Assistenza sanitaria a scuola
Rolando A. Borzetti - 05-12-2002


Dopo qualche iniziale incertezza, dopo il gran polverone in Tv ( Rai UNO MATTINA), sulla stampa nazionale e locale è stato pienamente riconosciuto il diritto allo studio della piccola Monia N.affetta da diabete Mellito tipo I.
Infatti, la ASL ha pienamente riconosciuto il diritto allo studio della piccola Monia, assumendosi formalmente la presa in carico della
somministrazione dei farmaci a scuola. Solo questa soluzione garantisce l'effettivo diritto allo studio in modo conforme alla legge, così come interpretata da una sentenza del tribunale di Roma dell'aprile scorso, con la quale si è deciso che l'ASL dovesse inviare a scuola un infermiere per la tutela della salute dell'alunno in situazione di handicap. Finalmente l'ASL ha dato prova di pieno rispetto della legge.
La mamma della piccola Monia , la sig.ra Michela, ha dato prova di credere, con la sua tenacia, che se si sa insistere per la rivendicazione dei diritti, il senso della cittadinanza attiva viene premiato e diviene esempio di fiducia nella democrazia partecipata per quanti si trovano in difficoltà nel far valere i propri diritti.

La cronistoria dei fatti fino ad oggi:

La bambina inizia a frequentare la scuola dell'infanzia comunale, nell'anno scolastico 2001/02 e non ha nel primo periodo problemi di Diabete Mellito tipo I

Alla bambina di anni 4 e 6 mesi, viene diagnosticato dall'ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il " Diabete Mellito tipo I"

Il Comune di Pomezia, con lettera prot. N. 1910 del giorno 09/09/02, richiede alla ASL RM H, l'assistenza infermieristica per consentire alla bambina di frequentare la scuola dell'infanzia.

Il giorno 13 settembre 2002, l'Associazione Futuro sollecita la ASL a fornire il personale sanitario, per la somministrazione di farmaci e iniezioni di insulina , oltre ai vari controlli glicemici nell'arco della giornata, facendo inoltre presente che esistono altri casi del genere sul territorio (uno al 2° circolo e l'altro al 3°).

Risposta della ASL, con lettera prot. 5659 in data 26/09/02 alla Associazione Futuro in cui si afferma che per "i minori affetti da handicap o da patologie varie, per eventuali emergenze o la somministrazione di farmaci, il Distretto Sanitario, non ha sufficienti risorse per soddisfare la richiesta".

Giorno 18 ottobre 2002: convocazione in TV - Uno Mattina - della madre della bambina e della stessa Monia. Trasmissione che giustamente, sollecita l'intervento della Regione Lazio per la soluzione del caso; il Dott.Luca Giurato nel corso della trasmissione chiama in causa direttamente l' On. Storace.
Intervento nella stessa mattinata, del Sindaco di Pomezia, On. Stefano Zappalà, che propone l'assunzione della madre come bidella, dimenticando forse che l'interesse doveva essere rivolto primariamente verso la minore e che l'assunzione non è risolutiva certamente del caso, anche perché il problema si ripresenterebbe in pieno all'ingresso della piccola alla scuola elementare, essendo una scuola statale.

22 ottobre 2002: stipula di contratto di collaborazione coordinata tra la madre della bambina e l'Azienda Socio Sanitaria, con sede in Pomezia, via Silvio Pellico, n.8. Contratto che porta come data di inizio rapporto il 01/09/2002 e scadenza dello stesso: 31 ottobre 2002.
Ci si dimentica che esiste un rapporto di lavoro a tempo indeterminato tra la P. Michelina e Le Cererie S. Giorgio di Pomezia. Una azienda seria, che ha dato un ulteriore termine alla sig. Michelina P, per la prosecuzione del rapporto di lavoro, fino al giorno 30 novembre 2002, termine dopo il quale verrà licenziata.

Giorno 25 ottobre: incontro presso l'azienda sociosanitaria, per la verifica e la eventuale sottoscrizione di un contratto di durata di due mesi alle stesse condizioni. Contratto che in verità non viene presentato ma è comunque rifiutato dalla madre della piccola Monia.

Giorno 5 novembre 2002: dopo vari articoli sui giornali sul caso in questione, perviene alla signora Michelina P. un telegramma che la invita a firmare il contratto di assunzione presso l'Azienda Socio Sanitaria di Pomezia. La signora lo rifiuta e rivolge un appello al sindaco, affinché sia risolto il problema della propria figlia: l'assistenza medica o infermieristica così come raccomandata dall'ospedale del Bambino Gesù e come d'altronde prevede la legge 23 dicembre 1978, n. 833, art. 2 comma d.

15 novembre 2002: arriva il documento della Commissione per l'accertamento dell' handicap da parte della ASL ROMA H in cui si attesta che la bambina Monia, dopo la visita di accertamento, viene ritenuta "grave", ai sensi dell'art. 3 comma 3 della legge 104/92.

Infine, in data 30 Novembre, con lettera datata 23 novembre 2002, l'impegno della ASL, ad attuare, anche in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Pomezia, quanto possibile per una corretta e fattiva assistenza in favore della piccola.

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