Draghi chiede riforme draconiane
Mauro Artibani - 14-04-2015
Questa ripresa che si intravvede non è di tipo strutturale!
Fiuuuuu! Lo ha dichiarato Mario Draghi, numero uno della Bce, in un'audizione alla Camera evidenziando come non tocchi alla politica monetaria avviare una ripresa strutturale, quanto invece alle riforme strutturali dei Paesi membri.
Si tratta di riforme essenziali e assai più importanti in questo periodo, per via dell'elevato indebitamento presente in diversi Paesi e per via dell'invecchiamento demografico.
In particolare Draghi richiede che cresca il tasso della produttività ancora troppo modesto, per esempio, in Italia. Servono dunque interventi in tal senso.
Giusto!
Al riguardo insiste: servirebbe l'ingresso di nuove imprese più efficienti, anche tecnologicamente, o la riallocazione produttiva delle risorse di imprese esistenti. Quest'ultima sembra essere la strada più rapida e raccomandata.
Dunque vediamo: nuove Imprese efficienti e tecnologicamente acconcie e/o riallocazione delle risorse di imprese esistenti?
Bene, ce l'ho tutte e due.
L'una: L'impresa dei consumatori. Massì, un sacco di gente che dispone dell'unica merce scarsa sul mercato: la domanda.
La si organizza, raccoglie e dispone in pacchetti "offerta" da mettere sul mercato. Così quando la politica monetaria avrà mostrato la sua inefficacia nel sostenere la domanda, quindi la crescita, quella domanda varrà ancor di più.
L'altra: se un albergo dispone di venti stanze e ne occupa solo otto, un ristorante occupa venti tavoli ma ne ha sessanta ed una piscina con dieci corsie risulta semivuota, sono cacchi. Questa sovraccapacità costa, eccome, e se non si smaltisce sarà ancor di più.
Problemi eh? Essì problemi.
Distinti, non distanti però: tutteddue stanno sulla stessa zattera. Si, su una bella piattaforma condivisa, messa sul web per consentire lo scambio. Et voilà: l'Impresa, per ridurre i costi della sovraccapacità acquista quella domanda che si è fatta offerta, abbassando i prezzi; i Consumatori, rifocillati da cotanta vendita acquistano e smaltiscono quelle sovraccapacità.
Sanati gli eccessi, così come i difetti, risale la produttività degli attori economici.
Il ciclo può ripartire, la crescita pure.

Mauro Artibani


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