breve di cronaca
250 saggi per le nuove superiori
Miur - 20-12-2002
Piani di studio della nuova scuola secondaria: al lavoro 250 esperti del mondo della scuola, dell'università e della cultura


(Roma, 19 dicembre 2002) Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca ha aperto i lavori del convegno "Il profilo dello studente al termine del secondo ciclo di istruzione e formazione" cui hanno partecipato 250 esperti del mondo della scuola, università, cultura e del lavoro incaricati di fornire indicazioni e suggerimenti per la stesura dei piani di studio.
Il ministro nell'indirizzo di saluto ai partecipanti ha sottolineato i punti fondamentali del lavoro che attende gli esperti: "Un profilo che abbiamo voluto unitario, perché siamo convinti che il sistema di istruzione e formazione debba consistere di due percorsi comunicanti che, ancorché distinti, abbiano obiettivi e valori di riferimento comuni.
Abbiamo voluto in tal modo riconoscere in concreto la legittimità, anzi, la necessità di istituire nell'ordinamento una pluralità di percorsi, di tempi, di contenuti, di modalità, di metodologie di insegnamento e di apprendimento, ed anche di sedi in cui potrà svolgersi l'attività formativa. Questa scelta mette al centro lo studente, i suoi progetti, le sue doti e capacità, l'autonomia delle sue scelte e le sue responsabilità."
Il Ministro ha aggiunto: "Dopo un prolungato periodo di sperimentazione, che ha prodotto una proliferazione enciclopedica di materie e un conseguente aumento del carico delle lezioni, è necessario - pur tenendo conto delle opportune innovazioni - ritornare al più prezioso messaggio della tradizione liceale e cioè quello di "insegnare poche cose, ma insegnarle molto bene", lasciando ai ragazzi tutto il tempo necessario per la rielaborazione personale, l'approfondimento, l'autonoma costruzione del proprio percorso di crescita culturale e umana.
Ci aspettiamo, per questo, che il liceo riconquisti la sua dimensione unitaria, essenziale, centrata sull'elaborazione critica e sull'apertura mentale."
Il Ministro ha concluso: " A voi chiediamo di individuare gli obiettivi generali e specifici di ciascun liceo all'interno del quadro stabilito dal documento di base e di validare la coerenza interna del sistema, dal primo al secondo ciclo, e quella esterna riferita alla spendibilità ed efficacia dei profili in uscita nelle Università, nell'Istruzione e Formazione Superiore e nell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. La presenza qui oggi di esperti del primo e del secondo ciclo vuole significare proprio questo: la volontà di costruire un sistema scolastico che ha nella continuità verticale ed orizzontale e nella coerenza complessiva i suoi punti di forza e di garanzia di unitarietà e di flessibilità per i ragazzi e le loro famiglie.
Oggi avviamo i lavori che prevedono un grande dibattito sulla definizione dei profili, cui seguirà un forum dedicato. Ci sarà poi una seconda fase per approfondire i profili dei singoli licei. Subito dopo comincerà il confronto con le Associazioni dei genitori, con i docenti, i sindacati e gli editori. Infine, in una terza fase istituzionale, il documento sarà presentato al CNPI, al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari."
Il sottosegretario Valentina Aprea ha poi condotto i lavori della giornata di studi, svolgendo una relazione per illustrare i contenuti e gli effetti del disegno di legge sulla riforma degli ordinamenti scolastici attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.


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 Virginia Piccolillo - Corsera    - 20-12-2002
Al lavoro su programmi e piani di studio di licei e professionali. Moratti: insegnare poche cose, insegnarle bene



ROMA - «Insegnare poche cose, ma insegnarle bene». Con questo slogan il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, ha dato avvio, ieri mattina, al restyling della scuola secondaria. Duecentocinquanta «saggi» di diversa estrazione, dal filosofo Vittorio Mathieu, al violinista Uto Ughi, fino al fondatore della Standa, sono da ieri al lavoro per ripensare il Liceo e la scuola di formazione professionale del futuro. Ieri hanno avuto il primo incontro, a porte chiuse, in un albergo della capitale. Da oggi continueranno a confrontarsi su un forum riservato messo a disposizione dal ministero dell’Istruzione. A marzo tireranno le conclusioni per arrivare, entro la primavera, alla stesura dei nuovi piani di studio. Scatta così la seconda fase del progetto Moratti. Dopo aver disegnato la nuova architettura della scuola, nella contestata riforma sull’ordinamento scolastico già approvata al Senato e al vaglio della Camera, si rivedono i contenuti dell’insegnamento.


Il MINISTRO - Agli esperti la Moratti ha voluto rivolgere una raccomandazione. Lo ha fatto in apertura dei lavori e poi è andata via per lasciare loro «piena autonomia». «Dopo un prolungato periodo di sperimentazione - ha detto il ministro - è necessario, pur tenendo conto delle innovazioni, ritornare al più prezioso messaggio della tradizione liceale: insegnare poche cose, ma insegnarle molto bene». Lasciando così ai ragazzi il tempo necessario per approfondire e rielaborare. Il ministro ha difeso la «necessità di istituire nell’ordinamento scolastico una pluralità di percorsi, di tempi, di contenuti, di metodologie e di sedi». Ma ha assicurato che il profilo dello studente delle superiori sarà unitario.


I SAGGI - Accanto al filosofo Vittorio Mathieu figurano tra gli altri l’ex rettore del Politecnico, Adriano De Maio, il critico Arturo Carlo Quintavalle, gli storici Piero Melograni e Giorgio Rumi. Testimonial illustri come Uto Ughi e Katia Ricciarelli. E ancora, il rettore della Bocconi, Carlo Sechi e il preside del liceo Parini di Milano, intellettuali come Angelo Panebianco e Sergio Romano, esponenti dell’imprenditoria come Umberto Agnelli, Giovanni Bazoli, Corrado Passera e Giorgio Falck.


IL DOCUMENTO - Il testo base diffuso agli esperti traccia un primo identikit dei ragazzi che usciranno dalle superiori. Al primo punto prevede che sappiano conoscere se stessi. A seguire, auspica che possiedano un sistema di valori coerenti con la Convivenza Civile. Siano in grado di concepire progetti, dall’esistenziale al pratico, e attuarli; partecipare alla vita sociale e culturale locale, nazionale e comunitaria. Sappiano esprimersi, oralmente e per iscritto, in italiano con proprietà. Leggano con facilità, individuando nei testi i dati principali e il ragionamento su essi costruito. Coltivino sensibilità estetiche e la pratica sportiva. Possiedano strumenti formali «matematici o comunque logici». Utilizzino vari tipi di ragionamento. Distinguano tra ciò che è necessario e ciò che è superfluo. E, infine, abbiano memoria del passato.