Divieto d'accesso al TFA
Cub scuola Torino - 14-10-2014
Piemonte: l'Università non garantisce i posti per la frequenza del Tirocinio formativo attivo e fa una lezione di moralità ai precari che avrebbero voluto frequentarli, peccato che l'inadeguatezza dell'università pubblica lasci ampio spazio a università private note per la loro disinvoltura.

Di fronte alle critiche ricevute dai precari che si vedono negare il diritto all'accesso ai TFA il CIFIS - Centro Interateneo di Interesse Regionale per la Formazione degli Insegnanti Secondari che opera per conto dell'Università degli Studi di Torino, dell'Università degli Studi del Piemonte orientale "Amedeo Avogadro" e del Politecnico di Torino ha ritenuto di rispondere con una lunga lettera nella quale spiega che non è in grado di garantire i corsi per difficoltà logistiche e, soprattutto, perché non c'è la disponibilità dei docenti universitari che si ritengono retribuiti in maniera inadeguata per la conduzione dei corsi.

Colpisce in particolare il predicozzo con il quale si conclude la lettera del CIFIS e che riportiamo ntegralmente:

"Resta comunque il fatto che, se indubbiamente la mancata corrispondenza tra i posti previsti per il Piemonte dal DM 312/2014 e le disponibilità inserite dal CIFIS rappresenta un motivo di disagio sociale, ancor più grave sarebbe nei confronti della società, della scuola e dell'università italiana proporre corsi di formazione ai fini dell'abilitazione all'insegnamento di basso profilo e di dubbia serietà con le ricadute negative a cascata che ciò determinerebbe: formazione insegnanti approssimativa e superficiale, modesta e inadeguata professionalità degli abilitati, danno per gli allievi che con tali insegnanti si troveranno a confrontarsi, preparazione carente degli studenti alla fine dei cicli scolastici.
Un danno sociale a nostro avviso tanto più grave in un momento in cui il nostro paese è alla disperata ricerca non solo di una classe dirigente preparata e attrezzata alle sfide complesse di una 'modernità' in crisi per carenza di innovazione e per incapacità di ripensarsi e ristrutturarsi adeguatamente in proiezione futura, ma anche e soprattutto di elevare il livello medio generale di istruzione, di ampliamento e modernizzazione dei saperi, di competenza professionale e di flessibilità critica.
"

In buona sostanza non solo questi signori non garantiscono il diritto alla formazione per gli insegnanti ma pretendono che questa loro scelta sia dettata da un senso di responsabilità degno di ammirazione.

Peccato che, per fare un solo esempio, scopriamo che mentre in Piemonte l'accesso al TFA per LINGUA STRANIERA (INGLESE) e per LINGUA E CIVILTA' STRANIERA (INGLESE) è stato quasi dimezzato con l'effetto che si passa da circa centotrenta posti ad una settantina, nella vicina Lombardia la sin troppo nota Università Telematica "E-CAMPUS" legata al circuito del CEPU e che opera come AZIENDA PRIVATA offre ben 302 posti per lo stesso corso con l'effetto che si consegna al mercato un servizio che sarebbe dovere dell'Università pubblica con buona pace dell'alto livello di formazione che questi signori pretendono di tutelare.

La verità è un'altra, la balcanizzazione del processo di formazione degli insegnanti, il prevalere di interessi privati che siano quelli dei docenti universitari o quelli degli speculatori privati danneggia gravemente i precari della scuola e nega loro un diritto fondamentale.

La CUB Scuola Università Ricerca ritiene necessario operare perchè si esac da una situazione indecente quale l'attuale e perchè la formazione del personale della scuola non sia più affidata agli interessi di gruppi, nel migliore dei casi, inadeguati.

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