Un'alternativa all' alternanza scuola-lavoro
Matteo Vescovi - 28-01-2017
Per una cultura del lavoro più consapevole dell'attuale sfruttamento e dei metodi per porvi rimedio.


Lo aveva annunciato nell'ultimo consiglio di classe la collega che si occupa dell'alternanza scuola-lavoro, che nel caso in cui si fossero fatte vive importanti aziende del territorio, avrebbe prontamente modificato l'ancora incerta pianificazione delle 400 ore di attività prevista dalla legge per i Tecnici e i Professionali e avrebbe fatto in modo di "non farsi sfuggire questa grande occasione." Così, quando senza alcun preavviso ho ritrovato la mia classe radunata insieme alle altre terze dell'Istituto perché le fosse presentata la possibilità di svolgere un tirocinio di 80 ore in una delle più importanti aziende di packaging della nostra provincia, ho capito che l'occasione era arrivata.
Avrei potuto protestare e riprendermi i miei studenti, ma ho preferito ascoltare anch'io. La proposta si presentava allettante, ben lontana dalle facili accuse di irrilevanza formativa e sfruttamento di manovalanza gratuita che si sono attirate le recenti convenzioni del MIUR con Mc Donald's e altre multinazionali. Qui si parlava di "lavoro progettuale" da svolgere in presenza e su piattaforma online, di modalità di "lavoro di gruppo", di approfondimenti sulla "fotografia industriale" e di "problem solving."
La preside ci ha tenuto a sottolineare che il nostro Istituto Tecnico è uno dei pochi selezionati in un contesto in cui a partecipare sono soprattutto Licei e si è raccomandata di farle fare bella figura. Al momento delle domande degli alunni, poche e timide mani alzate a chiedere informazioni su orari e durata del progetto sono state subito zittite con fare minaccioso, paventando la sostanziale differenza tra il permissivismo della scuola in fatto di orari e giustificazioni rispetto al "vero mondo del lavoro". E così se ne è passata l'ora.
Poi ho scoperto che solo metà classe ha "colto l'occasione" di mettersi alla prova in questa nuova esperienza formativa che si svolgerà durante l'orario scolastico, secondo un calendario che non ci è dato sapere. Quindi, ho dedotto che nelle prossime settimane mi troverò senza particolare preavviso la classe dimezzata. A dire il vero non ricordo di avere mai votato in collegio un'organizzazione oraria di questo genere e mi riprometto di sollevare vibranti proteste nel prossimo, cioè a cose fatte.
Al quadro va aggiunto il fatto che gli alunni stanno svolgendo nel pomeriggio alcuni corsi di varia natura sulla sicurezza (che sarebbe un obbligo delle aziende), sull'uso del software autoCAD e altro, mentre tra febbraio e marzo è prevista una prima sospensione delle attività didattiche di una settimana, durante la quale noi docenti svolgeremo attività inerenti all'alternanza scuola-lavoro, come la simulazione d'impresa (il prof. di Italiano, così mi è stato detto, potrebbe insegnare finalmente a scrivere un curriculum vitae, che sarebbe anche un modo di fare qualcosa di veramente utile). Tra fine maggio e inizio giugno, poi, le lezioni saranno nuovamente sospese per permettere agli alunni di svolgere altre attività di stage presso le aziende (farlo durante l'estate non coincide con le aspettative delle famiglie e degli studenti, anche perché la retribuzione è nulla).
Questa, dunque, è la pianificazione per le classi terze. Per quanto riguarda, invece, le quarte e le quinte la cosa è stata risolta con lunghi stage e così le quinte, per esempio, hanno cominciato a frequentare la scuola praticamente da novembre.
È la via italiana al sistema scolastico "duale" tedesco.

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