Dopo le anticipazioni della ministra Giannini e del (
ormai ex) sottosegretario Reggi, con una grossa operazione mediatica, il 3 settembre Matteo Renzi ha lanciato in pompa magna le linee programmatiche per la scuola del futuro, rese note in un corposo documento di 136 pagine.
Utilizzando la funzione di ricerca associata ai programmi di lettura di files PDF, si possono fare alcune interessanti scoperte: nel documento la parola valutazione compare 51 volte, le parole impresa e/o azienda compaiono 19 volte, la parola merito compare 8 volte, la parola competizione compare 5 volte; compaiono una sola volta le parole condivisione e collegiale, risultano completamente assenti le parole cooperazione, compresenze, alunni per classe.
Il risultato non sorprende se teniamo presente quanto, negli ultimi anni, un potente sistema di persuasione costituito dai principali organi di informazione e da numerosi intellettuali di orientamento diverso, tutti ugualmente stregati dall'idea della necessaria affermazione del "merito" nella società italiana, si sia speso per un primato della valutazione nelle nostre scuole.
Il ruolo di questi manipolatori dell'opinione pubblica è stato quello di presentare il sistema di valutazione come oggettivo e neutrale, e contemporaneamente tacciare le opposizioni critiche come retaggio "sessantottino" di un'ideologia egualitaria nostalgica e conservatrice, fondata sul rifiuto "a priori" della valutazione...
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Vivalascuola. La "Buona Scuola" di Renzi: competizione e povertà per tutti
Riccardo Ghinelli - 05-10-2014
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La famiglia viene nominata diciotto volte.
Ma quando si parla di razionalizzazione degli organi collegiali (pag. 64) si dice: "La metteremo a punto con i protagonisti della scuola: presidi, amministrativi, docenti".
E la famiglia?
Notate anche l'ordine... |