Dubitate, gente, dubitate...
Francesco di Lorenzo - 07-11-2015

Il supplente e la dieta. Potrebbe essere questa la notizia. Ma si tratta, è meglio specificare, di una dieta non voluta, di una dieta imposta perché ai docenti/supplenti, che hanno lavorato fin da settembre, ancora non è arrivato lo stipendio. Insomma, in attesa del famoso contingente dell'organico potenziato, chi ha lavorato come tutti gli altri, ma era ed è supplente, dovrà mettersi a dieta per forza. Sarà che al ministero pensano al suo bene e gli permettono di:
1) mangiare di meno
2) risparmiare su tutto
3) chiedere soldi in prestito.
È troppo semplice ed è troppo evidente la contraddizione, mentre si trovano subito i soldi necessari per anticipare i 500 euro del bonus agli insegnanti di ruolo, per gli altri niente. I supplenti devono soffrire. Insomma, a chi ha già, sarà dato anche un piccolo brivido in più (500 euro); a chi non ha, sarà tolto anche il necessario per campare. Naturalmente è un'esagerazione e parecchi non saranno d'accordo, ma intanto pensiamoci su, almeno un po'.

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Intanto, sulla propaganda che con la 'buonascuola' tutto stia andando per il meglio, qualcuno ha parlato di favole. Nel senso che ci credono solo coloro che le hanno inventate, e i creduloni si trovano, guarda caso, tutti dalle parti del ministero dell'Istruzione.
Nelle scuole e nei fatti la confusione è aumentata. A parte i supplenti non pagati o che non ci sono proprio perché le ore finanziate per le sostituzioni sono già agli sgoccioli, rimane in sospeso, ad esempio, la questione dei rappresentati dei docenti nel comitato di valutazione. In attesa di chiarimenti che non si sa da dove debbano venire, la maggior parte delle scuole ha rimandato la scelta. E poi, ciliegina sulla torta, c'è la questione dell'autovalutazione delle scuole. Sempre la propaganda dice che finalmente con i cosiddetti RAV, rapporti di autovalutazione che ogni scuola ha dovuto compilare, ci sarà finalmente trasparenza, ma soprattutto ci sarà una classifica delle scuole. Nel senso che si avranno a disposizione le pagelle delle singole scuole. E tutto ciò in base ad un questionario che conteneva 49 indicatori e che è stato compilato dalle scuole stesse. Sì, ogni scuola ha dovuto inserire i dati sulle (e delle) proprie caratteristiche e quindi, in qualche modo, ha dovuto auto-giudicarsi.
Al che sorge un dubbio: ma esprimere un giudizio su se stesse, non è una contraddizione troppo evidente? Fa venire in mente un racconto di Borges ambientato in un futuro lontano. Il protagonista, rievocando con documenti ritrovati accidentalmente il passato dei suoi simili, si meraviglia del fatto che una volta gli uomini lasciassero fare la propaganda dei prodotti agli stessi che li producevano. Che fatte le debite differenze, è un po' la filosofia nascosta del Rav. O no?
E poi, una domanda per chiudere sull'argomento: ma le scuole, da una ventina d'anni, non avrebbero dovuto compilare la Carta dei servizi, cioè la rendicontazione di tutto quello che si fa e che l'istituzione si propone di fare? Allora fu presentata come operazione di trasparenza per eccellenza, proprio come adesso. Ma con quali risultati?

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Non è una consolazione, ma la notizia che in questi giorni a Londra gli studenti siano in strada per protestare contro le altissime tasse universitarie, e per il diritto allo studio, genera qualche riflessione. Era da tempo che i giovani inglesi protestavano contro i tagli e le tasse (su scuola e università) imposti in misura sempre maggiore dal governo conservatore. Si sa, infatti, che dal 2010 ad oggi le tasse universitarie si sono triplicate. Ma finora le proteste non avevano avuto l'appoggio del partito di opposizione, vale a dire dei laburisti. Questa volta sì. Sarà l'effetto del loro nuovo leader Corbyn? È molto probabile. Certo è, per riportare la questione in Italia, che da noi invece l'opposizione al governo in carica, coincide con il maggior alleato del ministero dell'istruzione. Vale a dire che sulla scuola maggioranza e opposizione sono totalmente d'accordo. A naso, qualcosa non quadra. Quando avremo conferma del sospetto che qualcosa di storto forse ci sia?
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