Miur. Ora la prospettiva è chiara!
Gianfranco Scialpi - 30-12-2016
Ieri è stata completata la " squadra" ministeriale che affiancherà il Ministro V. Fedeli. Due sono le conferme: Gabriele Toccafondi e Angela D'Onghia. Invece al posto dell' interventista D. Faraone, è stato nominato V. De Filippo. Laureato in Filosofia, giornalista, consigliere della regione Basilicata. E' entrato a far parte del Pd nel 2007. Quindi un sottosegretario inesperto di scuola. Tra l'altro ha ricoperto la suddetta funzione, ma al Ministero della Salute. con il Governo Renzi.
Ora considerando l'appoggio dichiarato del Ministro alla Riforma, i più stretti collaboratori di V. Fedeli, dovranno gestire e completare l'attuazione della L. 107/15. Per i confermati l'impegno non sarà difficile. Dovranno continuare l'opera di implementazione avviata con Renzi. Per la "new entry", inesperta di scuola, il compito sarà più impegnativo, ma non impossibile, considerando l'ovvio aiuto che riceverà dai suoi colleghi.
Il disegno mi sembra chiaro! Si sono resi conto che avere la scuola contro non aiuta la Riforma! Quindi per conseguire il suddetto obiettivo era necessario sostituire i divisivi S. Giannini e D. Faraone, con personalità più tranquille e rassicuranti, per favorire una nuova saldatura tra la scuola e l'Amministrazione. Ci attendono tempi di "bonaccia" con dosi di camomilla fatti di disponibilità all'ascolto, di incontri, di annunci in un contesto normativo e precontrattuale completamente fermo. Mi auguro di sbagliare! I fatti come sempre dipaneranno ogni dubbio e sospetto! Il nostro compito sarà più difficile, perché dovremo contrastare l'abbassamento dei toni con la lucidità di giudizio, il mantenimento della memoria dei fatti e l'entusiasmo professionale che immagina un futuro per la scuola diverso da quello prospettato dalla "Buona Scuola", iniziando dal superamento delle classi- pollaio, ritenute incostituzionali dalla Consulta e dal T.A.R della Toscana.

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 Enrico Maranzana    - 02-01-2017
L’atto di indirizzo Miur 2017 persevera nell’errore
Il ministro Valeria Fedeli ha elencato “le priorità politiche del Miur per l’anno 2017 e ha individuato le aree di intervento sulla base delle nuove finalità da perseguire”. Nove sono le priorità individuate che, analizzate, mostrano l’assenza della necessaria visione strategica, l’adesione acritica al vissuto dell’istituzione, il disinteresse per l’origine dello stallo in cui vive la scuola.
E’ sufficiente analizzare la prima priorità, concernete Il “Miglioramento del sistema scolastico: formazione iniziale/reclutamento, formazione in servizio, autonomia e valutazione”, per oggettivare il giudizio. Come si può migliorare il SISTEMA scolastico se non si valorizza l’unitarietà della gestione, non se ne esplicita la finalità, non si rispettano i vincoli derivanti dall’interdipendenza strutturale. [CFR. in rete “La politica scolastica .. tra superficialità e improvvisazione”]. Come si possono ipotizzare percorsi di formazione e di reclutamento se non si definiscono funzioni e compiti del lavoratore? [CFR. in rete “La vacuità del piano per la formazione dei docenti 2016-2019”]. Come si può prefigurare la formazione in servizio se l’assetto organizzativo è indeterminato? [CFR. in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole” e “Quale formazione per il dirigente scolastico?”]. Come si può evocare l’autonomia senza sanare la contrapposizione legge 107/2015 -DPR 275/99? [CFR. in rete “Autonomia di Luigi Berlinguer VS autonomia di Stefania Giannini"]. Come si può pensare alla valutazione senza aver definito gli standard? [CFR. in rete “Linee guida per il governo della scuola”]. Più in generale: le priorità politiche possono essere identificate se, solamente se le esperienze sono capitalizzate [CFR. in rete “Il Miur naviga a vista”].