La metodologia CLIL nella scuola primaria
Maria Cristina Tallei - 23-07-2017
La metodologia CLIL sta prendendo sempre più piede nelle nostre scuole e noi insegnanti stiamo imparando a confrontarci con essa, collaborando tra noi per la riuscita delle varie attività e scambiandoci i materiali che possono risultare più pertinenti ed efficaci.
La sigla CLIL sta per Content and Language Integrated Learning, che possiamo tradurre, in maniera poco esatta, "apprendimento integrato di lingua e contenuto". Ciò si concretizza nella pratica nel non isolare le lezioni di lingua rispetto a quelle di altre discipline, utilizzando la lingua straniera per insegnare-apprendere contenuti relativi ad ambiti diversi.
Il principio che regola il metodo CLIL è quindi quello di concepire la lingua straniera non come un oggetto di studio a sé stante, ma come un mezzo per veicolare dei contenuti di insegnamento-apprendimento. Il vantaggio che ne deriva, come ho potuto personalmente sperimentare nel corso dell'anno scolastico che si è appena concluso nelle mie classi di scuola primaria, è quello di sostenere e favorire la motivazione degli alunni verso l'apprendimento della lingua proprio perché se ne comprende e intravede fin da subito l'utilità.
Uno dei problemi che gli insegnanti di lingua straniera si trovano ad affrontare è infatti quello di dover creare in classe delle situazioni per poter elicitare la conversazione tra gli alunni. Queste situazioni, per quanto verosimili possano essere, risultano a volte poco motivanti agli occhi dei discenti, costretti spesso a chiedere in lingua ai compagni informazioni che già conoscono. L'utilizzo della metodologia CLIL ci permette invece di "andare oltre" e di collocarci in un contesto in cui la lingua straniera sia considerata invece un veicolo, come avviene di fatto oggigiorno per molte professioni.
Tale metodologia (ormai entrata obbligatoriamente nel curricolo dell'ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado) pone problemi diversi a seconda del segmento del percorso di istruzione nel quale viene impiegata. Nelle scuole superiori sussiste la necessità di formare i docenti di discipline non linguistiche affinché raggiungano una competenza in lingua inglese pari almeno al livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (l'alta specializzazione dei contenuti non rende possibile l'insegnamento CLIL ai docenti di lingua inglese). Gli studenti, dal canto loro, posseggono (o dovrebbero possedere) le basi della lingua inglese, dovrebbero quindi riuscire ad interagire con i docenti e con i loro pari in modo adeguato. Nella scuola primaria tutti i docenti in possesso della specializzazione per la lingua inglese possono utilizzare la metodologia CLIL nelle proprie classi. La difficoltà maggiore in questo caso è legata al fatto che i bambini hanno un vocabolario ancora molto ristretto ed una conoscenza grammaticale solo elementare della lingua. Ciò rappresenta, tuttavia, per noi insegnanti non solo un limite, ma anche uno stimolo per ricercare soluzioni nuove, modalità semplici eppure funzionali di comunicare e di veicolare messaggi. I bambini devono avere la possibilità di attivare tutte e quattro le abilità linguistiche (listening, speaking, reading, writing). Le abilità orali possono essere esercitate ascoltando spiegazioni in lingua con l'ausilio di presentazioni in Power Point o esponendo le proprie conoscenze al gruppo classe o al piccolo gruppo di pari, mentre le abilità scritte possono essere attivate cimentandosi (in coppie, in piccoli gruppi o individualmente) nella lettura e nella produzione di semplici testi e nella realizzazione di disegni e cartelloni.
Attraverso l'insegnamento con metodologia CLIL gli alunni hanno quindi la possibilità di entrare nel vivo di contenuti motivanti, di carattere storico, geografico, scientifico o altro, che attivano il loro interesse. Essi possono così ampliare il loro vocabolario ed adoperare la lingua straniera per comunicare in contesti autentici, in modo naturale e coinvolgente, avvertendo una reale necessità di comprendere ed essere compresi.
Maria Cristina Tallei


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