Mio figlio era supplente
Claudia Pepe - 05-09-2014
Mio figlio era supplente, e non è morto per farsi umiliare da lei e dalla sua banda dai modi che ricordano i sabato fascisti, ma che ora probabilmente diverranno sabato scoutisti. Perché per prima cosa bisogna rendersi conto che il fascismo non è solo un periodo storico ma un modo di confrontarsi con gli altri, e la scuola non è una fabbrica, non è uno stabilimento, non è un ufficio pubblico. E' l'unico patto possibile è tra la civiltà e la cultura. Mio figlio era supplente, io sono supplente i miei amici sono supplenti. La supplentite si trasformerà in criptonite per chi non deve far altro che invecchiare per cominciare a piangere su se stesso. I supplenti e la sua ignoranza devono essere sepolti con il voto di scambio, con la supponenza e la sua assoluta vanesia nullità. Mio figlio era un supplente e io, sono orgogliosa di essere un batterio patogeno. Vi seppelliremo tutti con la nostra tenacia, con il nostro orgoglio, con la nostra onestà . Credere per vedere. E noi dobbiamo crederci. Per i nostri ragazzi, per la nostra dignità, per combattere contro le persone che come lei ci umiliano da 50 anni. Lo dobbiamo per la nostra coscienza, per far sì che i nostri ragazzi continuino a credere in noi. Perché c'è una differenza tra voi e loro. Noi siamo ammalati che però sanno come lottare, e voi siete già morti nel mare dell'indifferenza , nel vostro deserto che chiamate umanità, nella vostra noiosa e malsana salute. Possiamo diventare criptonite, basta volerlo. Per noi, per i ragazzi, per mio figlio.
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