Io vorrei infilzarlo ma lui non sta fermo
Cosimo De Nitto - 16-03-2015
Ho sentito Maurizio Landini "torchiato" dalla Lucia Annunziata nel programma 1/2 ora.
Landini ha detto cose semplici, chiare, ha motivato e giustificato la sua proposta, il suo punto di vista su tutto.
Lucia Annunziata, che altre volte ha svolto dignitosamente il suo ruolo di intervistatrice "scomoda", questa volta è apparsa "ingessata" in uno schema politichese, che è poi quello usato contro Landini dai politichesi, che sono gli abitanti di questo mondo, ivi compresi coloro che questo mondo raccontano e narrano ogni giorno al punto in cui ne assumono talmente i paradigmi che non riescono a vedere altro e oltre.
Qual è questo schema, cosa prevede: il mondo è diviso in partiti il cui mestiere e appannaggio è quello di fare e parlare di politica. Poi ci sono i sindacati il cui mestiere è quello di contrattare (se glielo lasciano fare) orari e retribuzioni e non tanto oltre. Poi ci sono i cittadini-elettori che non devono fare altro che aspettare le varie tornate elettorali per votare per l'uno o per l'altro di questi partiti. Uno schema fisso, ingessato nei ruoli, nelle funzioni. Se per esempio arriva il Landini di turno che sostiene, a ragione, che il mondo con la sua complessità, con i suoi processi non sta entro questi schemi, sconvolge e ribalta i paradigmi, apriti cielo. Non è lo schema che deve spiegare la realtà, ma è questa che deve strizzarsi per entrare nello schema, altrimenti viene espulsa e dimissionata dall'orizzonte di ciò che è conoscibile, da ciò che è ritenuto possibile, quindi reale.
Allora Landini può affannarsi quanto vuole a dire e dimostrare (sarà almeno libero di interpretare se stesso prima di tutti, o no?) che non vuol fare un partito, ma una coalizione sociale. Assolutamente no, non ha questa libertà-facoltà, altri hanno deciso per lui, al posto suo, che lui vuol costruire un partito e così deve essere. Ma chi ha deciso al posto suo? Renzi, ovviamente e in subordine Speranza, che spera che se la cava. Poi lo hanno deciso anche i giornalisti come l'Annunziata che dopo essere stati smentiti su questo non sanno più cosa domandare e confondono istanze e parole in un modo che nemmeno il mio più scarso studente avrebbe confuso. Come le parole "partito" e "politica" considerati sinonimi. Lei Landini vuol fare politica con la sua coalizione sociale? Certo risponde Landini. Ecco dimostrato che lei vuol fare un partito politico viene ribattuto dalla Annunziata.
Il sindacato non deve fare politica, dopo Mussolini lo ha ribadito per 20 anni Berlusconi e continua a ribadirlo con ancora più forza fino alla sua delegittimazione Renzi. Perché funzioni questo schema per il sindacato deve esserci solo il lavoratore dipendente (salvo accusare lo stesso del fatto che si occupa solo del lavoro dipendente), deve ignorare che magari, solo talvolta, il lavoratore può permettersi di essere anche un cittadino, dunque titolare di diritti di cittadinanza sociali e politici. Deve dimenticare che il lavoratore qualche volta ha una famiglia, dei figli che non possono andare a scuola e non trovano un lavoro, deve dimenticare che non si può ammalare per non essere licenziato oppure non si può curare perché le medicine costano, oppure che l'ultima legge ha liberalizzato gli sfratti e da un giorno all'altro si ritrova in mezzo alla strada. No, queste cose il sindacato deve dimenticarle, non se ne deve occupare altrimenti...fa politica, diventa cioè, secondo questo schema, un partito politico. Landini pertanto, anche se non è nelle sue intenzioni, deve per forza costruire un partito che lui lo voglia o no.
Mi torna in mente la logica di Tecoppa nel famoso duello: "io vorrei infilzalo ma lui non sta fermo". Se Landini non sta fermo nel ruolo che gli hanno attribuito, quello di voler fondare un partito politico, come fanno ad infilzarlo?
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 Carla Giulia    - 19-03-2015
Ho apprezzato l’analisi e aggiungo
1 – i più non riescono a credere che qualcuno pensi al “bene degli altri - al bene comune” e lavori per quello Il pre-giudizio è “… ci deve essere un tornaconto personale”.
Insomma Landini non è credibile!
2 – Pensando all’Annunziata e ad altri in “buona fede” (?)
Mi viene in mente una canzone di Enzo Jannacci, un verso recita così:
“quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire”
Ecco l’Annunziata ed altri “spiegano a Landini le sue scelte senza fargliele capire”
Concludo
vedo in Landini una persona che non ce la fa più ad accettare la fine/la mercificazione dei diritti e pensa di poter fare qualcosa.
Io lo ringrazio!

 Cosimo De Nitto    - 20-03-2015
Grazie Carla Giulia per il bel commento. Evidentemente credono che anche il pensiero e le idee possono essere attribuiti a qualcuno "a sua insaputa" :-)

 Franco Dore    - 22-03-2015
Aggiungo ancora una riflessione al tema, che è poi conseguenza della situazione attuale:
CHI RAPPRESENTA IN PARLAMENTO IL LAVORO DIPENDENTE ??

In quel consesso, direttamente o attraverso lobbies, sono rappresentate professioni, categorie, industriali e perfino tassisti. La rappresentanza del lavoro dipendente, una volta svolta dal vecchio PCI, non è più svolta da nessuno. Eppure, nel dopoguerra, la CGL (quella senza la i ) poteva eleggere propri rappresentanti.
Destabilizzare la funzione contrattuale del sindacato in nome dell'esigenza del rinnovamento farà diventare la società sempre più squilibrata perché allo strapotere di una parte non vi è compensazione.
Il tutto è aggravato dall'attacco al diritto di eleggere liberamente la rappresentanza politica (intendendo la proposizione nobile della polis).
Alla rappresentanza sindacale non è rimasta altra funzione che quella della testimonianza, quando pure viene concessa.
Franco Dore

 Carla Giulia    - 23-03-2015
I prestiti ai Paesi della UE (ma i prestiti in genere ) sono dati con una contropartita: - mercificazione dei diritti: "salute, istruzione...acqua" (quindi privatizzazioni); - lavoro senza tutele (quindi basta con i sindacati);ecc...