COMUNICATO DI ADESIONE ALLA MOBILITAZIONE INDETTA DAI "QUOTA '96": PER I PRECARI UNITI, QUESTO GOVERNO NON E'... QUOTATO!
La lotta riprende! Per i Precari Uniti, questo governo non è... quotato!
Mentre il governo Renzi continua a fare imbarazzanti proclami, annunciando, per fine mese, una nuova riforma "epocale", cioè una nuova ondata di tagli e provvedimenti volti ad aziendalizzare e "balcanizzare" ulteriormente la Scuola - già prefigurati dal Piano Reggi e respinti in blocco e fermamente dai lavoratori - la vicenda dei colleghi della cosiddetta "Quota '96" (vittime di una seconda Spending Review che sceglie ancora di penalizzare i diritti acquisiti nel martoriato settore dell'istruzione) rivela la preoccupante realtà di un esecutivo in mano alla Ragioneria e al Mef, intenzionata solo a tagliare altri posti e a calpestare, ovvero a derubricare ad "aspettative" i diritti dei lavoratori, nel solco dei precedenti governi tecnici e di centro-destra.
Dopo la manifestazione dello scorso 2 luglio e le assicurazioni relative all'introduzione dell'emendamento riguardante la "Quota '96" nell'articolato del Decreto 90 "Madia" sulla P.A., i colleghi con 31 anni di contributi e 65 d'età, rimasti bloccati in cattedra fino al 2018 da un grossolano errore di valutazione della Riforma Fornero, avevano sperato di poter finalmente godere della scippata e agognata pensione, già differita di due anni; quando, però, la questione pareva ormai risolta, Cottarelli, l'uomo dello "schermo", preposto ai tagli alla Spesa Pubblica e chiamato ad attirare su di sé lo scontento dei tartassati, stornandolo dal governo, ha ordinato di tirare la cinghia e di sacrificare i docenti, come dal 2008 ad oggi i governi hanno continuato a fare, generando frustrazione, rabbia e comprensibile sdegno.
I Precari Uniti, presenti in delegazione il 2 luglio a Montecitorio, attestano nuovamente la loro solidarietà piena ai 4500 docenti illusi e beffati, con la cui vita e i cui diritti un governo privo di legittimazione sta vergognosamente e irresponsabilmente giocando, e aderiscono alla mobilitazione indetta dai colleghi a Roma per il giorno 29 agosto, in Piazza dei SS. Apostoli, a partire dalle ore 11.
I Precari saranno al fianco dei colleghi non solo per ribadire che la loro dovuta e sacrosanta quiescenza consentirebbe di disporre di posti da assegnare ai docenti che da anni sono "a tempo determinato", quanto soprattutto per rimarcare ideologicamente e polemicamente le contraddizioni evidenti di questo governo, che, con l'indegno trattamento riservato ai "Quota '96", mostra quanto ipocrita sia il richiamo allo "svecchiamento" e quanto demagogico l'ostentato interesse per i livelli occupazionali. Ne è riprova, del resto, il Decreto 356 dello scorso 23 maggio, che ha stravolto i criteri di assunzione con la rettifica retroattiva delle regole dell'ultimo concorsone, dimostrando che dietro i concorsi e la retorica del merito non c'è altro che calcolo elettorale e speculazione sulla pelle dei lavoratori.
La Scuola in lotta, che finora ha resistito ai reiterati attacchi di chi vuole smantellarla e asservirla, è ormai in grado di individuare e denunciare le reali finalità ministeriali anche quando sono mascherate da stucchevoli richiami al dinamismo e alla "modernizzazione", e continuerà a chiedere con forza l'applicazione immediata delle direttive europee sull'assunzione, un piano serio di assunzione tramite l'assorbimento completo delle graduatorie ad esaurimento, il blocco di nuovi, ridicoli concorsi, il ritiro dei tagli Gelmini-Tremonti, il ripristino delle ore di lezione e laboratorio soppresse, il rispetto della sovranità del Collegio docenti e della libertà di insegnamento, la soppressione dell'Invalsi, rigettato proprio da quei paesi che il governo addita come paradigmatici, e un modello di reclutamento che metta fine all'avvilente "guerra tra poveri", tra vecchi e aspiranti docenti, e capace di contemperare l'esigenza didattica primaria, quella della continuità, con l'attuazione piena dei diritti inconculcabili dei lavoratori.
Precari Uniti contro i Tagli