A proposito di contributo ... volontario
Malpassi Duvergel Stefano - 09-03-2016
Uno studente all'atto dell'iscrizione si rifiuta di versare la somma richiesta dall'istituto che frequenta - indicata come "contributo volontario" - e indirizza una lettera al dirigente scolastico formalizzando le motivazioni. Un esempio da seguire, socializzare e diffondere.

volacontributo

All'attenzione del Dirigente Scolastico Prof.ssa Simonetta Bini, del Liceo Linguistico "Ilaria Alpi" a Cesena,
del Consiglio di Istituto,
dei rappresentanti della mia classe.

Nel formalizzare la mia iscrizione per l'anno scolastico 2016/2017, sono a comunicare che non verserò i 70 euro identificato come "Contributo Scolastico" nella Circolare n.223 con data 02/02/2016.

Premesso che tale "Contributo Scolastico" corrisponde in verità a "Contributo Volontario" (come da art.13 della Legge 40 del 2007, viene definito "una erogazione liberale" e quindi per sua stessa natura assolutamente non obbligatoria), dovere del Dirigente Scolastico, Consiglio di Istituto e rappresentanti tutti, è di INFORMARE della volontarietà del pagamento di tale "Contributo Scolastico".

Le motivazioni che spingono il mio Istituto Scolastico (attraverso le sue cariche gerarchiche) a richiedere tale versamento a studenti e famiglie, corrispondono ai vuoti economici che le Istituzioni governative (tutte!) da tempo stanno imponendo al sistema pubblico dell'istruzione, così da compromettere in primis il compimento del POF e più in generale il tanto sbandierato "Diritto allo Studio"!

Non è certo attraverso il sovraccaricare la già precaria situazione economica delle famiglie (in un contesto più crisi generale), che si può salvare l'Istituzione Scuola Pubblica.
Per altro la recente "riforma"(???) meglio conosciuta come "Buona Scuola" condanna ulteriormente il sistema di istruzione pubblico.

Che siano i "proprietari" della Scuola Pubblica (Comuni, ciò che rimane del sistema Province, Regioni e Stato/Governo) a farsi carico dei loro doveri!
Oppure che si apra una stagione di vera AUTOGESTIONE, cioè senza gerarchie e verticalismi, in una comunanza di interessi tra studenti, famiglie e personale scolastico.

In fede, Cesena 04/03/2016
Malpassi Duvergel Stefano, alunno della 3 F.




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