Suggerimento ...
Lorenzo M. - 16-05-2016
... per chi (nella #buonascuola di Renzi) non intende rassegnarsi.
Vi mando un prospetto da far firmare per tutti i docenti che si rifiutano di partecipare all'ignobile mancia che la legge 107 propone e che mira in realtà a creare una burocrazia autoreferenziale e stracciona che si esalta a termini quali:
'misurazioni oggettive', '
programmazione per aree', per '
contenuti' e ai sofismi che differenziano la programmazione interdisciplinare da quella multidisciplinare a sigle quali BES, POF,CIC et similia.
Preceduto da un collegio docenti, dove alcuni/e docenti PD-CGIL, puntualmente sbertucciati hanno cantato le magnifiche sorti progressive che la legge 107 porta per la scuola italiana. Si è tenuto lo
sciopero contro le prove invalsi. Sciopero che si può dire riuscito. I docenti, quasi tutti, si sono rifiutati di somministrarle, e di correggerle.
Sostituiti da altri colleghi che un'amica ha definito '
traditori', hanno visto la scarsa partecipazione da parte degli studenti. Lo sciopero è stato fatto da un 20% degli insegnanti. Sempre meno di quelli che avremmo voluto, sempre di più di quelli che avrebbero sperato.
Lorenzo
Viareggio, maggio 2016
CONSIDERATO CHE la Legge n. 107/2015 prevede:
- l'istituzione di un "
Comitato per la valutazione dei docenti" presieduto dal dirigente scolastico e composto da tre docenti (di cui due scelti dal Collegio docenti e uno dal Consiglio di Istituto), da due rappresentanti dei genitori (da un genitore e uno studente per la scuola secondaria superiore di secondo grado) e da un componente esterno individuato dall'USR;
- che il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, assegni annualmente ai docenti che ritiene "
meritevoli" una quota del fondo istituito per la valorizzazione del merito;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
i criteri sui quali si procederà alla valutazione dei docenti devono essere individuati sulla base:
a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti;
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale.
CONSIDERATO INFINE CHE
i docenti cosiddetti "
meritevoli" riceveranno un premio in denaro per il quale il governo ha stanziato complessivamente 200 milioni di euro.
I/LE SOTTOSCRITTI/E DOCENTI RITENGONO CHE:
- tale sistema di valutazione comporti uno sterile aumento della competizione individuale tra i docenti, mentre al contrario una scuola di qualità ha bisogno di effettiva collegialità e cooperazione;
- siffatto meccanismo di valutazione spingerebbe i docenti ad uniformare l'attività didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti, sacrificando di fatto la pluralità e la libertà d'insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola classe e dei singoli alunni;
- il potere deliberante sull'assegnazione dei premi dei dirigenti scolastici (che presiedono anche il Comitato, decidono sull'esito dell'anno di prova, scelgono i docenti a cui conferire l'incarico triennale) determini una forte gerarchizzazione e aziendalizzazione della scuola pubblica, minandone il pluralismo e la democrazia previsti dalla Costituzione.
PERTANTO I/LE SOTTOSCRITTI/E DOCENTI DICHIARANO
formalmente la propria indisponibilità a essere individuati come docenti meritevoli al fine di continuare ad avvalersi pienamente della libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione.
In fede, (seguono firme)