Ma come gestisce la cosa pubblica il Ministero dell'Educazione spagnolo?
Stefania Buosi - 08-12-2014
Cari concittadini,
scrivo questa lettera a proposito della situazione in cui versa la cattedra d'italiano (Scuola Secondaria) del Liceo Cervantes dell'Ambasciata spagnola in Italia, che ha sede a Roma.
Ho lavorato al Cervantes in qualità di docente di lettere, supplente di una collega in maternità, la quale, a sua volta, suppliva una politica.
Per più di due anni, dal febbraio 2012 al marzo 2014, ho insegnato ai numerosi studenti presenti, svolgendo funzioni di "tutora", di commissario interno e altre mansioni di responsabilità.
Sono italo-spagnola, di padre italiano e madre spagnola. Identità che non mi viene riconosciuta dallo Stato spagnolo. Infatti, sono costretta a lavorare come straniera nella mia seconda terra oppure a rinunciare alla cittadinanza italiana. Questa paradossale ingiustizia pare dipenda dalle leggi emanate dal dittatore Francisco Franco, caduto nel 1975, un anno dopo la mia nascita.
In sintesi, al Liceo ora la cattedra di lettere è vacante. Infatti, dopo aver lavorato per due anni in condizioni precarie e faticose (essendo domiciliata a Trieste; inoltre, la mia supplenza è stata sempre spezzata nei periodi a cavallo delle vacanze dalla prima supplente), con la costante minaccia esemplificata in un vecchio adagio ("o mangi questa minestra o salti la finestra"), mi ritrovo, in seguito alla rinuncia della prima supplente al posto di lavoro, a rifare un concorso nel quale due anni fa, senza alcuna esperienza di lavoro al Liceo, ho raggiunto il punteggio di 8,75 e nel quale vengo ora bocciata, così come l'unica altra candidata presente (di 8 selezionati in base al curriculum su 15), con un 4,2 (tra l'altro con un punteggio di partenza più elevato ovviamente rispetto a quello di due anni fa), punteggio che non mi consente di passare all'ultima fase di concorso, per la quale era necessario un 5 e che avrei inevitabilmente vinto (dato il punteggio di curriculum di gran lunga superiore a quello dell'altra candidata).
Peraltro, sottolineo che a marzo 2014, la preside Delia Armas mi ha scritto una lettera di raccomandazione, elogiando il mio operato al Liceo. Eppure, sono stata lasciata a casa per il rientro della prima supplente (senza neppure la possibilità di ricevere la disoccupazione data la spezzatura della supplenza) e nonostante stessi preparando gli studenti per l'esame di Terza Media. Il concorso non è stato riaperto e, ad oggi, gli studenti delle mie classi sono senza docente di cattedra, con un esame di maturità alle porte e non riceveranno la valutazione del Primo Trimestre. Addirittura, secondo le ultime notizie di cui sono in possesso, pare che la suddetta cattedra, verrà assegnata pro tempore ad un' "interina" spagnola. Il fatto desta clamore perché la sottoscritta, italiana, di madre spagnola, verrebbe sostituita, in maniera illegittima (senza regolare concorso) da una spagnola, per cui il paradosso, degno di una tragicommedia pirandelliana, è che una spagnola, che non ha partecipato ad alcun concorso, insegnerà italiano a studenti che potrebbero legittimamente sostenere la maturità italiana. Così è se vi pare.
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