Onorevole Bersani, permette una domanda?
Assemblea genitori ed insegnanti delle scuole di Bologna - 21-11-2012
Gentile Segretario,
ci permettiamo di disturbarla in occasione della chiusura bolognese delle primarie perché ameremmo moltissimo ricevere da lei una risposta sincera alle domande che le rivolgiamo nella lettera in allegato.
Grazie comunque per l'attenzione.


Assemblea genitori insegnanti delle scuole di Bologna e provincia

GENTILE PIER LUIGI BERSANI, PERCHE' NON RISPONDE?

On. Bersani, nel maggio 2011 Lei venne a trovarci a Bologna, sotto il ginkgo biloba dove sostammo giorno e notte per un'intera settimana. Genitori e insegnanti avevano organizzato uno sciopero della fame a staffetta per protestare contro lo smantellamento della scuola pubblica. Sul nostro registro scrisse: "Quando toccherà a noi rimedieremo".

Forse questo momento si sta avvicinando. Per questo, stavolta siamo noi a venire a trovare lei.

I segnali che il suo partito ha mandato al mondo della scuola dal giorno in cui scrisse quelle parole impegnative non sono incoraggianti.
Negli ultimi mesi, il Pd ha trovato un accordo con il PdL per varare una versione parzialmente emendata (ma pur sempre pessima) del famigerato disegno di legge Aprea. Il testo è stato approvato in gran fretta dalla Commissione Cultura e Istruzione della Camera, alla quale è stato affidato in sede legislativa (quindi senza necessità di essere discusso e votato in aula) con una procedura a dir poco discutibile. E' una legge che riduce la democrazia nelle scuole e accentua ulteriormente la deriva accentratrice e dirigista dell'"autonomia scolastica", o meglio di quella versione degradata dell'autonomia che il suo partito ha assunto come pensiero unico e indiscutibile. Nel maggio scorso - insieme ad altri quindici comitati e associazioni per la scuola pubblica - le scrivemmo una lettera aperta su questo argomento, ma non ci ha mai risposto. Perché, on. Bersani?
Non trova che questo atteggiamento sia in contraddizione con ciò che sta dicendo a proposito della partecipazione dei cittadini nella sua campagna per le primarie? Ci riproviamo ancora: riproduciamo la lettera sul retro di questo volantino, perché il suo contenuto rimane attuale ed è ancora più urgente che il suo partito si fermi a riflettere prima che l'imminente approvazione definitiva al Senato renda irreversibile questo scempio. Se così non fosse, il suo "rimedieremo" lascerebbe il sapore amaro di una beffa.
In queste settimane la scuola è tornata a riempire le prime pagine dei giornali per la questione dell'orario degli insegnanti, il cui incremento è stato spacciato come soluzione definitiva dei problemi. Lei si è espresso contro questa soluzione, che al momento sembra accantonata (o è solo rinviata?) Ma cosa dice dei tagli massacranti ai finanziamenti degli istituti studiati per "compensare" il mancato aumento dell'orario di lavoro, che era finalizzato (fra le altre cose) a una ulteriore contrazione di risorse per la scuola pubblica?
E come pensa di rimediare, in futuro, all'umiliazione cui sono stati sottoposti i docenti (di ruolo e precari) da molti anni a questa parte, fino a questo vergognoso tentativo di discredito?
Oggi lei torna a parlare a Bologna. In questa città si sta concludendo con grande successo la campagna di raccolta firme per il referendum consultivo sul finanziamento alla scuole private. Il suo partito ha manifestato in numerose occasioni la propria contrarietà al referendum, con toni accesi e spesso intolleranti. Come è possibile, on. Bersani, che il suo partito sia così ostile a una consultazione popolare, prevista dallo Statuto del Comune? La democrazia del suo partito si ferma forse alle primarie?
Come vede le ambiguità e i punti controversi sono molti, on Bersani. Dobbiamo pensare che il suo "rimedieremo" sia solo retorica?

Assemblea genitori insegnanti delle scuole di Bologna e provincia www.assembleascuolebo.org

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