Di Meglio (Gilda): i politici non si sono nemmeno accorti di quello che stanno facendo. Daniela Sala - "La legge Aprea? Cambierà la scuola. In peggio". Fabrizio Reberschegg, presidente dell'Associazione Docenti Art. 33 e membro del Centro studi nazionale della Gilda degli Insegnanti, non ha dubbi al riguardo. E proprio la proposta di legge, voluta dalla deputata Valentina Aprea (Pdl), sarà uno degli argomenti caldi del convegno organizzato a Roma dalla Gilda e dal'Associazione Docenti Art. 33 per il 5 ottobre, giornata mondiale dell'Insegnante.
"La Governance della scuola: quale futuro per la professione docente?", così si intitola il convegno e che si parli anche del disegno di legge sulle norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche statali è inevitabile. Tanto più che il ddl è stato
promosso con larga maggioranza dalla Commissione cultura della camera ed è al momento all'esame della Commissione del Senato.
"Probabilmente - commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda - i politici non si sono nemmeno accorti di quello che stanno facendo: si tratta di trasformare le scuole italiane in piccole Asl, monadi completamente scollegate tanto nel progetto educativo quanto nella gestione amministrativa. Proprio in un momento in cui, si pensi alla Regione Lazio, le autonomie italiane dovrebbero essere ripensate: quando a pagare è il cittadino oltre all'autonomia è necessario il controllo. E poi, pur non disgiunta dai contesti locali, l'educazione deve essere unitaria".
Di Meglio esprime preoccupazione e auspica che il ddl sia respinto dal Senato: "Un ripensamento della scuola è necessario, ma il problema è l'indirizzo fondamentale sui contenuti: dal momento che è lo Stato a garantire il valore legale dei titoli di studio come si fa a garantire l'autonomia? Se poi si vuole andare in altra direzione e mettere in discussione il valore legale del titolo di studio, si abbia almeno il coraggio di ammetterlo e soprattutto di verificare se la maggioranza dei cittadini è d'accordo". E conclude: "Noi per i docenti non rivendichiamo dei poteri ma delle competenze: la loro funzione deve essere rispettata e le scuole non possono essere trasformate in caserme".
Forti dubbi sono espressi anche da Fabrizio Reberschegg, Associazione Docenti Art. 33: "Il concetto di autonomia sotteso a questa legge si fonda sull'idea di una scuola-azienda, con un apparato burocratico amministrativo obsoleto e un aumento di controlli esterni di tipo aziendalistico".
Al convegno Reberschegg interverrà a proposito della Governance delle scuole in Europa: "Si va dal sistema federale tedesco, a quello centralistico francese alle esperienze iper-locali di Finlanda e Svezia. E poi c'è l'Italia: un'autonomia monca, con una finta concorrenza tra scuole e un'apparente libertà formativa, ma con fondi centralizzati".
E non convince nemmeno il ruolo del dirigente scolastico: "Nella pratica i presidi vogliono diventare dei manager di impresa. L'Anp ad esempio porta avanti l'idea di un preside-imprenditore che assumi e licenzi liberamente i docenti. Noi, come Gilda, dal 1989 chiediamo invece un preside elettivo, figura di riferimento del collegio docenti e responsabile dell'offerta formativa. Infine è da evitare assolutamente lo sbilanciamento tra la formazione offerta: già ora ci sono scuole di seria A e di serie B, una deriva inaccettabile." L'alternativa? "Vogliamo una scuola in cui autonomia significhi garanzia di pari opportunità e indipendenza gestionale".
E di certo il convegno sarà un ottimo punto di partenza per discutere questi temi, visto che tra gli invitati figurano alcuni membri della Commissione cultura: la presidente Manuela Ghizzoni, i vice-presidenti Pierfelice Zazzera e Paola Frassinetti, i segretari Luisa Capitanio Santolini e Erica Rivolta. "Ci auguriamo - chiosa Di Meglio - che sia l'occasione per un franco confronto sul tema".
Il convegno si terrà il 5 ottobre a Roma presso il Centro Congressi Cavour, in Via Cavour, 50/A dalle 10 alle 13.30. Oltre a Reberschegg e Di Meglio, interverranno Sergio Auriemma, Viceprocuratore generale della Corte dei Conti,Renza Bertuzzi, direttrice del mensile della Gilda degli Insegnanti Professione docente e Giancarlo Cerini, ispettore Miur.