Discutere è possibile e necessario - 3
Fuoriregistro - 24-11-2002
RIFORMA: TAVOLO DI DISCUSSIONE



Esiste, come alcuni sostengono, un rapporto di continuità tra le riforme del centrosinistra e quelle del centrodestra?

Roberto Maragliano
Non vedo continuità tra i due progetti, vedrei invece favorevolmente il bisogno di ridurre il carico di ideologia che pesa sull'intera questione del cambiamento scolastico. L'idea che lo status quo non sia più accettabile non e' di destra ne' di sinistra, dovrebbe essere di chiunque sia dotato di sensibilità politica e di buon senso.Ma viene da sospettare che sia proprio questo, il buon senso, a mancare alla scuola e al mondo politico e culturale (?!) che guarda ad essa. Se invece ce ne fosse, almeno un po', si potrebbe convergere su un progetto di ampio respiro capace di recepire e far convivere alcune delle soluzioni prospettate dal centrosinistra e alcune di quelle prospettate dal centrodestra. Credo che dopo il fallimento della riforma di ieri e quello annunciato della riforma di oggi o si imboccherà la via dellaresponsabilità o si condannerà la scuola, irresponsabilmente, ad una condizione sempre più irreversibile di emarginazione.

Francesco Speciale
Nessuna continuità con la proposta di riforma del governo del centro-sinistra, questa proposta sembra mirare alla semplificazione del servizio pubblico finalizzata allo risparmio di risorse economiche.

Michele Prospero
Certo che esiste una continuità tra lo sperimentalismo del centro sinistra e le scelte della destra. Purtroppo le decisioni devastanti sul sistema universitario le ha adottate la sinistra. C'è una condivisione nelle politiche educative che enfatizza la svolta manageriale nella gestione, l' autonomia declinata come competizione per definire una pretesa gerarchia della qualità delle scuole, la retorica della valutazione, il ricorso fastidioso al linguaggio dell'azienda e dell'economia. L'impronta economicistica e manageriale è fortemente visibile nelle azione di tutti gli ultimi governi. Il mercato permea il linguaggio, l'economico soppianta il burocratese e quindi la svolta mercantile è proprio strutturale, allarmante.

Osvaldo Roman
Ho già ampiamente anticipato le mie opinioni al riguardo. Tale formula mi sembra solo una delirante elucubrazione escogitata da quanti negli anni scorsi si sono opposti con false argomentazioni e con una agitazione strumentale finalizzata esclusivamente alla raccolta di un miserabile consenso elettorale, al progetto riformatore del centro sinistra e che oggi di fronte alla devastante offensiva delle destre, che ha di mira proprio quel progetto in tutti i suoi principali caposaldi, non sono quasi più in grado di reagire e di delineare una risposta strategica alternativa. Se stiamo ai fatti quale continuità c’è fra la riforma dei cicli e la sua abolizione? Quale continuità tra il processo di democratizzazione di riforma amministrativa e di autonomia delle scuole e le scelte autoritarie e burocratico centralistiche dell’attuale governo? L’elevamento dell’obbligo scolastico e il sostegno finanziario all’obbligo formativo, il finanziamento della legge 440 per lo sviluppo dell’offerta formativa , quale parentela hanno con le scelte in materia dell’attuale governo? Nel Reclutamento del personale il decreto legge dell’anno scorso che favorisce la scuole paritarie e colpisce i diritti di chi ha lavorato nella scuola di Stato ha qualche continuità con la linea indicata nella legge 124 e nei suoi Regolamenti di attuazione? Nel settore delle relazioni sindacali occorre essere al servizio effettivo e permanente dell’on. Adornato per ignorare che questo governo, dal suo insediamento, si è dato l’obiettivo di modificare radicalmente il rapporto dell’esecutivo con il sindacato.Di subordinarlo alla propria azione passando dalla sua divisione alla sua sconfitta. Nella corte della Moratti circola da sempre solo lo slogan:” basta con la prepotenza dei sindacati”. E da qualche tempo, non solo non si consultano i sindacati ma non si predispongono nemmeno le necessarie “Ordinanze” per il conferimento delle supplenze: si procede a braccio!Anche la legge di parità che non ha introdotto innovazioni di principio nel tanto ambito(dalla gerarchia ecclesiastica) finanziamento diretto alle spese di funzionamento delle scuole private, non mi pare porsi su una linea di continuità con le proposte di buono scuola sostenute dalla destra. Ne la riforma del Titolo V della Costituzione mi sembra possa essere tacciata di alcuna parentela con l’istituzionalizzazione del conflitto di competenze tra Stato e Regioni perseguito dalla Devolution bossiana. Del resto non possiamo ignorare che questo paese lo ha governato una coalizione di centro sinistra che, per la scuola, ha costruito il proprio accordo su due pilastri: la regolamentazione della parità e il rifiuto della canalizzazione precoce.La Chiesa ufficiale con il sostegno incondizionato accordato a Berlusconi, ha nei fatti rifiutato entrambi. A mio parere il centro sinistra nella scuola ha la possibilità di ricostruirsi e di vincere solo con una piattaforma chiara e alternativa rispetto alle attese che i settori conservatori della gerarchia cattolica hanno riposto nel governo delle destre.
Rapporti di continuità con le riforme del centrosinistra non ne vedo. Se ce ne fossero, forse, il dibattito preventivo avrebbe fatto partorire altre idee alle menti stressate dei compilatori.


Francesco Paolo Catanzaro
Rapporti di continuità con le riforme del centrosinistra non ne vedo. Se ce ne fossero, forse, il dibattito preventivo avrebbe fatto partorire altre idee alle menti stressate dei compilatori.


gli altri punti del dibattito:
le ragioni
la necessità
il doppio canale

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