Tra organico e merito è tutto da rifare
Libero Tassella - 03-11-2014
A) Rinnovare l'organico

Con tre miliardi e oltre è possibile creare in due anni un vero e proprio rinnovamento dell'organico della docenza italiana, non un organico pletorico e aggiuntivo! Insomma si assuma su tutti i reali posti di insegnamento che si libererebbero con il pensionamento non su posti che non ci sono e sono tutti da inventare; la vera qualità della scuola è:
1) Nello svecchiamento/rinnovamento della docenza (immessi n ruolo con la 270/82 e ora incappati ,loro malgrado, nella legge Fornero del 2011);

2) nella scommessa della scuola italiana nelle didattica tecnologica d'aula e di laboratorio in continuo mutamento.

3) Nel ridurre la distanza cronologica e culturale, antropologica tra discente e docente oggi impensabile e non sta affatto nell'inventarsi nuove figure di sistema da prelevare all'occorrenza dall'organico funzionale.

B) Come pensare a una carriera della docenza

1) Confermare la progressione economica in considerazione della specificità della nostra professione.

2) Istituire, in quattro momenti della professione, un percorso sabbatico obbligatorio, con semiesonero dall'insegnamento o in periodo di sospensione dell'attività didattica, salvaguardando comunque il diritto alle ferie.

3) Non considerare affatto come percorso di carriera il far qualcosa d'altro dall'insegnamento, tale attività deve essere svolta in un regime di parziale esonero dall'insegnamento, per questo è necessario l'istituzione dell'organico funzionale.

4) Su richiesta dell'insegnante prevedere esami svolti presso enti certificatori esterni alla scuola, chi supera le prove dimezza il tempo della progressione di carriera max carriera dopo 20 anni) , ma è impiegato dall'amministrazione in contesti dove sia necessario un più qualificato e specifico intervento educativo didattico.
5) Ripristinare un canale di passaggio dall'insegnamento scolastico a quello universitario, prevedendo un incremento di istituti quali distacchi, comandi e pensando ex novo a concorsi riservati agli insegnanti, nelle scuole ci sono moltissime eccellenze, a volte neglette, che potrebbero transitare nella docenza universitaria che si avvantaggerebbe con professionisti dell'insegnamento esperti nella didattica oltre che negli specifici disciplinari, aspetto a volte trascurato tra gli insegnanti universitari che credono di sapere e sapendo saper insegnare, a volte la prima cosa è opinabile la seconda lo è ancor di più.

Si premette che i punti a A) e B) non vanno messi alcun rapporto tra loro, come fatto dal Piano che cerca di finanziare il reclutamento con blocco degli scatti di carriera e con il blocco della contrattazione e con un sistema premiale ingiusto e anticostituzionale. ( Libero Tassella)

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