Lettera aperta sul referendum del 17 aprile
Studenti per l'ambiente - 14-04-2016
Il 17 aprile siamo tutte e tutti chiamati a prendere parola per difendere il nostro mare e iniziare il cammino di uscita dalla dipendenza da fonti fossili.
Quel mare che è storia, che è cultura, che è bellezza, non può essere sacrificato per il profitto di pochi, degli stessi che da decenni conducono un attacco scellerato ai nostri territori e alla vita di chi li abita. Il mare, che riempie gli occhi ogni volta che lo guardi, è per sua natura al di fuori delle logiche di mercato, il mare è legame, è vita, ed è di tutti.
Da anni assistiamo alla devastazione non solo delle nostre terre, ma di tutto il pianeta, condotta dalle multinazionali del petrolio e del gas, supportate da numerosi governi, che fra le popolazioni e le lobby, hanno scelto di schierarsi con queste ultime. Da anni ci mobilitiamo, come studenti e studentesse sui nostri territori, chiedendo un'inversione di rotta, perché si punti alla salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini, immaginando un nuovo modello di sviluppo sostenibile. A volte abbiamo ottenuto dei risultati, a volte eravamo in tanti ma i governi ci hanno ignorato, altre volte hanno usato tutti gli strumenti in loro possesso per ostacolarci e continuare nella distruzione e nella svendita del nostro territorio.
Domenica 17 abbiamo l'occasione di farci sentire per davvero, andando in massa a votare al referendum e chiedendo che vengano abolite le concessioni a tempo indeterminato per le trivellazioni in mare. È un primo passo, è un trampolino di lancio per una nuova primavera nella quale iniziare a lottare per uscire davvero dalla dipendenza dalle energie fossili, ma anche per immaginare un modello di sviluppo fondato sulla democrazia energetica e sulla tutela del territorio.

Da Studenti per l'ambiente
  discussione chiusa  condividi pdf