breve di cronaca
Scuola. Precari in piazza contro il concorsone
Repubblica - Roma - 22-09-2012
Quella selezione è una truffa

Precari della scuola in rivolta contro il "concorsone" voluto da Profumo. Con una richiesta: cancellare il bando per le 11.542 cattedre messe a disposizione. La prima manifestazione nazionale dell'autunno, a scuole appena riaperte, parte dunque dai docenti. Ad organizzarla la sigla "Precari uniti contro i tagli" a cui si sono aggiunte sigle autononome, l'Anief, i Cobas, la Flc-Cgil e l'Usb. Ci sono i coordinamenti romani così come gli insegnanti senza cattedra di Bologna o di Bari. Tra le adesioni anche quelle di Sel, dell'Idv, di Riformazione comunista e dei comunisti italiani. E le organizzazioni studentesche come l'Uds, che tornerà poi in piazza in tutta Italia il 12 ottobre.
L'appuntamento per il corteo era alle 14.30 in piazza dell'Equilino. Poi giù in via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio e via dei Cerchi fino ad arrivare alla Bocca della Verità (saranno limitate, o deviate, le linee di autobus C3, 53, 71, 75, 80, 81, 85, 87,117, 160, 175, 271, 571, 628, 673, 810 e 110 open). "Siamo quindicimila" urlano entusiasti gli organizzatori verso le 17.30, poco prima della fine del percorso.
Cosa chiedono i docenti? "Il ritiro del concorso, il rispetto delle graduatorie per le immissioni in ruolo, il rifinanziamento della scuola pubblica dopo la ferrea dieta Gelmini, il ritiro della legge Aprea" che autorizza l'ingresso di finanziamenti privati nelle scuole e limita alcuni spazi di rappresentanza all'interno degli organi interni.
Ma perché la contrarietà al concorso? "I precari hanno già superato una o più procedure concorsuali, ora si vorrebbe annullare tutto e farci ripartire da zero" spiegano, aggiungendo: "Il quizzone con domande di logica, comprensione del testo, lingua straniera e informatica non ha senso e mortifica la professionalità acquisita negli anni in classe". Insomma, "le risorse andrebbero investite non per il bando ma per immettere in ruolo tutti i precari in graduatoria".
"Oggi sfiliamo con la determinazione di chi questo concorso lo rifiuta e dice no a chi cerca di toglierci i nostri diritti, a questo governo infame. Speriamo che questo corteo sia l'inizio di un periodo di lotta di tutte le componenti della scuola, non solo noi precari ma anche i docenti di ruolo. Siamo qui per far sentire al ministro Profumo e a tutte le forze che lo appoggiano, e speriamo siano sempre di meno, la nostra voce" dicono gli organizzatori. Tra il rosso delle bandiere dei Cobas, spuntano cartelli rivolti al ministro dell'Istruzione come quello che ritrae una bottiglia di profumo e la scritta: ''Profumo d'imbroglio: solo un modo per licenziare ancora''.
"Sono in graduatoria da quando ho 19 anni- racconta Daniela, 36enne romana- Ho fatto il concorso del 1994 e insegno matematica. Ho già dato. Questo è un concorso truffa per inserire qualcuno. Ma ci proverò comunque, altrimenti mi rubano il posto. Ho fatto prima cinque anni di supplenze cambiando ogni giorno scuola- racconta- ora da 7 anni ho l'incarco annuale. Il concorso non serviva ci dovevano assumere".

Il cartello polemico su Napolitano

Attimi di tensione (ma solo verbale) fra forze dell'ordine e alcuni precari che, fra i cartelli che riproducevano copertine di libri modificate con foto di politici (ad esempio: "L'uomo senza qualità" con il volto di Profumo) ne hanno esposto uno con la faccia di Napolitano sotto il titolo "La nausea" di J.P.Sartre. Le forze dell'ordine hanno intimato al precario di toglierlo per evitare il vilipendio al capo dello Stato, i precari hanno rivendicato la libertà di espressione e di opinione, dicendo che il cartello non conteneva alcun insulto.

VIOLA GIANNOLI e SARA GRATTOGGI

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 Cesira d'Agostino    - 24-09-2012
Da ex-insegnante, mai stata precaria, posso ugualmente capire e condividere la posizione dei precari di oggi. Due sono le questioni in campo:
- oggi non si tratta di precari con esperienza limitata e di giovane età, ma di professionisti/e che hanno già lavorato nella scuola pubblica almeno da tre anni fino a venti, la cui professionalità ed efficienza non è mai sta contestata da nessun ministro, quindi sono dei "veri insegnanti"
- la questione va anche posta in termini formali, economici e di efficienza. Se proprio si vuole bandire un concorso, dovrebbe essere limitato (con l' lndicazione precisa delle cattedre - sede-materia ecc) nelle città dove le graduatorie permanenti di quella classe di concorso siano esaurite. In questo modo avrebbe senso, si risparmierebbe molto denaro, si eviterebbe di creare nuovi "precari permanenti" e nuove illusioni.