Un libro da Feltrinelli
Giuseppe Aragno - 22-06-2012
Dallo Speciale Racconti


Quante volte Antonio, scettico e diffidente, li aveva sentiti così entusiasti i "nuovisti" convinti:
- Ah, guarda, voglio essere chiaro: l'acquisto online non è solo una comodità. E' uno dei caratteri nuovi della modernità!
E quante volte aveva chiesto dove diavolo fosse scritto che tutto ciò ch'è nuovo è sempre buono. Una risposta non l'aveva mai avuta e non bastasse gli era piovuto addosso il coro spezzante dei "giovanilisti" scatenato a sostegno di questa sorta di neofuturismo del consumismo:
- Non te la prendere, Antonio, ma la verità e che tu non sei invecchiato, no. Tu sei nato vecchio, che è tutt'altra cosa! E' una vita che fai il rivoluzionario, ma sei la prova provata che la tua sinistra è stata e sarà sempre la peggiore espressione della conservazione! Non sa guardare al futuro.
Tra i "neofuturisti", poi, per rafforzare il concetto, non tutti si fermavano a quell'osservazione e c'era sempre qualcuno che, guardandolo con sconsolata desolazione, si abbandonava al turpiloquio come pare dettasse la regola del "nuovo":
- Antò, credimi: ci hai veramente gonfiato le palle...
Quale sentimento lo avesse spinto a cambiare atteggiamento, non è facile dire e lo stesso Antonio aveva in proposito idee decisamente confuse. Forse il bisogno di non apparire l'eterno bastian contrario, oppure il dubbio che in fondo la sua orgogliosa diversità fosse solo anticonformismo radical chic. Come fare a capirlo? Forse ci aveva messo lo zampino anche una voglia inconfessata di cogliere una luce che lo riguardasse nei grandi occhi castani della signorina Maria, un'insegnate di musica che, nonostante gli anni, gli aveva risvegliato nel cuore inaridito un interesse inquietante e perturbativo di cui aveva ormai perso persino la memoria. Fosse quel che fosse, all'ombra di un platano, nel solleone di giugno che scottava benché s'annunciasse il tramonto, tra i commenti sconci dei giovanilisti quasi settantenni su cosce, culi e tette delle badanti slave, radunate tra aiuole e panchine coi loro vecchi incartapecoriti, Antonio l'aveva annunciato un po' farfugliando, un po' guardando di sott'occhi Maria che a quell'ora, nel parco, non mancava mai:
- Ho ordinato un libro online alla Feltrinelli!
Se l'applauso fu scrosciante, il commento risultò feroce:
- Adesso bisogna solo aspettare la brutta notizia: "Inspiegabilmente, ha chiuso Feltrinelli!".
Di tutto, però, ad Antonio rimasero dentro il velo d'ombra che attraversò gli occhi neri, profondi e ancora limpidi di Maria e il senso di dolorosa delusione che gliene derivò. Sulle labbra una domanda che non seppe fece mai:
- Ma come, pareva che fossi la prima a criticarmi e ora mi guardi come ti avessi tradita?
Non disse nulla, Antonio. Strinse gli occhi, come un miope che non riesce a leggere, si passò lievemente la mano sulla fronte, come a scacciarne un pensiero, poi si sentì osservato e guardò immediatamente altrove. Se qualcuno avesse colto anche solo uno sguardo in più rivolto a Maria, sarebbe stata certamente la fine. Non ci vuole nulla a passare da rivoluzionario conservatore a vecchio satiro in fregola e i "giovanilisti", che si perdonavano a vicenda i desideri più osceni sulle slave, si sarebbero coalizzati nella più feroce condanna per la più depravata condotta mai vista in vecchio dell'età di Antonio.
Si era alla metà di un luglio che tutti d'accordo, vecchi, giovani e "giovanilisti" avevano definito il più rovente a memoria d'uomo, ma il libro non si vedeva nemmeno all'orizzonte umido e grigio latte della torrida estate. L'attesa di Antonio era ormai diventata spasmodica e, in quanto al ritardo, concordavano tutti: non era incomprensibile, era la conseguenza logica d'una forzatura:
- Hai voluto fare il furbo? Tu, vecchio statalista e nemico del consumismo, hai pensato di fregare un privato come Feltrinelli? Ben ti sta! Ora lo sai: il grande fratello ti guarda e il libro a te non te la darà mai.
Antonio cominciava a credere che avessero ragione, ma non sopportava lo sguardo di compatimento che gli rivolgeva Maria. In un modo o nell'altro, col libro o senza libro, sperava ardentemente che quella situazione trovasse una conclusione. Più del caldo, bruciava la distanza che la maestra di musica aveva messa tra loro. Con tutti era pronta a far sentire la sua voce armoniosa e calda, con lui solo taceva.
Con Feltrinelli protestò inquieto, e l'asettica, ma a suo modo tranquillizzante comunicazione del "servizio clienti", che aveva persino un nome e si chiamava Cecilia, lo rasserenò:
" Gentile cliente, si è purtroppo trattato di un disservizio tecnico. Il fornitore non ha mai ricevuto informaticamente il nostro ordine. Il testo è stato riordinato e arriverà presso il nostro magazzino all'inizio della prossima settimana. Contiamo quindi di evadere il suo ordine entro pochi giorni e ci scusiamo per il disservizio". Seguivano i saluti e la firma informatica della misteriosa Cecilia. Antonio lesse subito la missiva agli amici, sopportò i loro commenti sull'efficienza del privato, ma lo ferì l'occhiata di una Maria silenziosa, che gli sembrò sprezzante, sotto la crocchia di capelli ondulati ringiovaniti dalla tintura rosso tiziano. Si sarebbe offeso, se la fossetta sulle guance sopra le labbra carnose e sorridenti, non gli avessero provocato, va a capire perché, si domandò - pensieri terribilmente dolci.
Da uomo mite, non fece inutili polemiche con l'accattivante Cecilia del "servizio clienti" che almeno non lo disprezzava.
- Con te che polemica faccio? - pensò - e a che servirebbe? Tu non risponderesti e non hai il volto irritante di un impiegato statale.
Irritante, aveva pensato, ma poi s'era sentito in colpa. Irritante e magari "fannullone", s'era detto correggendo il tiro, però costretto a stare dietro uno sportello a far da parafulmine alle proteste per i regali elargiti ai privati da tutte le aquile stakanoviste che vivono di politica e ci stanno affamando. Tenne per sé le osservazioni sul mitico "privato" che meglio non si può e sull'abolizione del servizio pubblico come panacea di tutti i mali e rispose conciliante: "Non importa, capita nelle migliori famiglie. Cordiali saluti e buon lavoro".
Non c'era dubbio. La pressione neofuturista e l'inspiegabile disapprovazione dell'ombrosa Maria gli stavano causando una crisi d'identità. Non si riconosceva più. E poi, diavolo, bisognava pure che si decidesse: o era vecchio, come aveva pensato negli ultimi anni e la faccenda di Maria era a dir poco ridicola, o avevano ragione i giovanilisti e allora...
Era impegnato in queste riflessioni complicate, quando, tre giorni dopo lo scambio conciliante con la Feltrinelli, partita addirittura prima dell'alba, alle 4,05 - il privato, si sa, lavora anche la notte - gli giunge una nuova, inquietante comunicazione: il suo sventurato ordine era stato dichiarato d'un tratto "non evadibile", perché - teneva a spiegargli il marziano che non si chiamava più Cecilia, ma era trincerato dietro l'anonimo Ufficio Clienti - il suo libro non era risultato reperibile nonostante l'avessero cercato presso tutti i loro fornitori". Nessun cenno al risarcimento del danno per il tempo perso, però, se avesse voluto informazioni più chiare, il marziano era a sua "disposizione dal lunedì al venerdì (9.00-13.00 | 14.00-18.00) al numero verde 199.515.317, oppure all'indirizzo e-mail".
- L'orario di lavoro s'è misteriosamente accorciato, pensò Antonio. A quanto pare, la notte per fortuna non c'è chi lavori più come uno schiavo e il sabato s'è convertito al fascismo. Quando però ne parlò con gli amici, fu vermanete il coro:
- Ma che dici? commentarono i "neofuturisti". Non azzardare paragoni! Feltrinelli è privato! Tu chiami e ti spiega tutto.
Maria come al solito stette zitta, ma sì lasciò sfuggire un sospiro che pareva consigliargli di abbandonare la partita; Antonio non volle crederci, ma gli sembrò un sospiro di nostalgia. Era come se Maria volesse dirgli che era molto meglio l'Antonio di pochi giorni prima, quello che se la prendeva coi "giovanilisti" e non faceva acquisti on line perché sosteneva che tutto serviva a indurli a consumare. Dimentico di se stesso, tuttavia, non badò a Maria e chiamò i marziani. Per un'intera giornata una suadente voce femminile prima gli ricordò che poteva informarsi on line della situazione del suo acquisto, poi gli offrì due opzioni: premere il tasto uno o premere il due... Antonio pigiò l'uno e quella ricominciò: prima gli ricordò che poteva informarsi on line della situazione del suo acquisto, poi gli offrì due opzioni: premere il tasto uno o premere il due. Quando scagliò il telefono contro il muro, era ridotto a uno straccio. Agosto s'annunciava più torrido di luglio e le librerie avevano chiuso. C'erano aperti solo i negozi della Feltrinelli, ma lì non sarebbe andato. Temeva di fare sciocchezze.
Quando Maria annunciò che s'era decisa a lasciare definitivamente la città per andarsene a vivere dalla sorella in Liguria, Antonio era alle prese con una nuova comunicazione dei marziani.
Aveva mandato alla Feltrinelli una mail piccata con cui esprimeva il suo disappunto:
- Come potrete controllare sul vostro stesso sito, aveva scritto, il libro che vi ho chiesto è presente nei vostri negozi in mezza Italia. Com'è possibile che il libro sia per voi introvabile? Non mi pare un'affermazione degna di un'azienda seria come la vostra. E non è tutto. Come vi ho già scritto, ho chiesto una copia dello stesso libro a Hoepli la settimana scorsa per fare un regalo. Il libro è giunto al destinatario in cinque giorni, senza problemi e voi, dopo ritardi incalcolabili e l'ammissione di un vostro disguido, voi sostenete oggi che il libro non è reperibile. Sarei lieto di sapere se posso ancora contare su di voi per i miei acquisti on line. Conto su una vostra sollecita risposta. Dopo due giorni di silenzio il marziano gli aveva risposto:
- Gentile cliente, l'addebito sulla carta di credito utilizzata per il suo ordine su LaFeltrinelli.it non è andato a buon fine. Per sbloccare la spedizione dell'ordine verifichi i dati della carta nella sua Area Personale (può eliminare una carta scaduta e sostituirla inserendone una nuova). Appena effettuata l'operazione la invitiamo a darcene riscontro rispondendo a questa e-mail oppure contattandoci telefonicamente.
Seguivano i cordiali saluti del servizio clienti LaFeltrinelli.it. Cecilia era svanita nel nulla. In quanto a Maria, non lo aveva nemmeno ringraziato per il libro. In una mail gli aveva però scritto con tono accorato:
- C'è stato un Antonio semplice e coerente, che mi ha affascinato; un uomo che diceva ciò che pensava e agiva di conseguenza, senza darla vinta all'oscena tribù dei suoi vecchi amici. Gli occhi di quell'Antonio erano lo specchio d'un cuore gonfio di amore. Quell'uomo non c'è più. E' sepolto sotto le comunicazioni d'un acquisto on line. Sopportavo la gente nel parco, perché speravo che Antonio capisse che l'amore non ha età.e rimanesse se stesso. Non è andata così. Con gli uomini io non ho avuto mai fortuna.
Una violenta scossa, un vero elettrochoc.
Nel parco i "nuovisti" convinti non si accorsero nemmeno che Antonio e Maria non si vedevano più. Era autunno ormai, ma i giovani quasi settantenni continuavano a fare pesanti apprezzamenti su cosce, culi e tette delle badanti slave radunate tra aiuole e panchine coi loro vecchi incartapecoriti. Qualche vecchio non c'era più, se n0era andato per sempre, ma chi se n'è accorto? Chissà perché, ci sono uomini per cui la morte riguarda esclusivamente gli altri. Vivono come fossero eterni. Una eternità che non sarebbe facile accettare. Per fortuna la vita finisce.
Di Antonio non si seppe più niente. Pare però che girasse per la Liguria come un automa. Casa dopo casa, paese dopo paese. Maria, però, non riuscì più a trovarla.
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