Mi dichiaro colpevole
Girolamo Di Michele - 21-11-2002
Io sottoscritto Girolamo De Michele, filosofo e intellettuale, insegnante per mestiere nei licei e (per contratto o volontariato) nelle università di Ferrara e Bologna, con la presente mi autodenuncio come
correo dei reati di cui, secondo la Procura di Cosenza e il correlato rapporto dei ROS, sono imputati i fratelli della cosidetta Rete Sud Ribelle di Napoli, Taranto e
Cosenza.

Nello specifico, mi dichiaro senz'altro colpevole, con ampia facoltà di prova, dei seguenti reati:

- Turbativa dell'esercizio delle funzioni del governo, per avere, tra l'altro, criticato il ministro Moratti e il Patto per l'Italia e i suoi firmatari per aver sostituito l'obbligo scolastico con il cosiddetto diritto-dovereall'istruzione; per avere il giorno 21.6.2001 in Genova, contribuito a segnalare la presenza di due individui armati con lunghi manganelli che, fuoriusciti da una via presidiata da due gruppi di celerini e sbarrata da un furgone della Polizia, cercavano di infiltrarsi nel corteo, impedendone l'ingresso nella manifestazione; per aver difeso gli articoli 3, 4, 21, 33, 34 della Costituzione e 17, 18 dello Statuto dei lavoratori.

- Propaganda sovversiva, per aver pubblicamente criticato, con lettera aperta
inviata senza risposta al Ministero dell'istruzione, la politica scolastica del ministro Moratti; per avere, su richiesta dei miei alunni, fornito spiegazioni documentate, basate su documenti scritti e ufficiali, che contrastavano con talune dichiarazioni politiche dell'attuale governo, pur essendo spesso coerenti con precedenti promesse, annunci e testi di
manifesti degli stessi esponenti del governo; per aver talvolta pronunciato parole quali "tumulti", "moltitudine", "disobbedienza" per la sola ragione che tali termini compaiono nelle opere di autori evidentemente sovversivi quali Machiavelli, Spinoza, Thoreau, o per aver tradotto dal latino la
frase di Tacito "Creano un deserto e lo chiamano pace" nonostante detto passo compaia frequentemente in manifestazioni New-Global; per aver messo più volte in dubbio che la globalizzazione capitalistica stia creando un mondo in cui abiteremo tutti in casette di marzapane e cioccolato Nestlè.

- Sovversione dell'ordinamento economico costituito dallo Stato per aver boicottato l'acquisto di prodotti provenienti dallo sfruttamento del lavoro minorile, femminile o comunque dall'esservimento bestiale dell'uomo al profitto delle multinazionali che, attraverso i loro organi esecutivi (OCSE, Fondo Monetario Internazionale, WTO, G8, governo degli USA), regolano il funzionamento dell'Impero.

- Porto di armi atti ad offendere, quali l'intelligenza, la logica, la cultura, diversi metri lineari di libri e una memoria da elefante.

-Istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato, per aver pagato le tasse, per aver partecipato a campagne di informazione volte a creare una rete di disobbedienza contro la legge Bossi-Fini, sostituendo sempre al termine "clandestini" l'espressione "migranti del mare", tratta dai discorsi del
noto New-Global extra-comunitario Wojtyla Karol.

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 fioretta    - 23-11-2002
Mi dichiaro anch'io colpevole
per aver usato il pensiero condiviso per il progetto sull'handicap ( ovviamente fatto sparire subito) e per aver osato spendere i finanziamenti per cultura e libri per i gravissimi ed aver pensato ad un progetto per loro che non fosse scuola speciale o scuola potenziata o scuola particolarmente attrezzata o c.s.e. per piccoli.
Sono colpevole di aver scomodato Morin e la complessità e le intelligenze multiple di Gardner anche per i gravi
per aver fatto un percorso per 15 anni di costruzione di pensiero e di condivisione con altri insegnanti e per aver usato sempre testa, cuore, intelligenza per l'handicap.
Giustamente dobbiamo essere puniti : togliere il progetto significa creare il deserto, ma l'ordine si è ri-costiutito.Sono una sovversiva anch'io perchè puntare alla qualità per gli handicappati ( termine che mi fa male, peraltro)non è da scuola pubblica e non è degno per i cittadini del mondo.
Fioretta

 Caeli Dario    - 23-11-2002
Quello che fai non è una cosa da poco, ma la fanno in molti. Prova ad aggiungere, sempre nella logica della riflessione, un ulteriore tassello: perché la magistratura deve colpire in questo modo dei cittadini per le loro opinioni? Fa un favore ad una parte politica? Quale? No in centro destra che avrebbe bisogno di calma e non di tempeste ogni giorno. Governare è già difficile senza dover affrontare un'emergenza al giorno, che poi si aizzi la folla contro se stessi è da masochisti. Quanto ai reati contestati si potrebbe, in uno stato con una Magistratura neutrale e non politica come in Italia, stare tranquilli di non giungere mai ad un dibattimento in aula perché privi fondamento. In Italia tutto è possibile. Si può credere ad un pentito che dice che una certa azione è "cosa pratica" (plausibile???) e in base a tanta confessione si può condannare una persona a 24 anni di carcere. Magari gli esecutori materiali di un omicidio li si può rilasciare perché non ci si fida delle prove raccolte. In fondo le hanno raccolte dei poliziotti. Anzi incriminiamoli per aver inquinato le prove e quant'altro. E' la vicenda di Andreotti che lascia sbigottiti tanto quanto la vicenda dei ragazzi arrestati a Cosenza.
Ma la rabbia è contro quelli che ancora oggi non accettano l'idea che la giustizia nel nostro paese vada riformata. Non bastano le ingiunzioni dell'Aja (leggi Tribunale internazionale) pendenti sulla nostra giustizia per errori e lungaggini. Non basta lo sfacelo delle carceri dove il 60 % dei detenuti attende il giudizio e quindi non è ancora "colpevole a tutti gli effetti", anzi magari è pure innocente.
Vogliamo capirla che la magistratura e la giustizia vanno riformate seriamente?!