semplicemente si parla, per scambiare le proprie sensazioni e per aiutare i bimbi a socializzare.

A Natale

Questo Natale si è pensato di creare dei momenti di maggiore coinvolgimento ed occasioni di divertimento in comune tra le scuole. Ad esempio siamo andati insieme al cinema a vedere “Il Sequestro” di Amedeo Veneruso, una buona occasione per parlare poi con loro di legalità. Poi i ragazzetti della casetta hanno partecipato alla manifestazione di fine anno e all’elezione di Miss ITC, durante la giornata di venerdì 20 dicembre quando hanno sfilato e ballato le ragazze del Galilei e anche loro hanno contribuito non poco a vivacizzare la manifestazione:
Mario Setola ha cantato “Marì Marì” una canzone napoletana di Nino D’Angelo Marcello Nardone e Salvatore Capone hanno sceneggiato “la Livella” di Totò Salvatore Ematu ( filippino) e Alessandro Nardone hanno recitato poesie sul Natale.
Antonio Argenzio, Mauro Papa e Pasquale Rotondo, invece, hanno voluto per forza raccontare delle barzellette napoletane.
Ora tra piccoli e grandi è nato un forte legame che continuerà sicuramente anche il prossimo anno.

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