Ecco le startup a vocazione sociale
Matteo Corbetta, ministero dello Sviluppo economico - 31-01-2014
Altair, spin-off dell'Università di Bari, e la torinese IT Heritage elaborano nuove forme di fruizione del patrimonio culturale, per la diffusione qualificata delle informazioni e la creazione di modelli replicabili e sostenibili nel tempo.

La milanese StarRock combatte la dispersione scolastica offrendo servizi innovativi ad alto valore tecnologico nel campo dell'educazione e della formazione extra-scolastica.

La società cooperativa Mapping Hyperlocal Communities, spin-off dell'Università di Firenze, coltiva un nuovo approccio alla pianificazione urbanistica e paesaggistica e alla promozione territoriale: i suoi obiettivi sono l'aumento della qualità e dell'accessibilità delle informazioni da utilizzare nei processi di piano e di progetto, l'incremento della consapevolezza dei decisori pubblici sulla percezione degli abitanti rispetto a città, territori e paesaggi e il miglioramento della comunicazione delle scelte di pianificazione adottate.

Le imprese citate sono solo quattro esempi di quella particolare tipologia di startup innovative portata alla luce dal recente aggiornamento della sezione speciale del Registro delle Imprese: le startup innovative a vocazione sociale.

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