I libri di testo in comodato d’uso
Francesco Paolo Catanzaro - 19-11-2002
Capita che anche in prossimità del S. Natale qualche alunno alla richiesta dei compiti assegnati per casa da parte del docente, continui a dichiarare: “ Non ho ancora tutti i libri di testo perché i miei genitori non me li hanno comprati!”
E l’insegnante a tormentare il suo alunno che se per la prossima volta non lo troverà preparato…
Poi il docente indaga meglio e scopre la condizione di povertà della famiglia dell’alunno e vorrebbe aiutarlo, magari, indirizzandolo verso la biblioteca scolastica ma scopre che non è possibile chiedere in prestito i libri perché non in dotazione della biblioteca se non solo la copia- saggio.
Ora, realtà di questo tipo ne esistono parecchie sia nei quartieri popolari che nella provincia dove il tenore di vita, a volte, rasenta la sopravvivenza.
Qualcuno potrebbe dire:” Ed il buono- libri che lo Stato elargisce?”
A volte non basta neanche per comprare la metà dei libri adottati e la famiglia va in crisi, si dispera e rimane quasi sempre sconfitta.
Ora per eliminare tali condizioni di autoemarginazione e raggiungere quell’obiettivo che la scuola si è sempre prefissato,“ l’istruzione a tutti in maniera paritaria”, si potrebbe decidere che le scuole negli anni scolastici debbano stanziare una piccola parte del loro fondo d’Istituto o richiedere al Comune di appartenenza l’acquisto di un certo numero di testi che potrebbero essere dati in comodato d’uso.
Si eliminerebbero ritardi didattici, paure per il richiamo del docente, ulteriore approfondimento delle fasce di terzo e quarto livello non perché l’alunno non è dotato ma perché gli mancano gli strumenti per coltivare la sua cultura.
Forse i soldi in questi termini sarebbero spesi più serenamente che impiegati in altre progettualità non sempre utili o gradite all’alunno e all’utenza in generale.
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 Piero Alacchi    - 23-11-2002
Circa cinque anni fa ho elaborato un modello che permette l'utilizzo dei libri di testo ad un costo complessivo pari a circa il 20% del prezzo di copertina. I pilastri del progetto sono:
1) la scuola acquista i testi direttamente dalla casa editrice come se fosse una libreria. Si può arrivare ad ottenere uno sconto anche del 30% sul prezzo di copertina.
2) Le tasse d'iscrizione comprendono il prezzo dei testi al valore indicato in copertina.
3) I testi non più utilizzati e ancora in buono stato vengono restituiti all'Istituto che riconosce un credito spendibile in testi nuovi pari all'80% del loro prezzo originario dopo un anno. Se un testo viene utilizzato 2 anni e poi restituito, il credito in nuovi testi è del 60 % del valore di copertina originario.
4) Se uno studente abbandona o termina il suo percorso di studi gli viene trasformato il suo credito in denaro, previa restituzione e valutazione di buono stato dei testi. Se abbandona prima del traguardo finale viene penalizzato dell'eventuale rimborso di un importo pari al 20%
5) I testi restituiti e in buono stato vengono riceduti in prestito al loro valore di copertina.
6) L'ideale è fare in modo che si acquistino testi che abbiano un utilizzo biennale.
7) in questo modo è possibile anticipare direttamente i testi ai più bisognosi senza aspettare in febbraio l'assegno del buono scuola.
8) La contabilizzazione e la gestione degli acquisti e dei prestiti viene fatta da docenti e studenti ed è parte integrante della simulazione d'impresa.