America del Sud e del Nord: diversi sviluppi
Gennaro Tedesco - 07-05-2016
Se la geografia fisica ci dice che l'America è un unico continente, quella politica ed economica ci segnala il contrario: esistono due continenti, l'America del Nord o America inglese e America del Sud o America latina. Due Americhe dissimili culturalmente, linguisticamente, ma, soprattutto politicamente, socialmente ed economicamente. In una parola sola è la storia che le divide, che le allontana irreparabilmente. Il Nord America ha subito una prima colonizzazione intensamente inglese che ha trapiantato dalla Gran Bretagna il seme della Rivoluzione sociale e religiosa di Cromwell, seme che diede poi vita al grande esperimento sociale della Rivoluzione americana. I discendenti borghesi commercianti dei pellegrini puritani attuano la prima grande distribuzione della ricchezza fondiaria dei nostri tempi: la maggior parte dei grandi proprietari latifondisti anglicani e lealisti nei confronti della corona inglese è espropriata a favore di un nascente ceto di piccoli proprietari contadini in gran parte eversori della tradizionale religione anglicana. Lo spirito protestante ed eversore, coniugato alla autonomia economica e conseguentemente politica della piccola proprietà contadina, è lasciato libero dal nuovo governo federale degli Stati Uniti d'America di affermarsi nelle immense vastità del West che diviene una immensa riserva agraria. Dallo sfruttamento capitalistico di queste terre vergini, operato senza lacci e lacciuoli feudali, nascono le grandi concentrazioni di capitali che, attraverso le banche, determinano la fondazione delle prime grandi industrie manifatturiere e siderurgiche del mondo. I piccoli proprietari contadini americani sono tra i maggiori e più importanti produttori, investitori e consumatori del prodotto nazionale prima agrario e poi industriale degli Stati Uniti d'America. Il governo federale americano opera una politica di incoraggiamento delle autonomie amministrative locali, consentendo alle forze locali (autogoverno dal basso dei nuovi Stati occidentali dell'Unione) di manifestarsi liberamente e di autoamministrarsi finanziariamente, fiscalmente e politicamente.
Con la dottrina di Monroe, l' "America agli Americani", gli Stati Uniti d'America diventano la potenza capitalistica e imperialistica in concorrenza con l'Inghilterra per la spartizione delle materie prime e del vasto mercato dell' America latina. La fase espansiva democratica della Rivoluzione capitalistica americana è finita; comincia ora la fase espansionistica, imperialistica degli U.S.A., ancora in corso nel Sud America, in netta antitesi con le aspirazioni libertarie dei popoli latino-americani.
Del tutto diverso lo sviluppo politico, sociale ed economico del Sud America. La prima colonizzazione del continente latino-americano fu opera dei Portoghesi, ma soprattutto degli Spagnoli, i quali esportarono dalla Spagna in Sud America le proprie strutture economico-sociali feudali, la propria mentalità centralistica di stampo monarchico-militare e la tradizione cattolica dogmatica ed autoritaria.
Dal Messico all'Argentina il continente americano fu monopolio quasi esclusivo di ristrette oligarchie aristocratiche latifondistiche che crearono intorno a sé il vuoto economico. Schiere di salariati agricoli e si schiavi bianchi e negri furono agli ordini di questa elite agraria dominante che non ha consentito la creazione di un vasto ceto di piccoli proprietari contadini e si è sempre opposta a tale eventualità.
D'altra parte la Spagna, oltre alla latifondizzazione profonda e massiccia delle terre vergini latino-americane, alla latinizzazione di stampo cattolico, allo sterminio degli Indios, ha operato in Sud America un processo centralistico, politico ed economico di sfruttamento e di trasferimento delle materie prime in direzione della metropoli spagnola. La guerra di indipendenza latino-americana condotta da Simon Bolivar contro il colonialismo spagnolo non ha minimamente inciso sulle strutture latifondistiche della società sud-americana. Anzi ha consentito l'intromissione degli U.S.A. e dell'Inghilterra, che, se da una parte hanno contribuito alla lotta per l'indipendenza latino-americana, dall'altro ne hanno approfittato per mettere le mani sulle materie prime e per inserirsi nel mercato latino-americano, per accaparrarselo. Allo sfruttamento monopolistico delle risorse agrarie e all'autoritarismo insito nel modello di sviluppo economico e politico tendente all'oligopolio fondiario e contrario all'allargamento della base proprietaria fondiaria e conseguentemente della base produttiva e consumatrice si è affiancata la dipendenza politica e finanziaria dal capitale straniero americano ed europeo che ha monopolizzato le fonti minerarie, commerciali ed industriali del Sud America.Tale dipendenza dal capitale americano ed europeo ha ulteriormente aggravato e centralizzato monopolisticamente la struttura oligarchica dell'economia e della politica latino-americana.
Al contrario del Nord-America, il continente latino-americano ha ottenuto il proprio sviluppo industriale, ma le strutture politiche sono rimaste oligarchiche ed arretrate, aggravate dalla dipendenza dal capitale americano ed europeo. L'effettiva indipendenza economica latino-americana passa ancora una volta attraverso il difficile percorso democratico sociale.
Basterà questo lungo, complesso e accidentatissimo percorso ?

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