Procopio di Cesarea, storiografo, nato alla fine del secolo 5° d.C., morto nel 562 o poco dopo il 565.
Demonismo e motivo dell'Anticristo, ma anche criminalità, sono presenti nella "
Storia Segreta" di Procopio e sono le "qualità" che l'imperatore Giustiniano si vede appioppare per la sua politica estera e interna.
Giustiniano abbatte coloro che non condividono le sue idee. Gli eretici, gli Ebrei, i Samaritani, i pagani, i partiti del Circo, in particolare quello dei Verdi.
Ma anche gli abbienti, soprattutto i senatori, che, in occasione della rivolta di Nika, furono letteralmente sterminati. Qui viene fuori il Procopio che si sentiva parte della classe senatoriale. Ne difende la tradizione politica, come sul piano economico sostiene gli interessi dei latifondisti.
Procopio, negli elogi e nelle critiche, si attiene agli interessi di classe.
Molti senatori avevano legami economici con l'Occidente e guardavano con riserva all'imperialismo radicale di Giustiniano.
Ma più importante per Procopio era il suo legame personale con Belisario e la sua concezione della devastazione del mondo.
Il libello procopiano esorta all'azione. Qui, probabilmente, si trattava di una piccola, ma pericolosa opposizione contro il "sovversivo" Giustiniano.
E' possibile che non l'opera intera, ma parti singole circolassero nell'ambiente numericamente ristretto di alte personalità a cui in fondo erano dirette.
Le "
Carte Segrete" contengono, anche se non esplicita, una esortazione alla disobbedienza. Il comportamento "pornografico" di Teodora è messo in relazione all'apatia dei senatori.
Ma nessuno si muove contro Teodora e Giustiniano. .
Per Procopio Giustiniano resta un "tiranno" e un "usurpatore", Belisario, invece, rimane un autentico condottiero.
La conseguenza è la rivoluzione per eliminare il rivoluzionario folle.
Procopio è il portavoce di determinate cerchie della classe senatoriale; il suo scopo è una reazione sociale attraverso i mezzi dell'opposizione clandestina e dell'insurrezione armata, al contrario non è il portavoce degli eretici in particolare degli Ariani.
Parallelamente a quella dell' "ideale del sovrano", la posizione di Procopio, che è anche politica, si ricollega alla tradizione di storiografia senatoriale presente anche nella storiografia tardo-romana e bizantina.
Bibliografia
Procopio di Cesarea , Opera Omnia , a cura di J.Haury , Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana , 3 Volumi , Leipzig , 1905 - 1913 , Ristampa a cura di G.Wirth , 4 Volumi , 1962 - 1964 .
Procopio di Cesarea , Le Inedite , Libro Nono delle Istorie di Procopio di Cesarea , a cura di D. Comparetti , D. Bassi , Fonti per la storia d'Italia , 61 , Roma , 1928 .
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A. M. Cameron , Procopius and the Sixth Century , Berkeley - Los Angeles , 1985 .
H.G. Beck , Lo storico e la sua vittima : Teodora e Procopio , Roma - Bari , 1988 .