Perché un ruolo dei docenti di religione cattolica?
Osvaldo Roman - 03-12-2002
Lunedi 2 dicembre la Camera dei deputati ha discusso un progetto di legge del Ministro Moratti con gli aggiustamenti apportati dalla commissione lavoro.
Vi si prevede tra l'alto che questi docenti possano transitare da questo ruolo ad altri insegnamenti per i quali avessero titolo e ciò non solo in caso di perdita di posto per revoca dell'idoneità o per contrazione dell'organico, ma anche per autonoma richiesta di pasaggio di ruolo.Ovviamente ci sono nel provvedimento molte altre questioni di natura concordataria e costituzionale degne di approfondimenti.Come mai nessuno parla (nei giornali, nei forum ecc.) di tale argomento nell'anno di grazia in cui il ministro Tremonti per la prima volta nella storia del nostro Paese realizza il blocco totale delle nomine a tempo indeterminato e tagli dai 40 ai cinquantamila posti di lavoro?

Dal Messaggero

ROMA - La sinistra da una parte, i cattolici di entrambi gli schieramenti da quell’altra, assieme al centro-destra: il disegno di legge sugli insegnati di religione spacca il Parlamento ed il mondo politico. Nel suo testo, il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, propone che gli insegnanti di religione, benchè sottoposti al controllo dell’autorità ecclesiastica, (che li seleziona, li prepara nei propri istituti, e può, se lo ritiene opportuno, revocare loro l’incarico ogni anno), vengano immessi in ruolo, con assunzione a tempo indeterminato. In questo modo non sarebbero più precari, e, in caso di revoca dell’incarico da parte del Vicariato, verrebbero destinati a nuove mansioni all’interno dell’amministrazione pubblica. La sinistra considera la legge «inaccettabile e sbagliata». «Se fosse approvata - tuona la Cgil scuola - la Repubblica verrebbe sottoposta ad una specie di sovranità limitata». Nella sinistra c’è anche chi chiede un insegnmento allargato alle altre religioni. E il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, nel suo saluto ai musulmani per la fine del Ramadam, ha auspicato «che cristiani e musulmani possano compiere assieme passi significativi verso una reciproca conoscenza ed un comune impegno per la pace, diffondendo all’interno delle rispettive comunità uno spirito di stima e di rispetto».




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 Mauro Romanelli    - 05-12-2002
Comunicato Stampa Verdi - Scuola

L’approvazione della Legge sugli insegnanti di
religione è una vera vergogna, per tanti, troppi
motivi. E gravissimo l'appoggio della Margherita.

Innanzitutto perché è uno schiaffo a chi è già
insegnante di ruolo essendosi sudata la laurea, visto
che da oggi in poi si può diventare docenti di ruolo
anche se non laureati.

Poi è uno schiaffo alla laicità, anzi direi alla
dignità, dello Stato, che garantisce un lavoro fisso,
pubblico, a persone che sono selezionate e prescelte
da uno Stato straniero, cioè dal Vaticano, per di più
con criterio ideologico-confessionale.

Inoltre è uno schiaffo ai tanti precari e agli
studenti delle Siss, le scuole di specializzazione,
messi gli uni contro gli altri da questo Governo:
mentre gli uni e gli altri dovranno fare o hanno già
fatto sacrifici enormi per entrare in ruolo, sacrifici
aggravati da una politica di tagli e riduzione del
personale, i loro colleghi “moralmente idonei”, privi
di specializzazione post laurea ma anche di laurea,
hanno la strada spianata … (e così imparano a non
andare la domenica a messa, ad essere divorziati e
magari omosessuali, e comunque a non avere un amico
vescovo!)

Vorremo far notare al Governo che questo è l’unico
caso di immissione in ruolo per docenti di una materia
facoltativa (l’ora di religione cattolica, almeno per
adesso, lo è).

Vorremmo anche far notare che i miliardi stanziati per
questa marchetta indecente al clero vaticano sono gli
unici stanziamenti aggiuntivi che questo Governo ha
fatto in due anni per l’Istruzione, l’Università e la
Ricerca, praticamente dagli asili nido a Rita Levi
Montalcini!

Nient’altro meritava uno sforzo economico, Cavalier
Berlusconi, Ministro Moratti? Non le scuole che cadono
a pezzi, non il sostegno all’handicap, non la ricerca
di base, non il Cnr, non l’Enea?
Non il progetto lingue 2000, cassato senza remora, non
il fondo per l’innovazione tecnologica degli istituti?

In tale desolante contesto non riusciamo a
comprendere, ma spero che ce lo spiegheranno in
maniera esauriente, il voto favorevole della
Margherita a questa Legge.

Forse la vecchia malattia di inseguire i voti della
destra diventando più realisti del re?

Non si è capito che sulla scuola pubblica e sulla
laicità, oltre che sulla guerra, l’Ulivo ha costruito
le basi della rottura a sinistra e della sconfitta
alle ultime politiche?

Da mesi i Verdi chiedono tavoli tematici di
coalizione, su fisco, scuola, ambiente, sanità: non
sarebbe l’ora di iniziare?

 Icaro    - 08-12-2002
Non vi vergognate ad essere così ipercritici verso docenti che sino ad ora non hanno avuto nessuna tutela giuridica? E perche' mai, poi, se essi possiedono una laurea che li abilita ad altro insegnamento non vi possono accedere? Vi siete dimenticati il doppio canale? Evidentemente per voi vale il motto, di orwelliana memoria, "i maiali sono più uguali degli altri"

 glspano    - 08-12-2002
Bene!
Nel giro di 10 anni la scuola italiana non avrà più bisogno di concorsi o "menate" del genere per assumere i propri insegnanti. Ci penserà la Curia a darci il ricambio generazionale e a far ritornare la scuola italiana da "semi-laica", come è attualmente, ad appendice della Chiesa Cattolica.
Grazie ancora signora Brichetti, grazie Silvio.

 Osvaldo Roman    - 08-12-2002
Il commento del Messaggero presenta un autentico falso in quanto, in caso di perdita di posto per revoca dell'idoneità o per riduzione dei posti conseguente alle legittime scelte degli studenti di non avvalersi di tale insegnamento, la sistemazione potrebbe avvenire tramite il passaggio ad altra cattedra di insegnamento per la quale l'esuberante avesse tiolo.Il quotidiano romano, di solito bene informato sui fatti della pubblica amministrazione, accenna solo ad una sistemazione nel pubblico impiego.Certo anche questa è prevista in alternativa al passaggio di ruolo, che avviene. senza un reale concorso iniziale, a spese di chi ne ha veramente diritto! Sorprende anche che non si sia rilevato che il meccanismo del disegno di legge prevede una autentica mostruosità impossibile da giustificare: perché la sistemazione degli esuberanti non viene realizzata sul 30% dei posti che in ogni diocesi viene riservato ai residui incarichi a tempo determinato?Gli emendamenti al riguardo sono stati respinti.Non é la dimostrazione provata che si vuole aprire un'altra via di accesso riservata e privilegiata al reclutamento confessionale nella scuola di Stato? E' sicuramente una nuova via all'evangelizzazione visto che la libertà di insegnamento tutelata dalla Costituzione finora ha difeso la scuola da molteplici attacchi:campagne sui libri di testo, denunce degli insegnanti ecc.

 DON FRANCESCO MARTINO, Insegnante di Religione    - 10-12-2002
Vorrei ricordare ai Verdi che anche questa è UNA GRANA LASCIATA DALL'ULIVO SULLA SUA STRADA. Infatti, il Disegno di Legge, approvato dal Senato, nella passata legislatura, commentato dal sen. Biscardi, era una proposta ampiamente condivisibile, perchè, istituendo il ruolo degli insegnanti di religione, ne decideva il reclutamento come il resto del personale della Scuola, in base a titoli riconosciuti e per l'immisione in ruolo mediante concorso pubblico, accessibile a coloro che già per almeno 13 mesi avevano insegnato come precari. L'idoneità all'insegnamento IRC rilasciata dal Vescovo era uno dei requisiti posti a monte del procedimento, per poter partecipare al Concorso, diventando una semplice abilitazione. Si fissava quindi una graduatoria provinciale e le nomine erano a pieno titolo degli ex Provveditorati sulla Provincia, mentre solo per il 30% dei posti residui era necessario ricorrere al vecchio sistema. Ora, con 4 anni di insegnamento continuato, senza titoli si è di ruolo senza concorso... per non citare tutte le enormità contenute nel DDL che non condivido. Questo perchè non si è avuto "coraggio" grazie alla forte opposizione di alcuni settori dell'allora maggioranza. Viva l'anticlericalismo! Non siamo emissari di uno stato straniero, il Vaticano, ma cittadini italiani. Non condividiamo minimamente l'operato del Governo in materia, ma non possiamo rinunciare alla nostra presenza nel panorama culturale italiano, anche se - personalmente - condivido la necessità di una riforma dell'IRC che non sia più confessionale, ma un insegnamento di Cultura Religiosa obbligatoria, con un programma valido per tutti, con titoli ed abilitazioni validi per tutti, con concorsi come quelli organizzati per tutti i docenti. Perchè oggi l'ignoranza dei giovani del fatto religioso-culturale è catastrofica, e questo si ripercuote nella comprensione dei fatti culturali globali eropei ed italiani, dei valori fondanti la Costituzione, la Società italiana, i processi storici. Vorremmo che tutti si ragionasse per migliorare la Scuola Pubblica, reagire con forza alla distruzione dell'insegnamento, migliorare la qualità dello stesso, ampliare e non ridurre risorse e finanziamenti per una scuola di qualità, difendere tutti i posti di lavoro, dare molta più istruzione e motivazione, fermare questo Governo irresponsabile e miope, guidato solo dallo squilibrato ministro dell'Economia nelle sue scelte sulla scuola. Sì alle tasse, no alla devolution, deregulation, scuola privata in competizione. Sì a pari condizioni di accesso, sì al sistema pubblico dell'istruzione, no ad una scuola non pubblica. L'ULIVO E LA SINISTRA DEVONO RIFLETTERE: un'alleanza ha valore se ha un'alta capacità di sintesi e di rispetto delle idealità presenti nella coalizione, ed è vincente se rispetta il comune sentire di tutti i suoi componenti. In questa prospettiva, giudico coraggiosi quelli della MARGHERITA che elettoralmente non sono poi quattro gatti... almeno molti non dovranno dire : GRAZIE, BERLUSCONI !!!