Signora, da domani il pediatra di suo figlio sarà un veterinario...
Francesco Masala - 27-03-2015
Si immagini una situazione nella quale la quota di vegetariani sulla popolazione cresca, e contemporaneamente diminuiscano le nascite fra gli umani. Ci sarebbe bisogno di meno pediatri e di meno veterinari.
Si ipotizzi che dopo qualche anno continui la discesa dei consumatori di carne e si fermi il calo delle nascite. Ci sarebbe bisogno di ancora molti meno veterinari e servirebbe qualche pediatra in più.
Se il Ministero della Salute non avesse licenziato gli esuberi precedenti, ma fossero ancora in servizio, magari per fare guardie mediche, o sostituzioni di titolari in ferie o in malattia, si porrebbe il problema di chi richiamare in servizio.
So già, ingenui lettori, la vostra risposta, che sarebbe uguale alla mia, ma è sbagliata.
Provo a spiegare come lo spiegherebbero loro (aggiungo che chi ha letto Comma 22* o Pinocchio potrà essere agevolato nella comprensione della storia).
Si ipotizzi anche che il Ministero della Salute abbia dei ferrei vincoli di bilancio da parte del Ministero dell'Economia (MEF), non c'entra niente, ma lo ripeteranno di continuo.
I burocrati del Ministero della Salute, creativi, deciderebbero che i posti di pediatra che si rendessero disponibili vengano attribuiti a dei veterinari, per un motivo semplice, ci sono troppi veterinari in sovrannumero rispetto ai pediatri.
Lo so, miei cari e ingenui lettori, che questa scelta vi sembra una follia, ma ragionate un po', direbbero i burocrati (grandi mangiatori di carne, per la maggior parte, ma questo non c'entra), ascoltate le nostre buone ragioni.
"Forse che i veterinari non curano con perizia i cuccioli dei vostri animali? Non li vaccinano, non fanno loro le iniezioni, non prescrivono le medicine ai cuccioli? Non soffrono con voi quando i cuccioli stanno male? Abbiate fiducia nei veterinari, avranno cura dei vostri piccoli almeno quanto ne hanno per i cuccioli di animali".
Qualcuno di voi ancora resisterà, dirà che gli ordini professionali sono diversi, che il percorso di studi è diverso, ma i burocrati vi spiegherebbero che intanto la laurea è un titolo di studio per entrambi e che molti esami hanno lo stesso nome, se insistete siete sicuramente di quella specie di agitatori che sono i vegetariani (e anche i vegani), gente contro natura, smettetela per carità, e siate contenti che i vostri figli siano curati, a spese del Servizio Sanitario Nazionale.
È una follia, direste voi.
Questa storia dei pediatri e dei veterinari ancora è una follia, ma non sappiamo per quanto.
Provo a raccontarvi una storia che sta succedendo, il meccanismo è lo stesso.

Pasticciaccio brutto in viale Trastevere

Anche qui, c'è un ministero, il MIUR, e due classi di concorso, nelle scuole superiori, la A019, diritto, e la A017, discipline economico aziendali, chi insegna nella A019 ha la laurea in giurisprudenza e ha superato un concorso ed è diventato docente di diritto, chi insegna nella A017 ha la laurea in economia (quella che anni fa si chiamava economia e commercio) e ha superato un concorso ed è diventato docente di discipline economico-aziendali. Fino a qui lo capiscono anche i bambini, Succede che in questi anni le due classi di concorso sono in contrazione e alcuni docenti, fra duecento e quattrocento, in tutta Italia, sommando gli esuberi delle due classi di concorso, continuano a insegnare, magari su cattedre con meno di 18 ore di lezione frontale, e nelle ore residuali sono a disposizione nella scuola, cioè sostituiscono i docenti che si assentano, per qualche ora o giornata. Succede, in Italia, che i docenti in esubero, rientrano nelle classi dopo qualche anno, quando qualcuno va in pensione il posto viene assegnato a uno dei docenti in esubero. Si tenga conto anche che stiamo parlando di un ministero che ha circa 800.000 dipendenti e che ancora, non si sa fino a quando, non esiste il licenziamento solo perché si è in esubero, visto che anche i docenti in esubero sono funzionali a soddisfare i bisogni delle scuole.
Al MIUR fanno questo ragionamento, sappiamo che le due classi di concorso sono in sofferenza, sostituiamo piano piano negli istituti professionali gli insegnanti della disciplina A017 con quelli della A019, senza cambiare la legge,
Capirete bene, lo capiscono anche i bambini, che insegnare una disciplina per l'80-90% costituita da concetti economici risulta impossibile per i docenti di diritto, e che per ogni docente di diritto (A019) che insegna una materia economica, e rientra in una classe a pieno titolo, c'è un docente di economia aziendale (A017) con decenni di esperienza nell'insegnamento dell'economia aziendale non torna in classe o addirittura si aggiunge agli esuberi.
E' un ragionamento paradossale e disonesto, se si riducono gli esuberi della classe di concorso 019, nella stessa misura si fanno crescere quelli della classe di concorso 017
Sia chiaro che la legge non permette ai laureati in giurisprudenza di partecipare ai concorsi per insegnare discipline economiche (A017), vi chiederete come si fa ad insegnare qualcosa che il concorso ti vieta, e quindi neanche possono avere l'abilitazione.
Non c'è limite alla creatività.
Cosa fanno al MIUR? Decidono che i docenti della A019 parteciperanno agli esami di stato come commissari per la disciplina che la legge prevede sia riservata ai docenti della classe di concorso.
Adesso, penseranno al MIUR, abbiamo iniziato a sdoganare questo tabù le classi di concorso, le abilitazioni, ormai tocca al Parlamento cambiare le leggi. Una scuola nella quale il dirigente scolastico non avrà vincoli arcaici sarà più moderna.

Quante vicende, tante domande:

1 - Si rendono conto al MIUR la mole mostruosa di ricorsi delle famiglie che si troveranno ad avere figli giudicati nella terza, quarta e nell'Esame di Stato da docenti che non hanno titolo per insegnare quella disciplina economica, e neanche abilitazione? O non sarà che l'obiettivo di tutta la manovra sia quello di far lavorare gli avvocati?

2 - Nella presentazione del ministro Giannini al Consiglio dei ministri sulla buona scuola del 3 marzo 2015 si parla di economia ed educazione finanziaria alla scuola superiore (slide 6).
I docenti più qualificati per raggiungere l'obiettivo sono i docenti di diritto?

3 - Nella presentazione del ministro Giannini al Consiglio dei ministri sulla buona scuola del 3 marzo 2015 si parla dei dirigenti scolastici come leader educativi (slide 6), Renzi li ha chiamati allenatori.
Come può un allenatore accettare di far giocare un difensore come attaccante o viceversa?
Solo perché bisogna ubbidire agli ordini di qualcuno?
Quanti dirigenti scolastici hanno protestato e hanno fatto obiezione di coscienza perché il MIUR li ha costretti a fare scelte scellerate come quella di permettere d'insegnare la contabilità, il bilancio, l'analisi dei costi, il budget a chi non sa cosa sono?
O i dirigenti ministeriali e/o scolastici pensano che basterà studiare una lezioncina la sera prima?

4 - Lo studente (o utente o cliente) è al centro della scuola, dicono.
È possibile imbrogliarlo così, lui e la sua famiglia?

5 - Dicono gli economisti che la moneta cattiva scaccia la moneta buona.
Tanti diranno che questa storia non li riguarda, però può essere l'apripista per la totale flessibilità degli insegnamenti e delle classi di concorso, cosa impedirà fra due anni di fare insegnare scienze ai docenti si educazione fisica, o storia a che all'Università ha dato un esame di storia di qualcosa?
Vi ricordate quando hanno cambiato i primi articoli della nostra Costituzione?
Non ne avrebbero toccato altri, dicevano, sappiamo cosa sta succedendo ai nostri giorni.
Molti padri costituenti erano pregiudicati a causa del fascismo, può capitare che alcuni cambiatori di Costituzione siano pregiudicati anch'essi, una condanna lava l'altra, secondo loro.
Quella Costituzione del dopoguerra era stata approvata dalla gran maggioranza del Parlamento, eletto col sistema proporzionale, con una partecipazione di elettori che oggi chiameremo bulgara.
In questi anni di quella Costituzione si fa strame da parte di un Parlamento eletto con un sistema dichiarato illegittimo dalla corte costituzionale, con un sistema fortemente maggioritario, da chi rappresenta molto meno della metà degli elettori.
Moneta cattiva scaccia moneta buona.

Si aggiungano due tasselli alla rete che si sta tendendo.

1 - Il 5 marzo 2015 un'importante conferenza, sponsorizzata, tra gli altri, dal MIUR (Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per laValutazione del Sistema Nazionale di Istruzione), dal titolo "Scuola e cultura economica".
Qualche domanda:
Ma il MIUR che organizza questo è lo stesso MIUR che fa insegnare le discipline economico-aziendali ai docenti di diritto (che, ripeto, se è sfuggito a qualcuno, non hanno titolo, competenze, abilitazione)?
Ma i funzionari creativi del MIUR, evidentemente anche loro non economisti, sanno la grave crisi mondiale che ha provocato la finanza creativa?
Ma la creatività non è meglio lasciarla agli artisti e agli imprenditori (quelli veri) ?
La burocrazia creativa è impossibile!

2 - Esiste l'Associazione Professionale Insegnanti Discipline Giuridiche ed Economiche (APIDGE), sarà una lobby? Non saprei, ne parla l'ex ministro del MIUR Carrozza (leggi qui, http://www.tecnicadellascuola.it/item/10004-carrozza--la-politica-non-e-cedere-a-una-o-all-altra-lobby.html), che l'aria del ministero l'ha respirata.
Quello che interessa qui è che il 25 marzo 2015 l'APIGDE ha organizzato un convegno in una sala del Senato della Repubblica, col saluto di Luciano Chiappetta, Capo del Dipartimento per l'Istruzione del MIUR, è scritto nel manifesto (leggi qui);
peccato che nel sito del MIUR quella posizione risulti vacante e il dott Luciano Chiappetta risulti essere Consigliere del Ministro (titolo gratuito, con solo un massimo di spese per missione di 5000 euro all'anno)

Sarà un caso, ma c'è un'omonimia col dott. Luciano Chiappetta che ha firmato le note del MIUR che hanno permesso tutta la storia di cui si parla qui, e non è strano che venga presentato come capo dipartimento del Miur, se non lo è più?
Misteri dei ministeri.
Un'altra cosa mi ha incuriosito, del convegno, cioè che "è richiesta giacca e cravatta", per tre motivi:
il primo è che in italiano si dice è richiesta, o sono richieste, giacca e cravatta?;
il secondo è che dev'essere una riunione per soli uomini;
il terzo è che si potrebbe fare dell'ironia sull'abito che fa il monaco (alcuni qui e qui, raccontano addirittura che la cravatta ha una simbologia massonica, chissà se è vero), però se in un luogo non è consentito l'ingresso a Renato Accorinti e a papa Francesco, ecco, quello non è un bel posto, per me.
Vorrei concludere con un apologo di Totò, che ha previsto perfettamente quello ci è successo e ci sta succedendo, facciamo finta che i colpi che prendiamo non siano per noi, e ridiamo anche, poi sarà troppo tardi: https://www.youtube.com/watch?v=PwYdZ0HFHMk

* ecco la frase più famosa di Comma 22: "Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo".

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Franco Labella    - 29-03-2015
Mi è capitato, per fortuna assai di rado,di leggere su Fuoriregistro articoli di cui il meno che si possa dire, come in questo caso, c'è tanta confusione, molta approssimazione ed anche qualche piccolo svarione.
E lo scrivo tenendo ben presente il warning sulla necessità di commenti pertinenti e non polemici sul piano personale.
Del resto , oltre che leggerlo, non conosco molto altro di Masala.
In un commmento non c'è tutto lo spazio necessario per confutare il complesso delle argomentazioni per cui mi limiterò a far sapere a Masala alcune cose.
Sono laureato in Scienze Politiche ed ho un percorso e un curriculum più vicino al laureato in Economia e Commercio (tranne ovviamente per le discipline aziendali of course) che non al laureato in Giurisprudenza.
Sono abilitato nella A019, ho vinto un concorso a cattedre ordinario per Discipline giuridiche ed economiche ed ho insegnato materie afferenti alla A019 che comprendono persino la Sociologia negli antichi Istituti d'Arte.
Non so cosa sappia Masala ma gli insegnamenti della A019 hanno compreso oltre alla Economia Politica anche la Scienza delle Finanze.
Per cui lo rassicuro: siamo certamente titolati ad insegnare Economia Politica mentre l'Economia aziendale (che non insegniamo) non ha molto a che vedere con l'Educazione finanziaria.
Se Masala voleva rendere un servizio al lettore avrebbe dovuto raccontare di "Patti Chiari" (consorzio di Banche) e di consulenti finanziari che in questi anni (sotto Gelmini ma anche Profumo e Giannini) hanno, in evidente conflitto d'interesse, preso il posto dei docenti della A019
Questo per dire solo che la ricostruzione di Masala relativa alla "aticipità" delle classi di concorso è, per lo meno, parziale.
Non sono membro di APIDGE e quindi non so se sia una lobby ma c'ero al Convegno citato e Masala sicuramente no.
Se ci fosse stato avrebbe sentito il dott. Chiappetta chiarire in termini estremamente precisi e per niente "autoassolutori" la dinamica che porta all'attuale situazione.
La tesi esposta al Convegno è assai semplice: la struttura tecnica (e Chiappetta ha più volte rivendicato nel suo intervento la sua appartenza alla categoria dei civil servant) deve intervenire a fronte di decisioni del decisore politico.
E' normale che sia così e forse se Masala avesse visto la Luna oltre che il dito avrebbe provato a spiegare ai lettori una questione politicamente scottante senza ricorrere a iperboli fantasiose e lasciando in pace veterinari e pediatri.
Rappresento il Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia e rassicuro tutti sul fatto che siamo assolutamente favorevoli alla coerenza dei percorsi universitari con le discipline da insegnare.
Vorrei ricordare a Masala, però, di non aver letto suoi interventi in un caso ancor più stridente di contraddizione.
Mi riferisco all'insegnamento fantasma Cittadinanza e Costituzione per il quale basta scorrere l'ipotesi di curricolo per rendere evidenti che è essenzialmente un curricolo dai contenuti giuridici.
Dov'era Masala quando la Gelmini la assegnò ai colleghi di Lettere e solo dopo una nostra forte battaglia si decise a chiarire che eravamo titolati ad "insegnarla" nei pochi istituti in cui si studia ancora Diritto?
Quello che capivo poco all'epoca e capisco ancor meno dopo aver letto l'intervento di Masala è l'incapacità di combattere battaglie non finalizzate alla guerra tra poveri ma, semmai, alla modifica delle scempiaggini del riordino gelminiano.
Insomma da chi scrive su Fuoriregistro non m'aspetto posizioni come questa di Masala e soprattutto ricostruzioni monche e pure poco documentate.
Perchè poi uno legge e se non ha una conoscenza diretta e approfondita di temi e questioni specifiche finisce per formarsi una opinione leggermente "condizionata" ed uso un grazioso eufemismo.
Quanto alla giacca e cravatta: se Masala avesse letto che il convegno era in una struttura del Senato dovrebbe sapere che lì non ci si può andare in pullover.
Può non piacere o essere condivisa come disposizione ma manco Grillo vi si sottrae....
Rimando il seguito ad un intervento più corposo che, come in passato, chiederò a Fuoriregistro di ospitare.
Ps: pendo dalle labbra di Masala a proposito della revisione costituzionale (l'ha scritto!!!) dei primi articoli della Costituzione. Mi deve esser sfuggito...
Temo non sappia che quello è un nucleo che i costituzionalisti ritengono non modificabile.
Ma è evidente che non mi ha avuto come suo insegnante...
Franco Labella - Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia

 Franco Labella    - 30-03-2015
Non che sia un impedimento a scrivere quello che ha scritto ma ho appena scoperto che l'autore dell'articolo (se non è un caso di omonimia)è uno dei promotori del Coordinamento nazionale dei docenti della A017.
Scriverlo con chiarezza aiuterebbe a capire.
Ma a Masala sarà sfuggito...
Ovviamente aggiungo questo commento perchè la trasparenza aiuta i lettori.
Ho appena scoperto, per esempio, di far parte, a mia insaputa (ma non nel senso scajoliano del termine), di una "potente lobby di avvocati e laureati in giurisprudenza".
Parola di Paola Frau, collega di Masala e coordinatrice dell'omonimo raggrupppamento da loro fatto nascere.
Mi rifiuto di credere che Fuoriregistro sia al servizio della potente lobby dei dottori commercialisti :-)))))))))
A parte le battute rilancio il mio appello per una discussione scevra da preconcetti ed insinuazioni...

 Rosa Di Bella    - 30-03-2015
Sono assolutamente d'accordo con Franco Labella.

 Francesco Masala    - 03-04-2015
Capisco che il nostro non è un paese facile per la satira, e la buona educazione.

Parafrasando Miguel Cervantes rispondo a un interlocutore “di cui non voglio ricordare il nome”.

Alla tastiera del computer del mio interlocutore, che conosce a memoria il mio nome, visto che è stato costretta a scriverlo ossessivamente, non è stata data la possibilità di rispondere alle seguenti domande fondamentali:

E’ sempre valida la regola generale che chi insegna qualunque disciplina debba avere una abilitazione?
E’ corretto che il Miur “avvantaggi” una classe di concorso, permettendo a quei docenti di insegnare, senza abilitazione, e senza che il titolo di studio che dia l’accesso alla disciplina che la legge assegna a un’altra classe di concorso, quando esistono docenti abilitati e di ruolo in quella disciplina?
Passi se non esistono abilitati di ruolo, ma se esistono? (Si tenga presente che se entrambe le discipline sono in sovrannumero a livello nazionale, è un gioco a somma zero, questo è un concetto economico, per un docente che non diventa esubero, ce n’è un altro che lo diventa, non ci sono neanche risparmi di spesa).

Dice il mio interlocutore “di cui non voglio ricordare il nome" "La tesi esposta al Convegno è assai semplice: la struttura tecnica (e Chiappetta ha più volte rivendicato nel suo intervento la sua appartenenza alla categoria dei civil servant) deve intervenire a fronte di decisioni del decisore politico.”

Non conosco la figura del “decisore politico”, so che esistono le norme e le leggi, e so che il TAR del Lazio ha sospeso, in data 25 settembre con ordinanza n.04545/2014 REG.PROV.CAU, la nota 1666 del 19 maggio 2014, l’efficacia della predetta nota ministeriale con conseguente annullamento di atipicità dell’insegnamento Diritto e Tecniche Amministrative della Struttura ricettiva riconducendo tale insegnamento alla classe di concorso A017.

Punto.

 Franco Labella    - 04-04-2015
Per ragionare e dialogare bisogna essere almeno in due.
Il mio amico Masala (d'ora in poi l'innominabile così non s'incazza...), probabilmente e inconsciamente emulo, per la legge del contrappasso, degli uomini soli al comando, invece vuole parlare da solo e farmi dire quello che non scrivo.
Ho criticato la sentenza del TAR citata? Ho definito assurda la posizione dell'innominabile e la sua critica alla gestione delle classi atipiche? Ho sottolineato. forse, che senza il provvedimento (che non c'è ancora)di riordino delle classi di conocorso, il suo ragionamento potrebbe essere un po' peregrino e magari anche un pochino periclitante?
Non mi pare.
Se qualcuno è interessato può recuperare in rete quello che negli anni ho scritto a proposito della necessità di un raccordo coerente tra percorsi universitari e discipline da insegnare partendo da quella boiata pazzesca che è Cittadinanza e Costituzione.
Ma l'innominabile non vuole riconoscermi questo atteggiamento di coerenza e commenta parlando (impropriamente) anche di buona educazione.
Sarei maleducato perchè?
Perchè nella mia risposta ho riportato due suoi svarioni, uno storico costituzionale e l'altro normativo?
E, ma pure io faccio il prof. di mestiere.....
Gli (uso la particella pronominale così non si altera per aver invocato invano il suo nome una volta di troppo...) ho solo rimproverato di non aiutare il lettore medio ad orientarsi.
Perchè, ripeto, le classi "atipiche" (le cui vicende non riguardano solo Diritto e tecniche dell'amministrazione negli Alberghieri) sono il portato "tecnico" di decisioni politiche.
Se poi l'innominabile dichiara di non conoscere la Gelmini ed i suoi guasti è un suo problema.
Punto e virgola.
Ho un ricordo personale che voglio far conoscere all'innominabile ma anche ai lettori.
Un po' di anni fa, il paese si chiama Avigliano in provincia di Potenza così uno sa che non è una invenzione, ho conosciuto due colleghe della classe di concorso dell'innominabile.
Erano due laureate in Sociologia e abilitate.
Il loro percorso universitario era stato tale che le colleghe raccontavano, senza protervia ma anche senza vergogna (lo scrivo a loro onore) che i pomeriggi li passavano a frequentare (non ad impartire) lezioni private di ragioneria e tecnica.
Servivano loro per essere dignitosamente presenti in classe il giorno dopo.
Non le ho giudicate allora nè ora "abusive".
E non scriverei oggi che facevano parte di una lobby che le aveva "sistemate" lì .
La differenza tra me e l'innominabile è tutta qui.
Oltre che le mie giacche e cravatte ed i suoi pullover senatoriali..
Perchè pure io a ironia non scherzo mica...
Punto.
E basta.
Perchè se no magari mi toccherebbe scrivere un articolo per chiarire, ad esempio, che i TAR annullano le note tenendo presente la gerarchia delle fonti più che quello che c'è scritto al loro interno.

 Francesco Masala    - 07-04-2015
Canta Bob Dylan: the answer is blowing in the wind.